sabato 11 maggio 2013

ALCOHOL PREVENTION DAY, 'NO CONSUMI
FINO A 18 ANNI' SCAFATO: PERCHÉ INTERFERISCE
CON LO SVILUPPO DEL CERVELLO
Zero alcol fino ai 18 anni e' una norma di salute, non e' proibizionismo. A dirlo alla Dire e' Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale alcol, Cnesps, in occasione dell'Alcohol prevention day. "Incrementare il livello di consapevolezza sui rischi dell'alcol e' necessario- ha aggiunto l'esperto dell'Istituto superiore di Sanita' (Iss)- perche' piu' si ritarda l'avvio al consumo alcolico e migliore sara' il profilo di salute quando si diventa adulti". L'alcol interferisce con "lo sviluppo del cervello e le evidenze scientifiche dimostrano che fino a 18 anni non bisognerebbe proprio consumarlo. Per cui- ha precisato Scafato- fino a quando non si e' adulti, e non si e' soprattutto adultizzato anche il sistema metabolico dell'alcol carente nei giovani, bisogna fare molta attenzione". I comi etilici di cui si sente parlare negli adolescenti "sono legati anche a piccole quantita' di alcol- ha sottolineato- a causa di questa incapacita' di smontare la molecola dell'alcol che fa danno e intossica. Rispetto alla popolazione generale e' chiaro che pensare a piu' di un bicchiere di bevanda alcolica per una donna, molto piu' vulnerabile dell'uomo, o piu' di due bicchieri per un uomo non e' concepibile. Cosi' come- ha affermato Scafato- non e' concepibile che un anziano consumi piu' di una bevanda alcolica al giorno, dal momento che il sistema metabolico dopo i 65 anni ridiventa come quello di un adolescente". Il direttore dell'Osservatorio nazionale alcol ha rimarcato il bisogno di fare rete con medici di base e pediatri: "Tutto il settore di assistenza primaria, che dovrebbe essere supportato in termini di integrazione, nella pratica quotidiana deve imparare ad utilizzare la strumentazione necessaria all'individuazione del rischio alcolico. È facile, si tratta di tre domande- ha spiegato l'esperto dell'Iss- basta chiedere quanto si consuma, con che frequenza e se e' capitato di ubriacarsi. C'e' uno strumento che si chiama 'Audit' e consente di rilevare dei punteggi: se il punteggio e' elevato, piu' di 4 per le femmine e piu' di 5 per gli uomini, allora il medico sa chi ha davanti e sa come comportarsi". Bisogna integrare il lavoro dei pediatri e di tutti i medici di base che visitano gli adolescenti, perche' "prima intercettiamo e prima abbiamo la possibilita' di poter dialogare con la persona ed incrementare cosi' il suo livello di consapevolezza". In questo modo "abbiamo la possibilita' di ridurre del 25%, nella nostra popolazione, il consumo di bevande alcoliche in eccesso. Uno strumento non invasivo- ha concluso il direttore- che viene usato in tutto il mondo, integriamolo anche in Italia".
Notiziario Minori, 11 maggio 2013
FUMO, MOIGE: CATTIVE ABITUDINI GENITORI
 INFLUENZANO FIGLI AL VIA CAMPAGNA PER
 MOSTRARE DANNI CAUSATI NEGLI UNDER 18
Per l'indagine 'Giovani&Fumo', commissionata dal Movimento italiano genitori (Moige) all'istituto Swg, il campione di intervistati (2 mila genitori con figli di eta' compresa tra i 6 e i 18 anni) e' stato sostanzialmente diviso a meta' tra nuclei familiari in cui nessuno fuma (49%) e quelli in cui lo fa almeno un genitore (padre fumatore 23%; madre fumatrice 12%). 