sabato 26 febbraio 2011

ALCOOL E TABACCO, SI INIZIA A 13 ANNI
A RISCHIO CHI HA LA PAGHETTA RICCA
Alcool e tabacco, si inizia a 13 anni. E chi ha una paghetta "ricca" e' piu' portato all'uso di sostanze. Lo rivela uno studio dell'Osservatorio sulle dipendenze di Bologna condotto fra 1.300 ragazzi dai 13 ai 16 anni di eta' e presentato nell'ambito del convegno "Adolescenti e sostanze psicoattive".
Secondo l'indagine chi dispone di di piu' di 50 euro al mese ha il 67% di probabilita' di usare sostanze, mentre per chi puo' contare su una paghetta mensile inferiore agli 11 euro la percentuale scende al 32%. "Il denaro sembra giocare un ruolo nel consumo di sostanze - spiega il direttore dell'Osservatorio Raimondo Maria Pavarin -. Del resto oggi assistiamo a una mercificazione delle sostanze, che vengono considerate alla stregua di qualsiasi altra merce".
L'indagine dell'Osservatorio, infatti, si concentra soprattutto sulle sostanze legali come alcol e tabacco, ovvero le piu' consumate dagli adolescenti. Fra i 1.300 intervistati il 31% (403 ragazzi) ha fumato sigarette almeno una volta nel corso dell'ultimo anno, il 26% (332) ha bevuto alcolici, mentre solo il 7% ha usato sostanze illecite: si tratta di 90 ragazzi, 85 dei quali hanno usato cannabis. L'indagine spiega anche quando si comincia a bere o a fumare: e' a 13 anni che si beve il primo bicchiere e si accende la prima sigaretta, mentre la cannabis si prova per la prima volta a 14 anni. "Tabacco e sostanze illegali pero' sono strettamente collegati - spiega Pavarin -. Chi ha usato sostanze illecite ha iniziato prima a fumare tabacco".
Notiziario Minori, 26 febbraio 2011
CONTRO LA DROGA: 'NON TI FARE. 
FATTI LA TUA VITA' NUOVA CAMPAGNA
VOLUTA DAL GOVERNO. NEK TESTIMONIAL
"Rovesciare l'immagine della droga come scorciatoia per il piacere e la felicita' e affermare che, oltre ad essere distruttiva, porta anche ad un peggioramento della qualita' della vita della stima di se' e della considerazione da parte degli altri". Questo l'obiettivo della nuova campagna contro la droga lanciata dal Dipartimento per le politiche antidroga durante una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi alla presenza di Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la famiglia, il direttore del dipartimento, Giovanni Serpelloni, il sottosegretario, Paolo Bonaiuti, e il cantautore Nek, testimonial della campagna.
"Non ti fare. Fatti la tua vita". Questo lo slogan scelto per la campagna che sara' presente su tutti i media italiani, dai piu' tradizionali mezzi d'informazione, ai social network. Per la campagna e' stato realizzato anche uno spot televisivo di 40 secondi con la colonna sonora cantata da Nek. "Sara' una campagna mediatica molto diffusa- ha assicurato Serpelloni-. Abbiamo puntato molto sulle tv nazionali e le emittenti locali dove andra' lo spot di 40 secondi. Anche la parte web e' stata particolarmente curata cosi' come sui social network. Tantissime anche le radio, da quelle piu' ascoltate dai giovani e quelle locali. Lo spot, inoltre, verra' anche proiettato nelle sale cinematografiche. Particolare attenzione a internet. I social network presidiati sono Youtube, Facebook e Myspace".
Lo spot andra' in onda dal 1^ marzo. "È una campagna che daremo sugli appositi spazi della Rai- ha affermato Bonaiuti- e secondo me molto bello perche' per la prima volta vede il debutto in veste di ideatore il sottosegretario Giovanardi. È uno spot brillante con un bel ritmo e una musica stupenda. L'ideale per combattere questo fenomeno con le armi stesse dei giovani che purtroppo cadono in questa trappola". Presente alla conferenza stampa anche il cantautore italiano Nek che ha concesso gratuitamente l'utilizzo della sua canzone "E da qui" per la colonna sonora dello spot. "Sono padre di famiglia - ha detto Nek-. Ho una figlia di 15 anni e rientra in quel momento critico in cui puo' esserci un rapporto con certe sostanze e che per questo richiede una maggiore vigilanza dei genitori. Anche per questo ho risposto a quest'invito. Bisogna continuare a denunciare, a parlarne e a combattere. Mai abbassare la guardia".
