venerdì 27 marzo 2015


MIUR PROPONE AZIONI
SENSIBILIZZAZIONE NELLE SCUOLE
IN SETTIMANA CHE PRECEDE 2 APRILE,
GIORNATA MONDIALE AUTISMO
 "Il prossimo 2 aprile si terrà l'ottava edizione della Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo. Una giornata di sensibilizzazione promossa dall'Onu, destinata non esclusivamente a favorire comprensione ma piuttosto a generare azioni per un mondo più inclusivo, secondo le intenzioni del Segretario generale Onu, Ban Ki-moon (http://www.un.org/en/events/autismday/)". Lo scrive Giovanna Boda, direttore generale per lo studente, in una circolare del ministero dell'Istruzione inviata alle scuole, agli uffici scolastici regionali e alle associazioni, invitandoli a dedicare la settimana che precede il 2 aprile alla sensibilizzazione sul tema dell'autismo attraverso incontri tra studenti e associazioni.
"Blu è il colore identificativo della giornata scelto dall'Onu: ogni anno, il 2 aprile, vengono illuminati di questo colore i principali monumenti in ogni parte del mondo. L'autismo è, infatti, una disabilità che colpisce milioni di persone, ma della quale, a fronte dei pur numerosi studi, non è stata ancora accertata l'origine. Diverse sono le sue tipologie: non è un caso che a tal proposito si parli di Asd, Disturbi dello spettro autistico- chiarisce Boda- proprio a indicare la vasta gamma di differenziazioni di questa condizione".
In Italia sono "decine di migliaia le famiglie con ragazzi affetti da autismo, una disabilità che si manifesta con problemi di comunicazione verbale e non verbale, con comportamenti stereotipati e ripetitivi, con alterazioni nell'interazione sociale. Ma le famiglie non sono sole. Le scuole del nostro Paese sono all'avanguardia nell'inclusione di bambini e ragazzi autistici. Per loro il servizio scolastico non offre solo istruzione ed educazione, ma costituisce anche una risorsa fondamentale e insostituibile all'interno di un progetto abilitativo globale che mira allo sviluppo delle potenzialità, delle capacità di adattamento e dell'autonomia, per migliorare la qualità della vita futura a loro e ai loro familiari. Ecco perché occorre la consapevolezza e l'impegno di tutti - genitori, studenti, docenti - per migliorare la qualità dell'inclusione scolastica".
Proprio per mettere a punto "soluzioni operative che possano agevolare l'attività degli istituti scolastici in tal senso, il ministero dell'Istruzione, della Ricerca e dell'Università sta avviando diversi progetti. Primo fra tutti la partecipazione alla Fondazione Italiana per l'Autismo, che ha la finalità di riunire ed orientare gli sforzi di tutte le associazioni che si occupano della questione verso obiettivi comuni. Vi prenderanno parte, tra gli altri- prosegue il direttore generale per lo studente- la Società italiana di pedagogia (Siped), la Società italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (Sinpia), la Federazione per il superamento dell'Handicap (Fish) ed altre fondazioni o enti impegnati in questo settore. Tra gli altri progetti in cantiere lo 'Sportello autismo', che mette in relazione Centri territoriali di supporto (Cts), scuole e famiglie e un piano di formazione che attivi 14 master universitari in didattica e psicopedagogia sui disturbi dello spettro autistico". Per rafforzare la consapevolezza sull'autismo il Miur ha quindi "deciso di dedicare la settimana che precede il 2 aprile ad azioni di sensibilizzazione nelle scuole. Si propone pertanto alle istituzioni scolastiche - dal 25 marzo all'1 di aprile - di promuovere iniziative di sensibilizzazione, anche in collaborazione con le associazioni delle persone con autismo e dei loro familiari o con associazioni scientifiche di settore.
La giornata del 2 aprile, infine, sarà seguita dalla RAI-Radio Televisione Italiana- fa sapere Boda- che dedicherà ampio spazio al tema dell'autismo con interventi nei principali programmi della giornata e con uno speciale televisivo in onda su Rai 3 dalle ore 21 alle ore 24". L'impegno per garantire a tutti la piena integrazione nella scuola e nella società è segno di civiltà in un Paese democratico. Ma l'attenzione e la sensibilità verso tali temi deve essere tenuta costante affinché possa sempre migliorare la qualità dell'inclusione scolastica, attuandosi concretamente in ogni parte d'Italia. Con questo auspicio, vogliamo sin da ora ringraziare i dirigenti scolastici, i docenti, il personale ATA, i genitori e gli studenti per la collaborazione che vorranno prestare- aggiunge Boda- per realizzare questa campagna di sensibilizzazione".
Il Miur sarà quindi protagonista della giornata del 2 aprile. "D'altronde la scuola italiana è stata sempre all'avanguardia nell'inclusione dei ragazzi disabili. Abbiamo abolito le classi speciali- onclude Davide Faraone, sottosegretario all'Istruzione- e la marginalizzazione degli studenti disabili. Nel ddl 'La Buona Scuola' abbiamo previsto in delega interventi per migliorare l'inclusione scolastica. Purtroppo leggiamo ancora di episodi di isolamento e di discriminazione nella società. Per questo la sensibilizzazione è fondamentale. Abbiamo, perciò, chiesto alle scuole di essere in prima linea in questo senso, soprattutto nella settimana che precede il 2 aprile, promuovendo incontri di sensibilizzazione con le associazioni che si occupano di autismo".
 
