venerdì 28 ottobre 2011

ALCOL, IL 75% DEI GIOVANI BEVE 
ABITUALMENTE L'IDENTIKIT DEL BINGE
DRINKER: TRA I 15 E I 24 ANNI, MASCHIO
Negli ultimi 20 anni in Italia e' diminuito il consumo degli alcolici, il nostro si conferma un paese di bevitori moderati rispetto agli altri stati europei, ma suona il campanello d'allarme per gli eccessi diffusi tra i giovani. A destare preoccupazione e' soprattutto la moda del 'binge drinking', cioe' bere almeno 5 bicchieri di alcolici in un tempo breve e lontano dai pasti. L'identikit del binge drinker fra i giovani tra i 15 e i 24 anni e' maschio, vive nell'area nord -ovest dell'Italia e non nel capoluogo, nel 57% dei casi e' studente, nel 35% lavoratore, nel 7% disoccupato.
Sono i risultati dell'analisi fatta dal Censis su una serie di sei indagini realizzate dall' Osservatorio Permanente Giovani e Alcool/Doxa dal 1991 al 2010 su un campione di circa duemila persone. In questo lasso di tempo si e' mantenuta stabile (intorno al 75%) la platea dei giovani consumatori.Cresce la moda del bere fuori pasto, con il boom di aperitivi ed happy hours che fino a pochi anni fa costituivano un consumo marginale. Si affacciano sulla scena nuove categorie di bevitori a rischio in passato meno visibili: i giovani tra i quali sembrano essersi indeboliti i meccanismi di autocontrollo. In venti anni e' diminuito il consumo di vino, mentre la birra e' stabile. In entrambi i casiaumenta la platea dei consumatori moderati e calano i "consumatori eccessivi". Trend opposto per le bevande alcoliche 'fuori pasto'. Il consumo di aperitivi e di superalcolici segnano rispettivamente, un incremento del 10% e del 20%. Per gli aperitivi aumenta sia la platea dei consumatori sia quella dei consumatori che eccedono.
La moda del "fuori pasto" porta i giovani a consumare sempre piu' spesso gli aperitivi soprattutto nei fine settimana e sempre in compagnia. Per i superalcolici, la quota di bevitori regolari e' bassa ed al di sotto della media europea, ma dal 2000 al 2010 si registra un aumento della quota relativa a fenomeni di eccessi che coinvolgono entrambi i sessi. Per il binge drinking, l'83% del campione non l'ha mai fatto, ma il 13,5 % l'ha provato uno o due volte. Nel disagio collegato allo sballo del sabato sera, alcuni tra i fattori piu' importanti sono la mancanza di valori, l'isolamento sociale, la precarizzazione, la migrazione e la mobilita'. Le preoccupazioni per i danni causati dall'eccesso di alcol sono aumentate non solo per l'attenzione agli stili di vita sani ma anche per l'aumento dello 'sballo' del sabato sera, per gli incidenti stradali e sul lavoro.
Notiziario Minori, 28 ottobre 2011
BAMBINI ABBANDONATI IN AUTO, 
VOLANTINI PER  PREVENZIONE
INIZIATIVA DELL'OSPEDALE MEYER DI FIRENZE
Cinquemila volantini in tutta Firenze per prevenire l'abbandono del bambino in auto.
E' l'originale iniziativa che intende promuovere ilTrauma Center Pediatrico dell'Ospedale Meyerattraverso la distribuzione di materiale informativo negli ospedali, nelle scuole, negli asili e nelle grandi aziende per combattere un drammatico fenomeno che ha recentemente coinvolto alcune famiglie italiane.
"Sembra impossibile che un genitore possa dimenticare involontariamente il proprio piccolo in macchina - ha spiegato Leonardo Bussolin, responsabile del Trauma Center del Meyer- ma lo stress della vita di oggi, unito ad un'abitudine meccanica quotidiana nel fare le cose, puo' portare a una tale circostanza". Un fenomeno molto raro in Italia, ma che negli Stati Uniti provoca una media di 38 decessi all'anno,con picchi di 49.
Nel volantino, oltre a presentare la gravita' del fenomeno, si spiega come fare per prevenirlo. Tra gli accorgimenti suggeriti, quello di mettere sullo screen saver del pc dove si lavora la scritta "Hai accompagnato il tuo bambino a scuola?", oppure posare sul sedile accanto al nostro in auto un oggetto che ricordi il figlio, fino ad arrivare a degli allarmi sul sedile dove sta seduto il bambino che suonano se si chiude la portiera dell'auto con il bambino ancora seduto.
La diffusione di volantini, che partira' non appena arriveranno delle sponsorizzazioni all'ospedale Meyer, si estendera' probabilmente ad altre province della Toscana e, fondi permettendo, alle altre regioni italiane.
Notiziario Minori, 28 ottobre 2011
WEB, SOLO 8 GENITORI SU 100 USANO IL PARENTAL
 CONTROL PARTE CAMPAGNA INTERNET 
SICURA DI MOIGE E POLIZIA POSTALE
Solo 8 genitori su 100 utilizzano i sistemi di parental control per rendere i loro computer a prova di minore. E solo 3 adulti su 10 sanno come impostare le regole di privacy sui social network. Una percentuale che sale di poco (40% fra i ragazzi). Tutti navigano, soprattutto i piu' giovani, ma in pochi sanno come proteggersi dalle insidie della Rete.
Rischi che vanno dall'adescamento nel caso dei minori, alla violazione dei propri dati personali, problema trasversale che riguarda anche gli adulti.
Sono i dati forniti dal Moige, il Movimento italiano genitori, che, insieme alla Polizia postale, a Trend Micro, Cisco e con il patrocinio dell'Anp, l'Associazione nazionale dei presidi, ha lanciato una iniziativa, 'Per un web sicuro', tesa proprio ad educare grandi e piccoli ad un uso corretto di Internet. Saranno coinvolte 30 scuole medie in 5 regioni italiane (Lazio, Lombardia, Piemonte, Campania, Puglia. Oltre 10mila studenti e 21mila adulti parteciperanno agli incontri. Il tour parte domani da Roma. Secondo i dati presentati dal Moige, il 70% dei minori naviga ogni giorno, mediamente per 52 minuti, con oscillazioni che vanno dalla mezz'ora tra i 6 e i 7 anni e 1 ora e mezza fra i 10 e i 13. Il 58% dei genitori di bambinbi fra i 12 e i 13 anni sostengono che i loro figli vanno sui social network e sui motori di ricerca. Ma in pochi sanno difendere la loro privacy (30% di adulti e 40% di minori).
Le famiglie si limitano spesso al 'controllo ambientale': il 60% parla solo con i figli della navigazione, il 43% ci naviga insieme, solo il 33,3% sceglie quali siti possono visitare i figli. Il 40% dei genitori controlla periodicamente i siti visti dai figli ma solo 8 su 100, pochissimi, usano il parental control per bloccare quelli proibiti. Eppure il 61% dei genitori e' preoccupato da possibili brutti incontri dei figli durante la navigazione.
"I genitori, comunque, ancor prima che inseguire tutte le tecnologie- spiega Antonio Apruzzese, direttore della Polizia Postale- devono dare una solida educazione di base ai figli, dargli le chiavi della formazione. Educare alla prevenzione e' molto efficace". "I giovani hanno molta dimestichezza con il web- continua Maria Rita Munizzi, presidente Moige- ma non sempre si sanno proteggere dai suoi rischi perche' spesso non li conoscono". 
Notiziario Minori, 28 ottobre 2011