6 genitori su 10 (57%) affermano di fumare in ambito domestico e una quota di poco inferiore alla meta' (48%) fuma di fronte ai figli. E' interessante notare che 3 genitori su 4 (72%) sono consapevoli di quanto le loro cattive abitudini possano influenzare i comportamenti dei figli. Per quanto riguarda l'aspetto del dialogo con i propri figli riguardo le tematiche legate all'abitudine del fumare e le sue conseguenze, quasi 9 intervistati su 10 (85%) dichiarano di essere intervenuti con i loro figli per spiegare la dipendenza dalla nicotina, anche se solo il 39% lo ha fatto con una certa costanza e continuita'. 8 genitori su 10 (79%) ritengono che i ragazzi conoscono i pericoli provocati dal fumo e i figli dei fumatori si dimostrano particolarmente sensibili al tema e consapevoli dei pericoli, tanto che l'82% degli intervistati dichiara di aver ricevuto una richiesta esplicita di smettere di fumare e abbandonare il vizio. Sul tema della nuova normativa per tutelare la salute dei piu' giovani, dal mese di gennaio di quest'anno e' entrato in vigore il divieto di vendere tabacchi ai minori di 18 anni. Nonostante siano passati pochi mesi dall'attuazione della nuova normativa, 7 genitori su 10 (71%) conoscono le nuove regole e secondo la meta' degli intervistati (52%) anche i loro figli ne sono informati. Per sensibilizzare minori e genitori sul tema delle conseguenze derivanti dal fumo e cercare cosi' di contrastare in maniera concreta il fumo minorile, sabato e domenica arriva presso il centro commerciale 'Sedici Pini' di Pomezia la campagna itinerante 'Alessio e Sara in tour per la prevenzione al fumo minorile!', realizzata dal Moige con il patrocinio scientifico della Sipps (Societa' italiana di pediatria preventiva e sociale), che gia' negli scorsi anni ha portato in 25 centri commerciali italiani il suo programma di sensibilizzazione e informazione per la lotta al fumo minorile. Il tour 2013 raggiungera' 15 centri commerciali in tutta Italia, toccando le regioni Campania, Toscana, Lazio, Puglia, Emilia Romagna, Lombardia, Molise e Basilicata e coinvolgendo circa 54mila persone tra bambini e adulti che, dalla mattina fino al tardo pomeriggio, potranno assistere agli spettacoli teatrali con i burattini animati da artisti professionisti. Ai piccoli spettatori e ai loro genitori saranno donati booklets informativi, per favorire il dialogo tra genitori e figli sul tema e promuovere una corretta conoscenza dei rischi derivanti dal fumo attivo e passivo. Inoltre saranno disponibili per i bambini tanti gadgets in ricordo della giornata. Queste le altre tappe del tour: - sabato 11 e domenica 12 maggio presso il centro commerciale 'La Mongolfiera' di Taranto; - sabato 18 e domenica 19 maggio presso il centro commerciale 'La Mongolfiera' di Foggia; - sabato 25 e domenica 26 maggio presso il centro commerciale 'La Scaglia di Civitavecchia' (Rm); - venerdi' 31 maggio e sabato 1 giugno presso il centro commerciale 'Vialarga' di Bologna ; - sabato 8 e domenica 9 giugno presso il centro commerciale 'Le Cupole' di San Giuliano Milanese (Mi); - sabato 15 e domenica 16 giugno presso il centro commerciale 'Costaverde' di Montenero di Bisaccia (Campobasso); - sabato 22 e domenica 23 giugno presso il centro commerciale 'Polo Acquisti Lucania' di Tito (Potenza); - sabato 29 e domenica 30 giugno presso il centro commerciale 'Il Castello di Ferrara'; - sabato 6 e domenica 7 luglio presso il centro commerciale 'Vulcano' di Sesto San Giovanni di Milano; - sabato 13 e domenica 14 luglio presso il centro commerciale 'Parco Leonardo' di Fiumicino (Roma); - sabato 20 e domenica 21 luglio presso il centro commerciale 'La Riviera' di Arma di Taggia (Imola) Per ulteriori informazioni sulla campagna e' possibile consultare la sezione dedicata disponibile sul sito istituzionale www.moige.it.
