martedì 30 novembre 2010

SENZA REGOLE (DEI GENITORI): 
BASTA TV, MEGLIO FACEBOOK
INDAGINE DELLA SOCIETÀ ITALIANA
DI PEDIATRIA SUI 12-14ENNI

Internet batte la tv, diminuisce il consumo di alcol e sigarette, ma non quello degli spinelli. E, a sorpresa, i ragazzi lamentano le "troppe poche regole" imposte dalle famiglie. In un poche parole: i genitori sono assenti. Da una indagine della Societa' italiana di pediatria (Sip) viene fuori il ritratto degli adolescenti italiani. A dominare, ovviamente, il web. È "inarrestabile l'ascesa di facebook: il 67% ha un profilo sul social network piu' famoso al mondo, contro il 50% dello scorso anno". Aumentano i comportamenti a rischio nella rete, come dare il numero di cellulare a uno sconosciuto.
Piu' in generale, si riduce il consumo di alcol e sigarette, ma non quello di droghe leggere. Dilagano le 'diete fai da te'. I genitori influiscono sulle scelte dei figli meno di quanto gli stessi figli ritengono giusto e aumenta il numero di adolescenti che reputa "troppo poche" le regole date dalla famiglia. Si riduce la fiducia verso tutte le figure istituzionali (insegnanti, forze dell'ordine, medici, magistrati, preti, politici). L'unica in controtendenza? I giornalisti.
L'indagine -"Abitudini e stili di vita degli adolescenti"- viene effettuata dalla Sip da quattordici anni su un campione nazionale di 1.300 studenti delle scuole medie inferiori, ragazzi di eta' compresa tra i 12 e i 14 anni. Patrocinata dal ministero della Gioventu', sara' presentata al convegno "la societa' degli adolescenti", il 2 dicembre a Salsomaggiore. IL WEB BATTE IL PICCOLO SCHERMO - E' la prima volta. La prima volta che tra gli adolescenti si assiste al "sorpasso", quello di internet sulla televisione. Gli intervistati che passano sul web piu' di 3 ore al giorno (17,2%) superano quelli che passano piu' di 3 ore al giorno davanti al piccolo schermo (15,3%), dato in calo rispetto allo scorso anno quando la percentuale dei ragazzi che guardava la tv piu' di tre ore al giorno era pari al 22%. E' Facebook il protagonista indiscusso del web. Oltre il 67% degli adolescenti ha un profilo sul social network, con un incremento di circa il 35% rispetto allo scorso anno. Ancora una volta le donne cybernaute superano i loro coetanei maschi (68,7 contro 65,8%). Frequentare You Tube e chattare sono di gran lunga le attivita' principali per le quali gli adolescenti si collegano in Internet e perde sempre piu' terreno la "ricerca di informazioni" per studio. Si conferma la tendenza, da parte degli adolescenti, ad un uso sempre piu' "privato" di TV e Internet.
Piu' della meta' ha tv e computer nella propria camera da letto, circa uno su due guarda la tv e oltre il 20% naviga in Internet.
Sempre elevatissima (86%) la cattiva abitudine di guardare la tv durante i pasti.