DI SEGUITO ALCUNI EVENTI PROMOSSI DA ASSOCIAZIONI, ENTI E ISTITUZIONI
- Per la Giornata mondiale dell'autismo si animeranno le piazze, i teatri, i musei e le chiese italiane, oltre ai monumenti illuminati di blu, partendo dal primo aprile con Palazzo Montecitorio.
 
TRA LE INIZIATIVE DEL 2 APRILE:
- A Roma, le associazioni 'L'Emozione non a voce' Onlus e Luconlus 'Cavalcano l'autismo' in Villa Borghese, con i ragazzi autistici che montano a cavallo.
- A Roma Gianluca Nicoletti, giornalista e genitore di un ragazzo autistico, realizza per 'Insettopia' un evento al MAXXI con le famiglie.
- A Palermo il Politeama e la piazza antistante si animeranno dalle 20.30 alle 23. Si svolgerà anche la fiaccolata.
- Ad Avola l'associazione 'Insieme per l'Autismo' vuole dare il suo contributo attraverso la fiaccolata che partira' da Piazza Umberto I, con lo scopo di continuare a dar voce a coloro che vivono in silenzio. - A Torino avrà luogo la Santa messa - in coena Domini - celebrata dall'arcivescovo in Duomo. Al rito parteciperanno i bambini autistici. La serata in piazza avrà invece come ospite Luca Argentero.
- A Bologna il Flash Mob alle 21.30 intorno al Nettuno, più la Corale Lirica San Rocco di fronte a San Petronio.
- A Milano è stato organizzato un concerto e la proiezione di videomessaggi di personaggi dello spettacolo.
- Venezia si colorerà con la mostra di arte plastica e pittorica di artisti autistici nazionali ed internazionali, e con l'esposizione fotografica realizzata sempre da giovani con autismo in collaborazione con l'Accademia di Fotografia di Parigi.
- Ad Assisi verrà illuminata di blu la Basilica Superiore di San Francesco e i frati francescani leggeranno un estratto del comunicato del Santo Padre sull'autismo del 22 novembre 2014.
 Notiziario Minori, 27 marzo 2015