Sul tema dell'uso di sostanze stupefacenti, infine, Giovanardi ha dato appuntamento ai giornalisti alla conferenza stampa dell'Osservatorio sulle dipendenze della Regione Lombardia che si terra' domani a Milano. "È un appuntamento molto importante - ha affermato Giovanardi -. Col Rapporto presentato al Parlamento lo scorso anno abbiamo certificato che per la prima volta dopo vent'anni in Italia c'e' stato un calo sull'uso delle sostanze.
Questo ha suscitato discussioni e qualche polemica. Per questo siamo un po' in apprensione perche' domani in questa conferenza stampa l'osservatorio della Lombardia presentera' i dati su Milano e sulla regione lombarda. Vedremo se quelle cose che abbiamo detto avranno o no una verifica".
Notiziario Minori, 26 febbraio 2011
UNICEF: IN 70 MILIONI NON FREQUENTANO LA
SCUOLA MEDIA A LIVELLO GLOBALE 
FEMMINE PIÙ INDIETRO RISPETTO AI MASCHI
Gli adolescenti segnano il passo in ambito scolastico: ad oggi, nel mondo, oltre 70 milioni di ragazzi "in eta' di scuola media non la frequentano e, a livello globale, le femmine sono ancora indietro rispetto ai maschi in termini di partecipazione alla scuola secondaria". Senza istruzione, "non possono sviluppare le conoscenze e le capacita' di cui hanno bisogno per affrontare i rischi di sfruttamento, di abuso e di violenza, che risultano piu' alti proprio nel secondo decennio di vita". Quindi soltanto investendo sul futuro degli 1,2 miliardi di adolescenti tra i 10 e i 19 anni che vivono nel pianeta - l'88% dei quali in Paesi in via di sviluppo - "si possono interrompere cicli radicati di poverta' e disuguaglianza". Lo evidenzia l'Unicef nel suo Rapporto 2011 sulla condizione dell'infanzia nel mondo, intitolato "Adolescenza: il tempo delle opportunita'". Nel nostro Paese la ricerca viene consegnata ufficialmente stamane alle 11,30 da Vincenzo Spadafora, presidente di Unicef Italia, al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, presso l'Aula Magna della Cei, che proprio quest'anno ha inaugurato un decennio focalizzato sull'emergenza educativa. Urgenza posta dalla Chiesa all'attenzione dei vescovi e dei sacerdoti, dei religiosi e delle famiglie, dei laici e degli educatori, degli insegnanti e di coloro che sono impegnati nel servizio pastorale alle nuove generazioni. E per raggiungere ulteriormente gli adolescenti di tutto il mondo, oggi l'Unicef rilancia "Voices of Youth" (Voy), sito web fatto dai giovani per i giovani che si occupa di temi di portata globale (http://www.voicesofyouth.org/).
"Negli ultimi due decenni, forti investimenti hanno prodotto dei miglioramenti enormi per i bambini fino a 10 anni. Il calo del 33% nel tasso globale di mortalita' sotto i 5 anni dimostra che si sono salvate molte piu' giovani vite, che nella maggior parte delle regioni le bambine hanno quasi le stesse probabilita' di frequentare la scuola primaria rispetto ai loro coetanei di sesso maschile, e che adesso milioni di bambini beneficiano di un migliore accesso all'acqua potabile e a cure essenziali come le vaccinazioni di routine", ha rilevato Vincenzo Spadafora, presidente dell'Unicef Italia, che ha aggiunto: "In Brasile, per esempio, tra il 1998 e il 2008 si e' salvata la vita a 26 mila bambini di meno di un anno, determinando una netta diminuzione della mortalita' infantile. Nello stesso decennio, pero', 81 mila adolescenti brasiliani tra i 15 e i 19 anni sono stati uccisi".
"L'adolescenza rappresenta un punto di svolta, un'opportunita' per consolidare i progressi compiuti nell'ambito della prima infanzia, che altrimenti si rischierebbe di vedere cancellati", ha dichiarato Anthony Lake, direttore generale dell'Unicef, auspicando una maggiore attenzione "su come raggiungere gli adolescenti, e soprattutto le adolescenti, investendo nell'istruzione, nella salute e in altre misure volte a coinvolgerli nel processo di miglioramento delle loro condizioni di vita". I rischi, numerosi, sono dietro l'angolo: interruzione del ciclo scolastico, disoccupazione (nel 2009 ne soffrivano 81 milioni di giovani), infortuni, cattiva alimentazione, uso di droghe, disagio mentale o comportamentale (si stima che ne soffra un adolescente su 5), sfruttamento, abusi sessuali, piu' alta incidenza di Hiv, violenze come il lavoro domestico e il matrimonio precoce, soprattutto per le ragazze: infatti nei Paesi in via di sviluppo (Cina esclusa), "le adolescenti povere hanno circa il triplo di probabilita' di sposarsi prima dei 18 anni rispetto alle loro coetanee appartenenti al quintile delle famiglie piu' ricche. Le ragazze che si sposano troppo presto rischiano maggiormente di cadere in un ciclo negativo di gravidanza precoce, di tassi elevati di mortalita' materna e di malnutrizione infantile", evidenzia il Rapporto.
