sabato 11 dicembre 2010

SCUOLA, L'85% DEI PROF ORGOGLIOSI DI INSEGNARE 
STUDIO CISL: MA IL 75% BOCCIA GELMINI
Lamentano paghe troppo basse, poco riconoscimento sociale e la difficolta' di lavorare in strutture inadeguate con mezzi spesso scarsi. Ma restano orgogliosi della loro professione. Non si rassegnano gli insegnanti italiani: l'85% di loro ama il proprio lavoro ed e' soddisfatto di stare in cattedra. E piu' del 60% e' pronto a farsi mettere i voti, a farsi valutare. Negativo, invece, il giudizio sulla riforma Gelmini, che incassa una sonora bocciatura dal 75% dei docenti. A scattare la fotografia del corpo docenti e' una ricerca che la Swg ha condotto per conto della Cisl Scuola dal titolo, presentata oggi a Roma, dal titolo 'Energie per il domani. La scuola italiana: valori e consapevolezza a servizio dei giovani e del paese'.
L'ORGOGLIO DI STARE IN CATTEDRA - I prof non mollano, sono consapevoli del loro ruolo sociale. Anche per questo, nonostante i tagli e le paghe basse, l'85% di loro si dice orgoglioso di stare in cattedra. Sono soprattutto i piu' anziani ad avere un forte senso di appartenenza. I piu' giovani soffrono un po' a causa della precarieta'. Davanti al cambiamento e all'innovazione non tutti sono pronti a buttarsi a capofitto: il 23% dei docenti e' 'tenace e virtuoso' e pronto a lanciarsi, il 26% resta 'timoroso', il 30% e' 'conservatore', i 'disincantati', secondo lo studio, sono il 21%. Quanto al rapporto con i giovani, solo il 46% (59% nel Nordest) dei docenti crede nelle capacita' e nella forza delle nuove generazioni. I ragazzi sono percepiti come fragili, disorientati e impacciati. Ma la scuola e' pronta a rimboccarsi le maniche per aiutarli. La nota dolente e', pero', la busta paga: per il 51% e' insufficiente. Manca, poi, il giusto riconoscimento sociale. E, secondo il 27% dei prof, scarseggiano i mezzi e le strutture.
RIFORMA KO, 75% LA BOCCIA - Giudizio nettamente insufficiente per il ministro Gelmini che incassa un voto medio di 3,6. Ben il 75% dei prof intervistati la boccia perche' "mette a repentaglio la qualita' dell'offerta formativa". I motivi della bocciatura? Per il 72% dei docenti le classi sono troppo numerose, il 54% boccia il maestro unico alle elementari, il 31% non ha apprezzato la riforma delle superiori. I tagli sono aspramente criticati.
ANCHE I PROF VOGLIONO LA PAGELLA - Il 66% degli intervistati vuole l'introduzione della valutazione mentre solo il 26% e' contrario. Sei docenti su dieci vedono di buon occhio l'idea di legare la loro carriera a sistemi che consentano a chi fa piu' dell'ordinario di emergere. Il 56% e' d'accordo anche a dare stipendi piu' alti ai meritevoli. Ma non mancano alcune riserve: non convince l'introduzione di meccanismi competitivi fra scuole per migliorare la qualita' del sistema educativo.
Notiziario Minori, 11 dicembre 2010
PARACETAMOLO, CON USO PRECOCE CAUSA 
ALLERGIE E ASMA STUDIO DELL'OTAGO UNIVERSITY 
DI WELLINGTON, IN NUOVA ZELANDA
Il paracetamolo, farmaco analgesico e antipiretico diffusissimo, conosciuto in Italia non tanto per il nome della sostanza ma per i nomi commerciali dei farmaci che lo contengono, circa 120 diversi farmaci, come la Tachipirina, l'Efferalgan, lo Zerinol, il Tachifudec, la Neocibalgina, il Buscopan, l'Actigrip ecc., secondo una ricerca dell'Otago University di Wellington, in Nuova Zelanda, condotta su 1500 bambini e pubblicata sulla rivista Clinical and Experimental Allergy, potrebbe essere causa dell'insorgenza di allergie e asma, soprattutto nei bambini che abbiano assunto la sostanza nei primi 15 mesi di vita.
L'autore dello studio, Julian Crane, ha dichiarato: "I bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi, cioe' il 90% del campione monitorato, hanno il triplo di probabilita' in piu' di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilita' in piu' di sviluppare sintomi come l'asma verso i 6 anni. Le cause che legano il farmaco all'insorgenza di questi effetti collaterali, non sono ancora chiare e serviranno altre ricerche per far luce su questo aspetto. Inoltre, il paracetamolo, presente in molti farmaci per la cura del raffreddore e della tosse, e' stato dato molto liberamente ai bambini piccoli".