lunedì 16 marzo 2015


ALLERGIE PRIMAVERILI: NE SOFFRONO
1,5 MLN DI BIMBI BAMBIN GESÙ PREPARA
UN 'VADEMECUM' ANTI-POLLINI
Un milione e mezzo di bambini e ragazzi italiani hanno allergie nasali e pollinosi, mentre un milione di ragazzi fino a 18 anni soffrono di asma.
Numeri che aumentano, sia tra i più giovani che tra gli adulti, durante la stagione primaverile, in particolare nel periodo marzo-aprile, quando la fioritura e il rilascio di pollini di numerose piante - cipressi, mimose, ulivi, parietarie e graminacee - raggiunge il livello massimo. Per difendersi da questo male di stagione, l'Ospedale Pediatrico Bambin Gesù sottolinea l'importanza dei vaccini, nonché di alcuni accorgimenti all'interno di un vero e proprio 'vademecum' anti-pollini dedicato a chi soffre di allergie.
Presso il Bambin Gesù, ogni anno circa 8000 bambini e ragazzi ricevono assistenza per diagnosi o trattamento di patologie allergiche, nel 50% dei casi per pollinosi.
"Le allergie si combattono efficacemente con la iposensibilizzazione specifica, disponibile sia nella tradizionale somministrazione sottocutanea che per via sublinguale", sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambin Gesù. "Per evitare il riaffacciarsi dei sintomi è necessario prevenire con farmaci che impediscano al polline respirato infiammare le mucose. Le cure dovranno poi essere continuate per tutta la stagione di esposizione. Sapendo a cosa si è allergici è inoltre possibile pianificare i tempi della terapia e programmare le vacanze in periodi di alta pollinazione evitando, così, il contatto con gli allergeni presenti nelle città o nelle campagne".
I pollini sono piccolissimi corpuscoli, dalla forma di granellini, che permettono alla pianta di riprodursi. Dato che sono leggerissimi, vengono facilmente trasportati dal vento, dagli insetti e dall'acqua nel periodo dell'impollinazione. La loro concentrazione aumenta nel periodo compreso tra marzo e luglio, soprattutto nelle giornata calde, assolate e ventose, mentre si riduce con la pioggia. Inoltre, la loro presenza è maggiore di sera rispetto al primo mattino, la concentrazione dei pollini si riduce con la pioggia.
Ecco i 10 consigli 'anti-pollini':
1. Evitare in primavera i prati, i campi coltivati e i terreni incolti.
2. Evitare, se possibile, nel periodo critico di andare o vivere in campagna. Evitare le gite nelle ore mattutine, soprattutto nei giorni di sole con vento e tempo secco.
3. Scegliere le ferie preferibilmente nel periodo in cui sono più forti i disturbi, per recarsi al mare o in alta montagna. Ricordare che nelle medie altitudini (600-1000 metri) le stesse piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura.
4. Evitare per le vacanze le zone di aperta campagna. Preferire per le passeggiate il sotto bosco dove, più difficilmente giunge il polline.
5. In auto, se possibile, tenere i finestrini chiusi e accendere, dopo aver verificato la pulizia dei filtri, i sistemi di condizionamento.
6. Nel periodo critico praticare sport preferibilmente in luoghi chiusi, palestre e piscine coperte.
7. Non tagliare l'erba del prato nel periodo di malessere e non sostare nelle vicinanze quando altri tagliano, o hanno tagliato l'erba.
8. Nel periodo critico evitare la bicicletta o il motorino.Possono essere utili mascherine a copertura di bocca e naso. Indossare occhiali da sole. Cappelli con visiera.
9. Durante la stagione pollinica, cambiarsi i vestiti rientrando in casa, fare lavaggi endonasali, doccia e sciacquare il viso e i capelli.
10. Evitare il contatto, con il fumo di tabacco e in quel periodo, anche con polveri o peli di animali domestici.
 Notiziario Minori, 16 marzo 2015.