  Notiziario Minori, 11 maggio 2013

venerdì 5 aprile 2013

FUMATORI E DEPRESSI, RISCHIO OSTEOPOROSI:
 LO RILEVA STUDIO USA IL CAMPANELLO
 D'ALLARME SCATTA DURANTE L'ADOLESCENZA
Depressione, ansia e fumo sono associati con una minore densita' minerale delle ossa negli adulti, ma questi fenomeni non erano mai stati studiati nell'adolescenza, quando si realizza piu' del 50% dell'accumulo osseo. Questo studio longitudinale preliminare e' il primo a dimostrare che fumo e sintomi depressivi nelle ragazze adolescenti hanno un impatto negativo sull'accumulo osseo adolescenziale, e possono diventare un campanello d'allarme per un futuro caratterizzato da una bassa densita' ossea o osteoporosi, e maggiori possibilita' di frattura negli anni dopo lat menopausa. Lo studio e' stato pubblicato sul Journal of Adolescent Health edito da Elsevier, la rivista ufficiale della Society for Adolescent Health and Medicine (Sahm). L'osteoporosi e' un problema molto gravoso per la salute. Sebbene si manifesti soprattutto nelle donne dopo la menopausa, le sue radici possono essere rintracciate nel periodo della crescita, inclusa l'adolescenza. La Fondazione nazionale americana per l'osteoporosi stima che 10 milioni di americani ne sono affetti e altri 34 milioni sono a rischio. Nel 2005, ci sono state due milioni di fratture le cui cause potevano essere attribuite all'osteoporosi, per costi medici pari a 19 miliardi di dollari. Le previsioni danno questi numeri in crescita a tre milioni di fratture e 25,3 miliardi di dollari ogni anno entro il 2025, con un peso gravoso sulla sanita' pubblica. Le meta analisi hanno mostrato che la depressione in eta' adulta e' associata all'osteoporosi e alla bassa densita' minerale delle ossa. Anche il fumo ha un impatto negativo sulla salute delle ossa, e infatti gli adulti fumatori hanno una densita' minerale delle ossa inferiore a non fumatori, cosi' come un crescente rischio di fratture nel corso nella vita pari al 31%. Depressione e ansia aumentano nell'adolescenza, in particolare tra le ragazze, e fumo e uso di alcol spesso cominciano proprio a questa eta'. Sia la depressione che l'uso di sostanze spesso diventano cronici dopo l'adolescenza. C'e' in ogni caso una carenza di informazioni sul perche' questi fattori incidano sull'accumulo osseo in adolescenza. I ricercatori del Cincinnati Children's Hospital, University of Cincinnati College of Medicine e Pennsylvania State University hanno preso come campione 262 ragazze sane tra gli 11 e i 19 anni da una clinica per adolescenti in un grande ospedale pediatrico e la sua comunita' circostante per rappresentare lo sviluppo tipico degli adolescenti, e le hanno divise in 4 gruppi di eta' (11, 13, 15, 17 anni). L'obiettivo era che ogni gruppo riflettesse un numero di fumatori proporzionale alle statistiche nazionali. Le ragazze sono state visitate ognuna tre volte nel corso dell'anno. Interviste telefoniche sono poi state condotte a intervalli di tre mesi tra le visite annuali. La tendenza dell'accumulo osseo dagli 11 ai 19 anni e' stato stimato dal contenuto di minerali nelle ossa dell'intero corpo e dalla densita' minerale totale della colonna lombare e dell'anca. I ricercatori hanno scoperto che mentre le fumatrici sono entrate nell'adolescenza con livelli equivalenti di densita' minerale della spina lombare e dell'anca, il contenuto di minerali nelle ossa complessivo era significativamente minore via via che cresceva la frequenza delle sigarette. I sintomi della depressione mostravano uno schema leggermente diverso. Le ragazze con un livello di sintomi piu' elevato avevano una significativa diminuzione della densita' minerale in modo costante durante l'adolescenza. Inoltre non c'e' associazione tra l'uso di alcol, sintomi di ansia o la loro interazione con l'eta' in nessuna misurazione ossea. (DIRE) Roma, 4 apr. - "L'adolescenza e' un periodo cruciale dello sviluppo che mette le basi per la salute delle donne durante tutta la loro vita", spiega la coordinatrice della ricerca Lorah D. Dorn. "Quanto piu' osso e' accumulato nei due anni a ridosso del menarca, tanto viene perso nelle ultime 4 decadi della vita". "Per quanto ne sappiamo, il nostro studio e' il primo a testare e dimostrare che fumo e sintomi depressivi hanno un impatto negativo sull'accumulo osseo durante l'adolescenza. Potrebbe essere prematuro invocare screening e controlli per le ragazze che manifestano sintomi della depressione o fumano, ma il nostro studio dovrebbe essere replicato per determinare quando una maggiore attenzione nel monitorare i livelli dei minerali delle ossa sia necessaria", conclude. In un commento alla ricerca pubblicato sullo stesso numero della rivista, Giovanni Cizza e Kristina I. Rother, dell'Istituto nazionale di diabete e malattie digestive e del fegato, sostengono l'importanza dell'argomento della ricerca e menzionano una serie di potenziali fattori biologici e sociali che potrebbero aver contribuito a questi interessanti risultati, come il ruolo dell'indice di massa corporea, lo status socio economico, la distribuzione dei pasti, e la difficolta' di identificare i sintomi depressione in adolescenza, che "e' un momento di grandi cambiamenti e subbugli psicologici. Cizza e Rother fanno una serie di domande, concludendo che "maggiori ricerche sono necessarie per capire i meccanismi che influenzano l'accumulo osseo. Per esempio, i disturbi del sonno, sia dovuti ai sintomi della depressione sia derivanti da volontarie privazioni del sonno, danneggiano l'accumulo osseo?".