Per verificare gli effetti del farmaco sulla salute dei piu' piccoli, l'equipe neozelandese ha preso in esame quasi 1.500 bambini. Per farlo hanno reclutato, tra il 1997 e il 2001, 1.105 donne in gravidanza in due centri della Nuova Zelanda, Christchurch e Wellington. Una volta nati, i loro figli sono stati controllati a tre mesi, a 15 mesi ed a sei anni di eta'. Le mamme, di volta in volta, compilavano questionari in cui rispondevano a domande sul consumo di paracetamolo e sulla prevalenza dei sintomi dell'allergia quali respiro sibilante, febbre da fieno, rinite ed eczemi, asma ed eruzioni cutanee.
Quando i bambini hanno compiuto sei anni, i ricercatori li hanno sottoposti a test cutaneo per valutare la loro sensibilita' ad alcuni dei principali allergeni locali: erba di segale, latte di vacca, peli di gatto, cane e crine di cavallo. Hanno raccolto dei campioni di sangue e hanno analizzato la presenza degli anticorpi IgE, quelli che aumentano in presenza di allergia.

Notiziario Minori, 11 dicembre 2010
MAMME AL CELLULARE, BIMBI CON PROBLEMI 
COMPORTAMENTALI STUDIO DELLA UNIVERSITY 
OF CALIFORNIA DI LOS ANGELES
Un gruppo di ricercatori guidato dal Dott. Leeka Kheifets, epidemiologo presso la University of California di Los Angeles, afferma di aver trovato la prova che quando le donne in gravidanza li usano regolarmente, i loro figli hanno piu' probabilita' di avere problemi comportamentali. Lo studio non dimostra che l'uso del cellulare e' causa di questi problemi ma i ricercatori affermano che sarebbe interessante approfondirne i risultati.
Kheifets e il suo team hanno esaminato i dati provenienti da un campione di 28.000 bambini di 7 anni e delle loro madri che hanno preso parte ad uno studio danese che ha monitorato 100.000 donne che erano incinte tra il 1996 e il 2002.
Le madri di circa il 3 per cento dei bambini hanno dichiarato che i loro figli hanno problemi di comportamento cosiddetti "borderline" mentre un altro 3 per cento ha rilevato un comportamento anomalo, quali obbedienza o problemi emozionali.
Notiziario Minori, 11 dicembre 2010
I VIDEOGAMES NON FANNO MALE,
MA SOLO AI MASCHI MENTRE PREDISPONGONO 
LE RAGAZZE AD ATTEGGIAMENTI VIOLENTI
Se i vostri figli adolescenti vi hanno chiesto dei videogiochi come regalo di Natale, e voi siete restii perche' pensate che siano dannosi, ebbene, dovrete ricredervi, ma con delle riserve. I videogiochi non fanno male, non inducono all'abuso di alcool e sigarette, non danno dipendenza, non incitano alla violenzaà i figli maschi.
Ovvero, ritorna l'annosa questione dei giochi di "genere".
Ebbene, stavolta la fonte e', pero', piuttosto autorevole:
nientemeno che la prestigiosa Universita' di Yale, la quale si e' incaricata di monitorare 4018 teenagers, sia maschi che femmine, tra i 14 e i 18 anni, soliti dilettarsi con costanza ai videogiochi.
Il risultato di questa indagine statistica, pubblicato sulla rivista Pediatrics, ha evidenziato come solo il 5% circa dei giovani sia a rischio di sviluppare una forma di dipendenza da videogioco. Il restante 95%, non ne risente in alcun modo e, anzi, giocare alla playstation&co allontanerebbe da ben piu' pericolose abitudini, quali il fumo e la cannabis. L'unico problema in questo quadro confortante, e' che interessa i giocatori maschi.
Per quanto riguarda le ragazze campionate, invece, non solo l'attivita' ludica considerata non avrebbe effetti deterrenti sull'inclinazione al fumo, ma, in piu', predisporrebbe le giovani ad assumere atteggiamenti violenti e prevaricatori. In definitiva, i videogiochi non sono adatti alle bimbe. O meglio, un uso moderato non produce effetti di rilievo (anche se lo studio americano parla di un aumentato consumo di caffe' per entrambi), ma l'abuso, invece, avrebbe appunto una conseguenza sull'aggressivita' femminile.
Notiziario Minori, 11 dicembre 2010