domenica 8 marzo 2015


DIFFERENTI APPROCCI ALL'ADHD:
TRA LE CAUSE
 ANCHE EDUCAZIONE E ALIMENTAZIONE.
E IN ITALIA?
DI ELEONORA LORUSSO -
FONTE: WWW.PANORAMA.IT
Sono disattenti, iperattivi, impulsivi: sono i bambini che soffrono della sindrome ADHD, ovvero Attention Deficit Hyperactivity Disorder. Un disturbo che in alcuni casi può arrivare a rendere difficili la socialità e il normale sviluppo dei bambini. Negli Stati Uniti almeno il 9% dei bambini in età scolare ne soffre, con tanto di diagnosi medica. Eppure in Francia non è così: meno del 5% della popolazione infantile viene curata per questa malattia. Perché? Si tratta di un disordine di natura neuro-biologica? La risposta, incredibilmente, dipende dal luogo in cui si vive.
ORIGINE BIOLOGICA - Come riporta la rivista Psychology Today , negli Stati Uniti i pediatri ritengono che l'ADHD sia un disordine di natura biologica e dunque lo curano con farmaci che vanno ad agire a livello farmacologico con medicinali come Retalin (Metilfenidato) e Adderall (Anfetamine), ovvero stimolanti o non-stimolanti. Diversamente, in Francia la sindrome da deficit di attenzione viene considerata un disturbo di legato a fattori di natura psico-sociali e, di conseguenza, i pediatri d'Oltralpe preferiscono seguire terapie che indagano i motivi del disagio nel contesto sociale o familiare in cui vivono i bambini che ne soffrono. Per questo, invece che somministrare farmaci, prediligono trattamenti come la psicoterapia o colloqui con le famiglie. Insomma, il punto di vista francese (ed europeo in genere) è profondamento diverso da quello americano, che attribuisce le cause dell'ADHD a disfunzioni fisiche e squilibri chimici nel cervello dei bambini.
L'approccio differente è confermato anche dal tipo di classificazione che viene dato al disturbo: mentre gli americani fanno riferimento al Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders (DMS), i francesi si affidano al Classification Française des Troubles Mentaux de L'Enfant et de L'Adolescent (CFMEA): da un lato si ricorre alle migliori cure farmaceutiche per i sintomi del disturbo, dall'altro si indagano le cause psico-sociali che lo provocano.
ANCHE IN ETÀ ADULTA - Il deficit di attenzione sta comunque diventando una vera piaga negli Usa: si calcola una percentuale variabile tra il 30 e il 50% dei bambini americani continui ad avere disturbi anche in età adulta, con conseguenze anche importanti sulla routine lavorativa e non solo. Tra gli effetti più comuni sui più giovani ci sono la facilità ad essere distratti, dimenticando dettagli; la difficoltà a concentrarsi, per imparare qualcosa di nuovo; toccare o giocare con qualsiasi cosa si trovi a portata di mano; difficoltà a stare seduti a scuola o a tavola per i pasti; ridere spesso, anche senza motivo; non riuscire ad attendere e rispettare il proprio turno di gioco. Nei casi più gravi si può anche arrivare a disturbi come ansia e depressione.
Ma se in Francia e in Europa viene attribuita maggior importanza ai fattori sociali e psicologici, esiste anche un altro aspetto da non sottovalutare nell'incidenza del deficit: secondo recenti studi, infatti, anche l'alimentazione può giocare un ruolo importante nell'insorgere del disturbo. In particolare, il cibo ricco di coloranti artificiali, conservanti e specifici allergeni, come caramelle e merendine in genere, viene indicato come possibile concausa dell'ADHD.
Secondo Pamela Druckerman, autrice di Bringing up Bébé, esiste poi un'altra differenza, che riguarda il tipo di educazione che viene data ai bambini in America e in Francia. Oltralpe, secondo la Druckerman, esiste una "frame", "structure", ovvero una sorta di cornice all'interno della quale si muovo i bambini: ad esempio, non è loro permesso di mangiare ogni qualvolta ne abbiano voglia, ma esistono 4 momenti ben precisi nell'arco della giornata, che sono dedicati ai pasti. I francesi insegnano ai figli ad attendere il momento del pranzo o della cena, senza ricorrere merendine e snack fuori orario. Esisterebbe poi una differente approccio al pianto: mentre negli Stati Uniti si tende a placare il pianto, spesso proprio offrendo del cibo, in Francia si segue maggiormente la tecnica del "cry it out", ovvero lasciarli piangere, anche di notte, dopo i 4 mesi di vita.
QUESTIONE DI DISCIPLINA - Entrambi i genitori, americani e francesi, naturalmente amano i propri figli, li portano a lezioni di musica o a fare sport, ed incoraggiano i loro talenti o passioni. Ma mentre i francesi, secondo Druckerman, hanno una differente "filosofia della disciplina", che dà delle regole e dei limiti ai bambini, all'interno dei quali i figli si sentono sicuri e liberi di fare esperienze. Insomma, dire "no" aiuta i bambini a liberarsi dalla "tirannia dei loro stessi desideri".
Una "filosofia" sposata anche da Marilyn Wedge, autrice di Pills Are Not for Preschoolers: A Drug-Free Approach for Troubled Kids , e da alcuni esperti italiani, tra i quali Paolo Crepet, che tempo fa ha scritto il discusso "I No che aiutano a crescere". Lo stesso psicologo e psichiatra ha avuto modo di chiarire il suo pensiero a proposito dell'ADHD, spiegando come il ricorso agli psicofarmaci deve "rappresentare l'extrema ratio e comunque una strada assolutamente da evitare in età giovanile. Molto meglio può fare l'attenzione della famiglia".
In Italia dal 2007 l'Agenzia Italia del Farmaco (AIFA) ha autorizzato l'uso di presidi terapeutici, ovvero di farmaci specifici come il Retalin (non senza polemiche da parte dell'associazione "Giù le mani dai bambini" ), ma solo nell'ambito di un programma di terapia multimodale monitorato dal Registro nazionale, tenuto dall'Istituto Superiore di Sanità. Si calcola che nel nostro Paese ci siano circa 1.600 giovani con disturbi di attenzione e iperattività. A supporto delle famiglie sono attive l'Associazione Italia Famiglie ADHD e l'AIDAI, Associazione Italiana Disturbi dell'Attenzione e Iperattività, che si occupano di dare supporto ai genitori con figli iperattivi.
 Notiziario Minori, 8 marzo 2015