Notiziario Minori, 26 febbraio 2011
'GRUPPI DI PAROLA' PER FIGLI DI 
SEPARATI LIBRO RACCONTA PROGETTO 
DI MEDIAZIONE FAMILIARE PER 200 BAMBINI
Per far stare meglio i bambini dei genitori separati senza un grosso dispendio di energie, tempo e denaro, basta parlare. Lo dimostra l'esperienza dei Gruppi di parola, un progetto partito in alcune citta' italiane nel 2006 a cura di un'equipe di mediatrici familiari formate all'universita' Cattolica di Milano, che hanno importato questa esperienza dalla Francia. "La separazione viene affrontata da genitori e insegnanti ancora come un tabu': e' difficile che se ne parli con i bambini, che invece esprimono un grande bisogno di essere informati su quello che accade intorno a loro" spiega Paola Farinacci, mediatrice familiare e co-curatrice del libro "Figli di genitori separati: come dar loro parola". Un volume in cui Costanza Marzotto, psicologa e mediatrice familiare, insieme alle colleghe che hanno partecipato al progetto, analizza i risultati prodotti da una ventina di gruppi, organizzati tra il 2006 e il 2009 a Milano, Assago, Trento e Treviso.
I Gruppi di parola hanno coinvolto fino a oggi circa 200 bambini: "Non e' una pratica molto conosciuta, ma chi la prova la diffonde con il passaparola, e allora riceviamo molte richieste" continua la mediatrice. Richieste che avvengono soprattutto entro i 5 anni dalla separazione, nella fase piu' acuta del cambiamento.
Attraverso quattro incontri settimanali di due ore, i bambini (in genere 4-5 per gruppo, fra i 6 e i 12 anni), vengono invitati a considerare insieme il loro vissuto, attraverso la discussione, la scrittura, ma anche il disegno, la drammatizzazione, il gioco.
Inoltre le mediatrici che conducono l'incontro rispondo alle loro domande: "I bambini dei genitori separati si sentono in colpa e si vergognano. Qui creiamo un luogo sicuro, in cui si sentono fra pari, e si sentono autorizzati a parlare" spiega Farinacci.
Il percorso ha anche la funzione di riattivare la comunicazione con i genitori, che all'ultimo incontro sono invitati ad essere presenti insieme ai figli e alle mediatrici, in un simbolico passaggio di consegne. A seconda di chi lo eroga, il servizio puo' essere gratuito o richiedere un contributo. La prossima edizione del laboratorio si svolgera' a Milano a partire dal 9 marzo presso il Servizio di psicologia clinica per la coppia e la famiglia dell'universita' Cattolica, in via Nirone 15 (costo 80 euro per un bambino, 120 euro per chi ha due figli).
Notiziario Minori, 26 febbraio 2011
UNIVERSITÀ A NUMERO CHIUSO, 
SI CAMBIA TEST VALIDO PER PIÙ SEDI, 
GRADUATORIE REGIONALI PER CANDIDATI
Numero chiuso, si cambia. Il ministro Mariastella Gelmini ha dato mandato al tavolo tecnico ministeriale che si sta occupando di rivedere i test di accesso alle facolta' con i posti blindati di pensare ad un sistema di 'graduatorie' per i candidati che partecipano ai quiz.
Questo perche' spesso chi concorre viene escluso su una sede, ma con lo stesso punteggio sarebbe potuto entrare in un altro ateneo.
"Ciascun candidato concorre per una sola sede- ha spiegato il ministro Gelmini durante il Question time alla Camera- e puo' essere escluso dal sistema anche se, magari, con quel punteggio sarebbe entrato in un altro ateneo. Ho chiesto al tavolo tecnico di valutare con urgenza la fattibilita', a partire da quest'anno, di graduatorie che comprendano su base regionale almeno due o tre sedi per dare piu' opportunita' ai giovani e quindi per accorciare il percorso universitario e il loro ingresso nel mondo del lavoro".