 Notiziario Minori, 5 aprile 2013 
SOLO IL 30% DEI GENITORI PREFERISCE
 LEGGERE AI FIGLI GLI E-BOOK
 Solo il 30% dei genitori italiani utilizza libri digitali con i propri bambini. Piu' del 60% preferisce leggere loro libri cartacei perche' "teme che attraverso il supporto digitale si possa perdere la magia del libro". I libri digitali vengono impiegati quando si e' in viaggio, in auto o quando occorre intrattenere i bambini. I libri di carta rimangono i preferiti per le storie della buonanotte. Il formato piu' utilizzato risulta essere l'app. Sono i dati che emergono da un sondaggio online lanciato da Filastrocche.it, Happi ideas, Mamamo' e Nati per Leggere, in collaborazione con AIB (Associazione Italiana Biblioteche), MLOL (MediaLibraryOnLine) e FattoreMamma. Lo scopo: capire qual e' lo stato dell'arte sui libri digitali per bambini dal punto di vista dei genitori e delle persone che abitualmente hanno a che fare con loro. I risultati del sondaggio sono stati presentati nel corso del TOC e della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna. Al questionario hanno risposto in mille tra genitori, insegnanti, educatori e bibliotecari, coinvolti principalmente con bambini dai 3 ai 10 anni. Hanno un livello d'istruzione piuttosto alto (circa il 68% di chi ha risposto e' infatti in possesso di laurea o titolo post laurea) e una propensione tecnologica superiore alla media italiana (anche per le modalita' stesse di raccolta dei dati). Tuttavia, dalla ricerca e' emerso che il 70% degli intervistati non utilizza libri digitali per bambini, percentuale che rimane invariata fra i bibliotecari e gli insegnanti. Segmento in cui si dichiara, rispettivamente nel 44% e nel 33,3% dei casi, di non avere gli strumenti idonei per leggerli, imponendo cosi' una doverosa riflessione sul ritardo del loro ruolo di guida e mediazione verso il contenuto di qualita' anche nel digitale.
  Notiziario Minori, 5 aprile 2013

lunedì 1 aprile 2013

SCUOLA, ISCRIZIONI: 1 SU 2 VA AL LICEO, TECNICI
IN  LIEVE  RIPRESA  MA  IL  CLASSICO  ARRETRA,
BALZO  IN  AVANTI   (+1,7%)   PER   SCIENTIFICO
Piu' iscritti nei licei (ma se lo scientifico aumenta i numeri, il classico arretra), piccoli passi avanti per i tecnici e professionali in calo. È la fotografia sulle iscrizioni alle prime classi delle superiori scattata dal ministero dell'Istruzione secondo cui "le scelte degli studenti italiani che hanno presentato domanda di iscrizione alla scuola secondaria di II grado tracciano un quadro significativo delle prospettive e dei percorsi ritenuti piu' adeguati per affrontare, con successo, gli scenari futuri di un mondo del lavoro segnato dalla crisi economica". Il liceo resta in testa alle preferenze con il 49,1% degli iscritti. In testa gli indirizzi scientifici, seguono quelli linguistici. Anche chi sceglie una formazione liceale, dunque, punta sul pratico: matematica e lingue la fanno da padrone.