COLDIRETTI: MENO BIMBI OBESI,
OGGI ANCORA 1 SU 10
COLPA SOPRATTUTTO DI COLAZIONE
FATTA MALE E BEVANDE GASSATE
"Dall'inizio della crisi si è ridotto del 5,2 % in Italia il numero di bambini obesi o in sovrappeso anche se rimane ancora su livelli preoccupanti". E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati nel periodo dal 2008 che segna l'inizio della crisi al 2014 dell'indagine OKkio alla salute promossa dal ministero della Salute. Nello specifico: "I bambini in sovrappeso sono infatti il 20,9% mentre quelli obesi sono il 9,8% sulla base di un campione di età compresa 8-9 anni nelle scuole primarie. Le prevalenze più alte si registrano nelle regioni del Sud e del Centro ma in generale si tratta di livelli elevati che pongono l'Italia ai primi posti in Europa. Si tratta del risultato di cattive abitudini con l'8% dei bambini che salta la prima colazione e il 31% che la fa non adeguata, ma anche con il 41% che assume abitualmente bevande zuccherate e gassate mentre solo il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura (erano il 23 per cento nel 2008)".
Coldiretti, quindi, consiglia: "Fermare la vendita del cibo spazzatura nelle scuole a favore di alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e verdura di stagione, anche da sgranocchiare e in grado di assicurare senso di sazietà e garantire un adeguato apporto idrico, può contribuire a sconfiggere i problemi di eccesso di peso e obesità. La Coldiretti è impegnata nel progetto Educazione alla campagna amica che coinvolge oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano ad oltre tremila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre cinquemila laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. L'obiettivo- conclude la Coldiretti- è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell' agricoltura con i cibi consumati ogni giorno".
                                                                                                                          Notiziario Minori, 8 marzo 2015

CUFFIETTE E DISCOTECHE NEMICHE DELL'UDITO,
PER L'OMS DATI PREOCCUPANTI
UN GIOVANE SU CINQUE AFFETTO DA IPOACUSIA
Il 3 marzo è stata celebrata la giornata internazionale per la cura dell'udito. Un 'evento' voluto fortemente dall'Organizzazione mondiale della Sanità per ribadire che i danni al sistema uditivo non devono essere associati erroneamente alla sola età avanzata anzi, colpa le cattive abitudini, questi coinvolgono sempre più la popolazione giovane, quella compresa tra i 12 e i 35 anni.
"Circa 1,1 miliardi di teenager e giovani adulti- sottolinea l'Oms- sono a rischio di sviluppare una perdita di udito per via dell'ascolto non sicuro di musica con le cuffie e per l'esposizione a livelli dannosi di rumore in eventi e luoghi di intrattenimento". Tra questi ultimi le discoteche e gli stadi, solo per citare alcuni esempi. L'allarme è serio ma nulla è irrecuperabile se si utilizzano semplici e piccoli provvedimenti. L'uso delle cuffiette, ad esempio, dovrebbe essere limitato a meno di due ore la giorno con 'stacchi' temporanei di almeno un quarto d'ora. Un periodo, questo, di riposo acustico considerato necessario. Il volume dei dispositivi, siano essi lettori Mp3 o smartphone, dovrebbe non superare, poi, il 60% del massimo consentito. Il livello quotidiano di esposizione raccomandato, avvertono gli esperti, per qualunque suono, non dovrebbe superare gli 85 decibel per un massimo di 8 ore e per appena 15 minuti a 100dB.
Secondo gli esperti internazionali dell'Oms ben un adolescente su cinque lamenta oggi un disturbo uditivo o ipoacusia. Il vero dato preoccupante riguarda però l'impennata dei casi riscontrati tra i giovani: negli ultimi quindici anni un più 30%. L'Oms ricorda, infine, che "l'udito è una facoltà preziosa che impatta sullo sviluppo educazionale, professionale e sociale", quindi bisogna averne estrema cura sin dalla più giovane età anche perché i danni sono spesso irreversibili.
 Notiziario Minori,  8 marzo 2015