AUMENTANO COMPORTAMENTI A RISCHIO SUL WEB - Inviare foto, dare informazioni personali, farsi vedere in webcam, accettare incontri con sconosciuti: crescono rispetto allo scorso anno i comportamenti potenzialmente a rischio. Oltre il 16% (contro il 12,8% del 2009) dichiara di aver dato il proprio numero di telefono a uno sconosciuto, ed il 24,6% (contro il 20,7% del 2009) non ha esitato a inviare una sua foto. Ma e' nel sud che il fenomeno assume proporzioni maggiori, dove quasi un adolescente su tre dichiara di aver dato informazioni personali, come il proprio numero e di telefono e l'indirizzo della scuola, a sconosciuti. CALA CONSUMO SIGARETTE E ALCOLICI, SALE L'USO DI 'CANNE'. L'ECSTASY APPARE SEMPRE MENO COME PERICOLOSA - Meno di uno su tre dichiara di fumare sigarette, dato in lieve calo rispetto allo scorso anno (27,7 contro 29,5). In leggera diminuzione anche il consumo di alcolici, che comunque rimane alto (beve birra il 47%, vino il 40%, liquori il 18%). Cresce (dato molto probabilmente anche sottostimato) il consumo di "canne": il 9% del campione dice di aver provato almeno una volta uno "spinello" contro l'8% dello scorso anno. L'1,5% del campione (contro lo 0,3% di un anno fa) ammette di aver provato l'ecstasy che viene percepita sempre di meno come una droga pericolosa. Si riduce, infatti, di 9 punti percentuali, passando dal 77,5% al 66,3%, il numero di coloro che ritengono l'ecstasy "una droga pericolosa", mentre passa dal 5,2 al 9,3% il numero di coloro che la ritengono poco pericolosa.
BULLISMO IN CALO, MA GUAI A FARE LA SPIA - Si conferma l'attenuazione (in termini di frequenza) del fenomeno (in calo dal 2008), ma cresce - seppure relativo ad una minoranza - la percentuale di chi considera "fifone o spia" chi denuncia di essere vittima di atti di bullismo o,peggio, di chi considera il bullo "un tipo in gamba". Se nel 2009 chi va a "raccontare ai genitori o agli insegnanti di subire prepotenze da parte di altri ragazzi" viene considerato una spia secondo il 9%, nel 2010 lo e' per il 10,5%. In calo chi e' convinto che faccia "la cosa giusta": 81,3% nel 2009, 78,4% nel 2010.
DILAGA LA "DIETA FAI DA TE" - Essere piu' belli, piu' alti ma, soprattutto, non avere brufoli, sono i maggiori "desiderata" degli adolescenti rispetto al proprio aspetto fisico. Ma per le femmine anche avere gambe piu' belle (59,1%) e domina il modello "maggiorate": il 45,4% delle ragazze infatti vorrebbe avere piu' seno. Circa un adolescente su due vorrebbe essere piu' magro, percentuale che tra le ragazze arriva al 59,3%. E nel tentativo di perdere peso il 22% del campione ha gia' fatto una dieta dimagrante, ma solo il 32% (era il 36% nel 2009) si e' rivolto ad un medico (26% delle femmine). Dilaga dunque la dieta fai da te: l'ha sperimentata il 35%, degli adolescenti, percentuale che arriva al 43% tra le ragazze. Oltre il 60% ha dovuto ricorrere, almeno una volta, alle cure di un pronto soccorso e raddoppia (passando dal 4,6 al 9) la percentuale di coloro ai quali e' capitato di prendere farmaci per dormire.