I NUMERI - Complessivamente, le iscrizioni alle prime classi della scuola secondaria di II grado, svolte per la prima volta attraverso la procedura on line, sono state 515.807. Il confronto con l'anno precedente (2012/2013) fa emergere un aumento delle iscrizioni nei licei (+1,7%), una crescita seppur leggera degli Istituti tecnici (+0,4%) e un calo negli istituti professionali (-2%). Ma per quanto riguarda questi ultimi, specifica il Miur, "il calo deve tener conto dell'aumento che parallelamente si riscontra verso i percorsi di istruzione e formazione professionale organizzati da strutture regionali accreditate, specialmente in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto e Friuli". La stima degli iscritti alla formazione regionale e' di circa 31mila studenti per un aumento rispetto ai 17mila dello scorso anno del 3,1%.
LICEI, CLASSICO IN DECLINO - Il maggiore incremento si registra (+1,7%) allo scientifico opzione scienze applicate, in calo il classico. Se l'indirizzo tradizionale dello scientifico infatti resta la scelta piu' gettonata tra i licei (il 16,5%, -1,6% rispetto al 2012), e' l'opzione scienze applicate che fa registrare l'aumento piu' significativo, passando dal 4,1% al 6,3%. In ascesa le percentuali di scelta per il linguistico che dal 7,2% dello scorso anno ha raggiunto quota 8,4%. Fanalino di coda il classico, fermo al 6,1%, in discesa rispetto al 6,6% del 2012. In totale, gli studenti iscritti ai diversi indirizzi liceali sono il 49,1%.
TECNICI AVANTI MA PIANO - Gli Istituti tecnici sono stati scelti dal 31,4% dei nuovi iscritti, in leggero aumento rispetto al 18,5% dello scorso anno. Di questi, il 12,8% ha preferito il settore economico e il 18,6% il settore tecnologico. Per quanto riguarda gli indirizzi di studio specifici, in crescita quello del Turismo del settore economico (3,6%), Chimica, materiali e biotecnologie (2,2%) e Informatica - Telecomunicazioni (4,9%) del settore tecnologico.
PROFESSIONALI, BENE ENOGASTRONOMIA - Gli istituti professionali hanno complessivamente raccolto il 19,6% delle preferenze degli studenti. Di questi, il 13,2% ha optato per il settore Industria e Artigianato, mentre il 4,9% i Servizi. Nello specifico, l'indirizzo con la percentuale di scelta piu' alta e' Enogastronomia, ospitalita' alberghiera (9%). Ed e' proprio questo indirizzo a distinguersi nelle scelte effettuate dagli studenti di alcune regioni del Sud, quali Campania, Puglia e Sicilia. In queste, infatti, il dato registrato dagli istituti professionali e' in controtendenza rispetto alla percentuale nazionale, sostenuto proprio dalle scelte verso l'indirizzo "Enogastronomia, ospitalita' alberghiera". In Campania questo indirizzo e' stato scelto dal 12% degli studenti. In Puglia ha raccolto il 9,7% delle preferenze. Bene anche in Sicilia puo' contare su un 12,3% delle scelte.
SCELTA CONDIZIONATA DAL TERRITORIO - Il Miur ha analizzato su base territoriale le percentuali di scelta degli studenti per gli indirizzi di studio coerenti con gli ambiti di specializzazione e dei cluster tecnologici regionali. In questo senso, le percentuali di maggiore coerenza tra scelte e caratteristiche territoriali si ravvisano nelle regioni specializzate in Ict/Tecnologie per Smart Communities: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Calabria. In alcune di queste, le percentuali di scelta per gli indirizzi piu' attinenti al settore di specializzazione superano la media nazionale del 16,6%, con punte del 19,5% in Veneto, del 19,7 in Piemonte e del 19,3% in Emilia Romagna. Percentuali meno consistenti, ma comunque positive, sono quelle del settore Chimica Verde. In questo caso la media nazionale delle iscrizioni agli indirizzi scolastici coerenti con questa specializzazione e' del 4,9%. Una percentuale superata abbondantemente in Umbria (7,5%), Emilia Romagna (7,2), Basilicata e Veneto (6,3%).