PRIMA VOLTA IN ITALIA
PRE-AUTISTIC BEHAVIOUR SCALE
RILEVA SEGNI DISTURBO DA 0-4 ANNI.
SEMINARIO IDO 21-22/3
Il 21 marzo sarà presentata per la prima volta in Italia la 'Pre-autistic behaviour scale': una scala per rilevare i segni dell'autismo nei bambini dai 0 ai 4 anni e valutare gli interventi precoci messi in atto. A spiegarla sarà la stessa ideatrice Stella Acquarone, direttrice del Parent Infant Clinic e della School of Infant Mental Health di Londra, nel corso della due giorni sull'autismo promossa a Roma dall'Istituto di Ortofonologia (IdO) il 21 e 22 marzo. Saranno anche trasmessi i video relativi ai casi clinici (a 6 mesi di età, a 18 mesi e a 24 mesi) prima e dopo l'intervento precoce. I lavori si svolgeranno nell'Aula magna dell'Istituto comprensivo Regina Elena, in via Puglie 4a dalle 9 alle 18. L'evento, intitolato 'Pre-autistic behaviour scale: osservazione e valutazione degli interventi precoci', darà la possibilità alla psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico per l'infanzia e l'età adulta di delineare i segni precoci dell'autismo, il funzionamento della scala e il suo utilizzo, "al fine di rilevare i primi segnali del comportamento autistico- precisa Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell'IdO- e valutare i progressi nel trattamento. L'intervento si concluderà con l'analisi delle tabelle di sintesi e dei grafici utilizzati nella Scala per mostrare i progressi nel trattamento".
Il seminario internazionale IdO sarà quindi l'occasione per illustrate ai partecipanti le modalità d'individuazione degli aspetti specifici nell'osservazione dei bambini e dei loro genitori. Acquarone precisa: "Parlerò dei comportamenti prevedibili nel piccolo, della sua socialità e delle modalità di sviluppo della comunicazione sin dalla nascita. Affronterò successivamente le caratteristiche significative che è importante discriminare, prestando una particolare attenzione all'individuazione di segni precoci- aggiunge la direttrice della School of Infant Mental Health di Londra- sia positivi che negativi (compresi i segnali negativi 'silenziosi' e quelli espliciti). Infine, evidenzierò l'importanza di osservare la madre e il bambino nel loro ambiente familiare e in altri contesti naturali 'genitore-bambino', basandomi sul dato esperienziale".
NEL DETTAGLIO I TEMI TRATTATI AL SEMINARIO IDO - Sabato 21 marzo Stella Acquarone parlerà di: gravidanza, relazioni significative, sviluppo del cervello, caratteristiche precoci dei neonati, il processo evolutivo, i segnali precoci, positivi e negativi, le osservazione del bambino e la scala per rilevare segni dell'autismo.
Domenica 22 marzo invece si esaminerà nel dettaglio "la Scala di Acquarone per l'individuazione dei segnali di allarme da 0 a 4 anni- conclude Di Renzo- i casi clinici (video) prima e dopo l'intervento precoce e, infine, come realizzare i grafici per confrontare i cambiamenti prima e dopo il trattamento".
Stella Acquarone ha lavorato per oltre trenta anni nel Servizio sanitario del Regno Unito. È anche membro della British psychological society, dell'Association of child psychotherapists e del London centre of psychoterapy. È prevista la traduzione in italiano di tutti gli interventi. Per informazioni sulle modalità di partecipazione, dato il numero limitato di posti, scrivere a scuolapsicoterapia@ortofonologia.it o contattare i numeri 0644291049, Fax: 0644290410.
 Notiziario Minori, 8 marzo 2015

 

