MOIGE: 9 SU 10 'NAVIGANO'
MA
POCHI CONTROLLI
Sono 9 su 10 i
ragazzi che navigano abitualmente su Internet. Di questi, 1 su 5 ha dichiarato
di restare connesso oltre 3 ore al giorno. Questi sono solo alcuni dei dati
illustrati in occasione della presentazione dell'indagine 'Per un web sicuro' a
cura del Moige e della Polizia postale e delle Comunicazioni in collaborazione
con Trend micro, Google, Hp, Vodafone e Cisco. La campagna, giunta alla quarta
edizione e presentata al dipartimento della Pubblica sicurezza a Roma, ha messo
in evidenza un uso costante ma non sempre consapevole del web da parte dei
minori. Il più delle volte alla mancata consapevolezza corrisponde infatti un
insufficiente controllo da parte dei genitori. Il 32% dei ragazzi con un
computer a casa, infatti, ha la possibilità di connettersi dalla propria
stanza. Un'abitudine diffusa soprattutto tra gli 11 e i 13 anni (39%). Sei
intervistati su 10 dichiarano inoltre, di navigare in Internet da soli. Pochi i
giovani che si connettono per studiare: appena 1 su 7. Il 24% usa la rete
invece per chattare; il 22% scarica e ascolta musica; il 18% gioca o guarda
immagini. La socializzazione resta il principale motore che spinge all'uso del
web. Il 30% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di intraprendere sempre
o spesso nuove amicizie in Rete. A tutto ciò corrisponde, appunto, un controllo
carente da parte dei genitori: quattro su 10 non danno alcun limite di tempo
alla connessione dei figli e 1 su 4 sa poco o 'per niente' riguardo a cosa
facciamo i figli in Rete. Altro fattore di rischio tra i giovani riguarda l'uso
di identità fittizie. Un ragazzo su 3 afferma di non usare mai la propria
identità in Rete o di farlo raramente. Un dato quest'ultimo perfettamente in
linea con il 37% di coloro che confermano di aver fatto amicizia on line con
sconosciuti. Sempre su questo tema, è altrettanto indicativo quel 19% che ha
confessato di aver incontrato nella vita le persone conosciute sul web e quel
13% di ragazzi tra i 14 e i 20 anni che si sono esposti al fenomeno del
'sexting' (scambio di immagini o video 'intime') dando il proprio numero a
estranei conosciuti in chat. Uno studente su 4 dichiara di aver ricevuto
contenuti a sfondo sessuale (tendenza raddoppiata rispetto al 2011) e 6 su 10
si sono detti 'divertiti' nell'aver ricevuto o inviato foto 'hot',
sottostimando la reale gravità del fenomeno. Infine, sempre secondo l'indagine,
6 adolescenti su 10 appartenenti a una fascia d'età tra i 14 ed i 20 anni,
almeno una volta, hanno utilizzato foto o video per prendere in giro qualcuno
(1 su 5 dichiara di farlo spesso).
"Prevenzione e
formazione- ha detto Roberto Sgalla direttore centrale delle specialità della
Polizia di Stato- sono gli strumenti più efficaci per far sì che i giovani
imparino a navigare con prudenza in Internet e allo stesso tempo i genitori
conoscano i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del
web". Secondo la presidente nazionale del Moige, Maria Rita Munizzi,
"La tutela dei minori on-line è un atto di responsabilità collettiva che
deve essere condivisa da genitori, istituzioni e operatori. La lotta al
cyberbullismo e all'adescamento virtuale non può prescindere dalla sinergia di
queste forze e dall'educazione ad un uso consapevole della rete".
Notiziario Minori, 15 febbraio 2015