Notiziario Minori, 01 aprile 2013


lunedì 25 marzo 2013

TERNI E 'LA FATICA DI CRESCERE', CONVEGNO
SU ADOLESCENZA ORGANIZZATO IN MEMORIA
DELLA SCOMPARSA LOGOPEDISTA LORELLA ROSSI
 La cooperativa sociale ACTL di Terni ha organizzato un Convegno internazionale sulle tematiche dell'adolescenza. Si intitola: "La fatica di crescere. Salute mentale in adolescenza: prevenzione, cura, comunita' e famiglia". L'iniziativa nasce "dalla volonta' di ricordare la nostra socia fondatrice e vicepresidente, pedagogista e logoterapista Lorella Rossi, prematuramente scomparsa- spiegano, in un comunicato-. E' stata istituita a suo nome un'associazione socio culturale che collabora alla realizzazione dell'evento". Il convegno, che vede "la partecipazione di relatori quali il Professor Vittorino Andreoli e il Dr. John Diamond, avra' luogo venerdi' 19 aprile 2013, orario 8,30 - 18,30, presso La Sala Blu di Palazzo Gazzoli (Terni)". Sono previsti crediti professionali ECM per: medici, neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti, educatori professionali, assistenti sociali.
 Notiziario Minori, 25 marzo 2013

sabato 23 marzo 2013

CERCARE LAVORO CON LAUREA IN TASCA? È PIU'
FACILE PARTITA CAMPAGNA DIREGIOVANI-PRESIDENZA
CONSIGLIO SU 'DIRITTO AL FUTURO'
Il settimo rapporto stilato dalla Fondazione per la Sussidiarieta', in collaborazione con il dipartimento di Sociologia dell'Universita' Cattolica e il Consorzio interuniversitario AlmaLaurea, non lascia dubbi: i neolaureati hanno piu' possibilita' occupazionale dei diplomati. A quattro anni dalla laurea, quasi 6mila laureati di tutte le facolta', sono in prevalenza lavoratori dipendenti o atipici. Per questo motivo la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con Diregiovani.it, ha dato il via alla campagna 'Diritto al futuro: i tuoi studi non si fermano...', perche' tutti i giovani, a prescindere dalle condizione economiche della famiglia, devono avere eguali opportunita' di formazione. Dall'indagine, il dato piu' rilevante e preoccupante e' quello della riduzione delle iscrizioni all'universita'. Tra le cause ci sono: ridotto interesse, difficolta' economiche delle famiglie e mancanza di politiche per il diritto allo studio. Parallelamente alle immatricolazioni, pero', diminuisce anche il tasso di occupazione giovanile e cresce invece la categoria dei NEET (Not in Education, Employment or Training). Dallo studio e' emerso che una buona dose di 'intraprendenza personale' prima della laurea e' un vantaggio competitivo al termine del percorso di studi. Attivismo universitario, adattabilita' al mercato, utilizzo dei canali di ricerca appaiono fattori in grado di fare la differenza ai fini occupazionali. Sul totale degli intervistati, pero', soltanto il 14,5% appartiene al gruppo delle e'lite intraprendenti, che hanno fatto esperienze di studio all'estero, stage e tirocini, possiedono varie specializzazioni, lavorano a tempo indeterminato nei settori educazione, chimica-petrolchimica e manifatturiero, hanno una ricca dotazione di capitale relazionale e guadagnano in media fino a 200 euro in piu' degli altri laureati. A dispetto dello stereotipo della ricerca del 'posto fisso' emerge una adattabilita' crescente (52,8%), che denota un alto livello di flessibilita' rispetto alle esigenze del mercato: i piu' 'adattabili' sono soprattutto uomini (63%), ingegneri e laureati residenti al centro-sud (60%), laureati in agraria e in lingue (59%), impiegati in lavori occasionali e non standard. A conferma di un'elevata mobilita' territoriale, inoltre, il 30,6% dei rispondenti emigrerebbe anche all'estero nel caso in cui si verificassero opportunita' lavorative rilevanti. Dall'indagine si e' riscontrata la reale efficacia delle reti sociali nell'inserimento professionale dei laureati. Stando ai risultati dell'indagine, agenzie private, autopromozione, risposta e pubblicazione annunci, social network si rivelano piu' utili per trovare lavoro nel 48,4% dei casi. Rispetto a questi canali, quelli personali (parenti, amici, conoscenti) permettono di trovare un'occupazione meno remunerativa, poco legata all'utilizzo delle competenze ed instabile da un punto di vista contrattuale, soltanto nel 24,3% dei casi, con notevoli differenze per sesso e settore di studio. Se le donne si affidano maggiormente ai servizi per l'impiego pubblici e ai concorsi, oltre che ai canali relazionali, gli uomini si avvalgono soprattutto dei servizi di placement universitario, dei social network e dell'autopromozione.
Notiziario Minori Roma, 23 marzo 2013