MANGIARE PESCE FA BENE ALL'UMORE
 E RENDE PIÙ CALMI
Gli scienziati del Children's Hospital Oakland Research Institute (CHORI) ritengono che dietro a numerosi disturbi dell'umore e comportamentali vi sia la serotonina. Mangiare pesce, grazie agli omega-3 e la vitamina D, può controllare i livelli di questo ormone e far bene in molti di questi casi.
COLPA DELL'ORMONE - I ricercatori californiani ritengono che dietro a problemi neuropsichiatrici come i disturbi dello spettro autistico, la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), la depressione, l'aggressività, il disturbo bipolare e la schizofrenia, vi sarebbe un ormone secreto dal cervello: la serotonina.
IL SUO RUOLO - I micronutrienti contenuti nel pesce, come gli acidi grassi essenziali omega-3 e la vitamina D, pare possano migliorare i sintomi associati a una vasta gamma di disturbi cerebrali. La dott.ssa Rhonda Patrick e colleghi ritengono che proprio la serotonina interagisca su una vasta gamma di funzioni e comportamenti cognitivi, tra cui l'umore, il processo decisionale, il comportamento sociale, il comportamento impulsivo e aggressivo. Questo perché l'ormone è anche un è un modulatore critico della funzione esecutiva.
PIÙ PESCE, PIÙ POSSIBILITÀ - La possibilità di controllare i disturbi cerebrali e comportamentali starebbe dunque nel controllare il rilascio di serotonina. Secondo i ricercatori questo è possibile tramite l'acido eicosapentaenoico (EPA), che fa aumentare il rilascio di serotonina da parte dei neuroni presinaptici, riducendo le molecole infiammatorie di segnalazione nel cervello note come prostaglandine E2 - che inibiscono il rilascio di serotonina. Sarebbe così l'infiammazione ad avere un impatto negativo sul rilascio di serotonina nel cervello. Una maggiore assunzione di pesce potrebbe dunque aumentare i livelli di EPA e combattere l'infiammazione. Lo studio è stato pubblicato sulFASEB Journal.
 Notiziario Minori, 8  marzo 2015

mercoledì 4 marzo 2015

CON VIDEOGIOCHI VIOLENTI 1 SU 3 HA CONVULSIONI
STUDIO PILOTA NAZIONALE CONDOTTO
DA ASSOCIAZIONE PETER PAN
Un bambino su 3 ha convulsioni e reazioni da panico. A causarle sarebbero i videogiochi violenti. Sono questi i risultati di uno studio pilota nazionale condotto da Peter Pan associazione per la tutela dell'infanzia su bambini italiani nella fascia puberale che va dagli 11 ai 13 anni. Lo studio è stato eseguito grazie al contributo del gruppo Trevisan del Veneto e alla Fondazione Scintille di Sergio Mazzuca e Sante Naccarato. Rilevatori sono stati il giornalista Mario Campanella e la psichiatra Donatella Marazziti, docente all'Università degli studi di Pisa.
I ragazzi 'sotto osservazione' per qualche mese erano accomunati dalla visione costante di games 'violenti'. Il videogioco testato è stato GTA 5 Grand Theft auto, che vede tre criminali uno dei quali psicopatico che uccidono in una città definita Los Santos, luogo che rappresenta le grandi metropoli americane. Per lo studio sono stati testati cinquecento bambini residenti a Roma, Genova, Verona e Salerno. Il 34% di questi bambini ha palesato reazioni tipiche di ansia, insonnia, enuresi notturna, sintomi di derealizzazione. Il 26% ha mostrato reazioni di fotosensibilizzazione. Un residuo 32% non ha mostrato, invece, segni particolari.
Il metodo eseguito è stato quello cape, con un'intervista raccolta dai genitori. Il lavoro è iniziato il 1 novembre e si è concluso il 1 febbraio. "Si tratta di dati che devono far riflettere hanno dichiarato Donatella Marazziti e Mario Campanella - soprattutto per la facilità con cui questi giochi vengono copiati e venduti sul mercato nero senza nessun filtro. Si tratta di esperienze personali che possono realmente produrre instabilità nei bambini". "I bambini che manifestavano ansia e sintomi neurovegetativi si legge ancora nella nota - non riuscivano a staccarsi dal video, mostrando propensione per la dipendenza. Sono dati che dovrebbero far riflettere la politica italiana e innescare comportamenti adeguati da parte delle istituzioni che continuano ad ignorare sistematicamente i rischi connessi alla libera circolazione di questi videogiochi".
 Notiziario Minori, 4 marzo 2015.