Quanto ai contenuti dei test, "c'e' la necessita' di modificare criteri e modalita' della loro stesura: occorre fare in modo che i test misurino in modo oggettivo la preparazione degli studenti, ma anche l'idoneita' dei giovani per un determinato corso di laurea".
Notiziario Minori, 26 febbraio 2011
PALERMO, STUDENTI SI SFIDANO SU
RACCOLTA DIFFERENZIATA PROGETTO 
DELL'AMIA CHE COINVOLGE 28 SCUOLE
Il rispetto dell'ambiente attraverso la cultura e la formazione dei giovani.
Su questi aspetti puntano le tre gare a cui parteciperanno 28 scuole (elementari e medie) nell'ambito della nuova campagna di educazione ambientale di Palermo "Meglio soli che male accompagnati" organizzata da Amia con il contributo di Corepla, il Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica, e alla collaborazione degli assessorati comunali all'Ambiente e alla pubblica istruzione. I ragazzi delle scuole gareggeranno, infatti, su chi raccogliera' piu' plastica, inventera' l'oggetto domestico piu' utile attraverso materiali plastici recuperati e infine realizzera' il migliore video.
I mille studenti coinvolto potranno avvalersi del tutoraggio degli studenti dell'Istituto tecnico industriale statale "Volta".
Tre i premi in palio messi a disposizione da Corepla: uno alla scuola che avra' raccolto la maggiore quantita' di imballaggi plastici; uno alla scuola elementare che avra' ideato il migliore e piu' utile prototipo di oggetto per la casa realizzato con materiali plastici recuperati, manufatto che, attraverso Corepla, sara' esposto a livello nazionale e che potra' anche essere proposto per la produzione industriale; uno alla scuola media che, avvalendosi dei laboratori dell'Itis "Volta", realizzera' un spot video da utilizzare per una campagna di sensibilizzazione in citta'. Inoltre tra le altre iniziative ci saranno le prove pratiche nel "Castello del riciclo" all'interno di due centri commerciali e visite presso gli impianti di recupero. Intanto il prossimo 8 marzo il servizio di raccolta differenziata "porta a porta" sara' esteso al quinto step del progetto "Palermo differenzia" finanziato dal ministero dell'Ambiente, che riguardera' altri 24.208 residenti e 1.080 utenze commerciali.
Arriva cosi' a 100 mila abitanti e 4.200 utenze commerciali il servizio di raccolta differenziata, che finora si era attestato ad una percentuale di oltre il 60% nell'area del "porta a porta" e del 9% in tutta la citta'. La previsione e' di completare il progetto con l'avvio del sesto step entro i primi di aprile, toccando quota 130 mila abitanti.
L'iniziativa e' stata illustrata questa mattina l'assessorato comunale all'Ambiente dal commissario straordinario di Amia, Sebastiano Sorbello e dagli assessori comunali all'Ambiente e alla pubblica istruzione, Marianna Caronia e Francesca Grisafi.
"La raccolta differenziata, fra sistema 'porta a porta' e 'ecopunti integrati di prossimita'' - sottolinea il commissario straordinario di Amia, Sebastiano Sorbello -, sara' estesa a tutta la citta' puntando, entro tre anni, ad una percentuale del 35%. Solo con la differenziata e la raccolta di prossimita' potremo raggiungere i livelli piu' alti di produttivita' ed efficienza del servizio tutelando l'ambiente".
Il vicesindaco e assessore all'Ambiente, Marianna Caronia, ha comunicato che, d'intesa con l'assessore regionale all'Energia e ai Rifiuti, Giosue' Marino, sara' a breve convocato un incontro finalizzato a verificare la possibilita' di un contributo finanziario della Regione a sostegno dell'estensione del "porta a porta" nella citta' di Palermo. E l'assessore comunale alla Pubblica istruzione, Francesca Grisafi, ha riferito ad Amia l'intenzione di fare partecipare anche le scuole materne alla campagna di educazione ambientale "Meglio soli che male accompagnati". "La qualita' del materiale conferito da Amia e' migliorata - riferisce Gianluca Bertazzoli, responsabile Comunicazione di Corepla -. La sperimentazione del servizio 'porta a porta' ha dato esiti confortanti, tanto che c'e' la volonta' da parte di tutti di estenderlo gradualmente a tutta la citta'. Questo programma di iniziative che vede il Comune di Palermo, Amia e Corepla affiancati in un forte impegno di educazione ambientale e di promozione della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica testimonia la volonta' condivisa di allineare velocemente la citta' di Palermo al trend nazionale".
Notiziario Minori, 26 febbraio 2011