Notiziario Minori, 30 novembre 2010
RISCHIO DOPPIO DI ALCOL PER CHI VA MALE A SCUOLA
I RISULTATI DI UNO STUDIO INGLESE

Gli adolescenti che rifiutano la scuola hanno il doppio di probabilita' di consumare bevande alcoliche. A mostrare il legame uno studio pubblicato su Substance Abuse, Treatment, Prevention and Policy che ha investigato abitudini e preferenze di 3.641 teen ager tra gli 11 e i 14 anni. I ricercatori della John Moores University di Liverpool affermano che i ragazzi che vivono con maggiore infelicita' il tempo scolastico hanno non solo una piu' forte attrazione verso gli alcolici ma anche una maggiore predisposizione ad anticipare l'attivita' sessuale, 10 volte piu' che i coetanei. "Questi minori possono allontanarsi dal sostegno di famiglia e scuola e avere un rischio piu' alto di malattie sessualmente trasmissibili", dice Mark Bellis, uno dei ricercatori.

Notiziario Minori, 30 novembre 2010
FUMO PASSIVO, SONO I BAMBINI LE PRIME VITTIME
600MILA MORTI ALL'ANNO

Seicentomila persone, pari all'intera popolazione della citta' di Genova, muoiono ogni anno nel mondo a causa delle conseguenze del fumo passivo. Lo ha rivelato uno studio pubblicato sulla rivista Lancet e realizzato da due ricercatori dell'Organizzazione Mondiale della Sanita', Armando Peruga e Annette Pruss-Ustun, che hanno utilizzato i dati del 2004 e quelli piu' recenti disponibili in 196 nazioni.
Secondo quanto elaborato dagli studiosi, le prime vittime del tabagismo passivo risultano essere i bambini: ben oltre centocinquantamila e al di sotto dei cinque anni. Questo perche' i piccoli di quella eta' sono ovviamente incapaci di sottrarsi a quella che nel documento e' citata come la prima fonte di esposizione, ossia i genitori che fumano fra le mura domestiche.
Cio' succede soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito.
Laddove il benessere prende il posto della poverta', il rispetto per la salute dei bambini porta a un calo nella statistica dei decessi. Qui sono infatti gli adulti le vittime principali, sebbene i minorenni siano ancora al primo posto fra coloro che risultano coinvolti loro malgrado con una percentuale pari al quaranta per cento dei casi. Seguono il trentacinque per cento delle femmine non fumatrici e il trentatre' per cento dei non fumatori (dati Oms riferiti al 2004). La stima fatta da Peruga e Pruss-Ustun ha calcolato che tali esposizioni abbiano provocato 379mila morti per ischemia, 165mila per infezioni respiratorie, 36.900 per asma, 21.400 per cancro ai polmoni. Che in totale fanno appunto 603mila morti, tutti attribuibili al fumo passivo e cosi' divisi: quarantasette per cento donne, ventisei uomini, ventotto bambini.
Il tabagismo passivo e' inoltre responsabile della perdita di 10,9 milioni di anni di vita in buona salute, il sessantuno per cento dei quali sottratti a minorenni. Questi dati, gravissimi gia' a una prima lettura, fanno ancora piu' riflettere se si considera che la stima dei decessi rappresenta l'uno per cento di tutti morti globali annui. Lo studio si conclude esaminando anche gli aspetti legislativi del fenomeno: se le leggi che hanno proibito il tabacco all'interno dei locali pubblici hanno fatto molto per arginare i danni del fumo passivo, la strada per una corretta prevenzione appare ancora distante, perche' spesso e' nelle case che il vizio lascia il segno.
Di pochi giorni fa e' la notizia, presentata dagli esperti dell'Universita' del Minnesota all'American Association for Cancer Research, che nelle urine dei neonati di pochi mesi figli di coppie di fumatori e' presente la nitrosammina, una sostanza cancerogene riconducibile alle sigarette, nicotina e cotinina. E nel febbraio scorso un altro studio, pubblicato su Pnas da un gruppo di ricercatori americani del Lawrence Berkeley National Laboratory, aveva evidenziato che il fumo di terza mano, quello residuo in tendaggi, tappeti, parati e arredi vari, nuoce come quello diretto perche' la nicotina si combina con altri inquinanti rimanendo a lungo nei locali. Un guaio che va moltiplicato per 1,2 miliardi, pari cioe' alla stima della popolazione mondiale di fumatori.
Notiziario Minori, 30 novembre 2010
NON ABUSARE DEL SAPONE, PIÙ ESPOSTI ALLE ALLERGIE
UNA RICERCA DELL'UNIVERSITÀ DEL MICHIGAN

Chi l'avrebbe mai detto che la troppa igiene potrebbe essere una nemica della salute? E invece sembra proprio cosi'. I giovani che abusano di saponi antibatterici contenenti triclosan sembrerebbero maggiormente esposti alle allergie. Ad affermarlo una ricerca dell'universita' del Michigan.
Per giungere a questa conclusione gli esperti hanno preso in esame un campione tra bambini, adolescenti e adulti. Di questi hanno confrontato i loro livelli di triclosan e bisfenolo A (bpa) nelle urine con i risultati delle diagnosi di allergia o raffreddore allergico e i livelli di anticorpi citomegalovirus.
Ma ora cerchiamo di capire nel dettaglio cosa siano queste sostanze: il triclosan e' una sostanza chimica molto diffusa, con potente attivita' antibatterica. È utilizzato sia come conservante nei cosmetici, sia come antibatterico. Per il suo uso sono stabiliti attualmente dalla normativa dei limiti precisi, a seconda del prodotto in cui e' contenuto (nei cosmetici e' consentito come conservante fino allo 0,3%). Il bisfenolo A, invece, e' un composto organico con due gruppi fenolo. In particolare il BPA sembra essere imputato in numerose malattie dello sviluppo sessuale maschile nel feto, e nel calo di fertilita' nell'uomo adulto.
Ebbene stando dai risultati della ricerca e' risultato che i soggetti con piu' di 18 anni di eta', che erano entrati a contatto con livelli piu' elevati di bisfenolo A, avevano una concentrazione esagerata di anticorpi citomegalovirus. Mentre i ragazzi con meno di 18 anni, che si erano esposti a maggiori quantita' di triclosan, soffrivano in modo anomalo di allergie e febbre da fieno.
Notiziario Minori, 30 novembre 2010