venerdì 22 gennaio 2016


DIPENDENZA WEB, AL GEMELLI 1.200
VISITE IN 6 ANNI L'ESPERTO: GENITORI
SI FANNO SOSTITUIRE DA INTERNET
 "Negli ultimi sei anni sono state 1.200 le visite effettuate dal nostro ambulatorio. Ora apriamo un centro ad hoc, perché si apprende dall'esperienza che ce n'è bisogno: in questi anni, infatti, abbiamo visto che è il caso di trattare più interamente i sintomi che questi ragazzi portano, confrontandoci sia con il pediatra sia con il neuropsichiatra infantile, ma abbiamo anche imparato ad avere una visione più intera delle cause dei ritiri sociali e di tutti i modi disfunzionali di uso della rete, che comunque rimane un'evoluzione dell'essere umano, non automaticamente qualcosa che ammala".
Così Federico Tonioni, Istituto di psichiatria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile dell'Area delle dipendenze da sostanze e delle dipendenze comportamentali della Fondazione Policlinico universitario 'A.
Gemelli', intervistato dall'Agenzia Dire in occasione della presentazione del 'Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web', il nuovo polo multidisciplinare dedicato alla presa in carico di bambini e adolescenti con dipendenza patologica da web.
"Interessarsi delle cause in maniera più intera- ha proseguito- significa anche rendersi conto che nessun bambino nasce dipendente da internet e che, molto spesso, i suoi problemi nascono da una sorta di difficoltà dei genitori a rapportasti oggigiorno con figli che sono diversi, oltre alla tendenza stessa dei genitori, e lo dico con comprensione, di farsi sostituire dal computer. Così la distanza generazionale e la non conoscenza aumenta, perché i genitori cadono nella tentazione di controllare i propri figli a loro insaputa e questo non serve mai a conoscere meglio una persona, ma piuttosto confonde anziché chiarire le idee". La tecnologia, d'altra parte, è anche una necessità della società che evolve.
- MA NASCONDE PER I PIÙ GIOVANI DEI RISCHI... QUALI SONO? "L'adolescenza è già di per sé un rilascio- ha risposto Tonioni- ed è un momento anche drammatico della nostra vita: noi molto spesso ci dimentichiamo come era la nostra, ma dovremmo fare lo sforzo di ricordarcela, per cui nessun dottore può prevenire l'adolescenza dal punto di vista del rischio". Certo, ha aggiunto l'esperto, bisogna anche ricordare che "nessun adolescente vuole farsi male necessariamente- ha sottolineato quindi Tonioni- un conto è avere bisogno di fare esperienza, un altro è dover per gli adolescenti alzare il rischio e il tiro della provocazione. E questo accade quando non c'è fiducia nei loro confronti: è in questo caso che loro possono farsi male. Sulla natura dei loro comportamenti, allora, non c'entra internet ma l'adolescenza, che deve essere così". Spesso oggi l'unico contatto dell'adolescente è con la rete.
- PERCHÉ ACCADE QUESTO, DA COSA SI NASCONDONO? "Dalle emozioni- ha risposto ancora l'esperto- pensate che due ragazzi, per esempio su Skype, parlando di cose che in teoria li dovrebbero emozionare, non diventano rossi. La comunicazione, non verbale, quindi, non si attiva se non si è a portata di contatto fisico, e in rete non lo si è: ci si vede, ma non ci si può toccare. In questo modo, gli stati emotivi vengono provati dai singoli ragazzi- ha concluso- ma non trasmessi all'altro come in un incontro dal vivo".
Notiziario Minori, 22 gennaio 2016

DIPENDENZA DA PC E SMARTPHONE,
 CENTRO AL GEMELLI E' IL PRIMO IN ITALIA
 La permanenza eccessiva di giovani e giovanissimi davanti a pc, smartphone e consolle digitali può avere conseguenze sullo sviluppo e sul sano funzionamento del corpo, intervenendo negativamente su vista, postura, obesità, ma anche sulla sfera cognitiva e comportamentale. Per contrastare questo fenomeno, dalla collaborazione tra il Policlinico 'A. Gemelli' e la Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica, nasce a Roma il 'Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web', il nuovo polo multidisciplinare dedicato alla presa in carico di bambini e adolescenti con dipendenza patologica da web, psicopatologie legate al cyberbullismo o che presentino i sintomi della sindrome da ritiro sociale. La presentazione si è svolta al il Centro Congressi Europa, alla presenza, tra gli altri, di Federico Tonioni, Istituto di Psichiatria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile dell'Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali della Fondazione Policlinico Universitario 'A. Gemelli'; Pietro Ferrara, Istituto di Clinica pediatrica della Cattolica e referente nazionale per maltrattamento e abusi della Società italiana di Pediatria; Eugenio Mercuri, direttore dell'Istituto di Psichiatria e direttore dell'Uoc di Neuropsichiatria infantile del Gemelli.
"Il Centro- ha spiegato Tonioni- il primo in Italia che integra discipline diverse nello stesso percorso clinico, nasce dalla collaborazione tra l'Area Neuroscienze e l'Area Pediatrica del Policlinico 'A. Gemelli' per la presa incarico di un numero crescente di patologie legate alla grande diffusione di internet e delle applicazioni digitali. Per i bambini e gli adolescenti, infatti, un uso disfunzionale del tempo passato online può innescare distorsioni nei processi di costruzione dell'identità e dell'immagine personale correlate a nuovi fenomeni dissociativi, portando così alla dipendenza patologica e a segnali crescenti di ritiro sociale". Allo stesso modo, ha proseguito l'esperto, le trasformazioni neurocognitive "conseguenti a un modo diverso di interagire con la realtà- ha sottolineato- aprono dinamiche nuove nella clinica e nella riabilitazione dei disturbi dell'apprendimento e di quelli legati all'area neurologica". Il Centro, di imminente apertura, nello specifico comprende: un ambulatorio per la dipendenza da internet e cura-prevenzione cyberbullismo, che si occupa di attività clinica ambulatoriale con adolescenti che presentano ritiro sociale, dipendenza da internet e psicopatologie legate al fenomeno del cyberbullismo; Gruppi di riabilitazione e di sostegno, che accolgono pazienti e genitori inviati dall'Ambulatorio; un Ambulatorio di pediatria; un ambulatorio di Neuropsichiatria infantile. Vi lavoreranno uno psicologo che si occupa del ricevimento dei pazienti, due psicologi che conducono i gruppi di riabilitazione e sostegno, tre psicoterapeuti che si occupano dei colloqui individuali, medici specialisti in formazione di riferimento. "La pediatria sta cambiando radicalmente- ha detto il professor Ferrara- e deve sempre più occuparsi di problematiche una volta sconosciute, ma che sempre più hanno risvolti sociali e comportamentali. In particolare, la volontaria reclusione di bambini e adolescenti di oggi che, come avverte l'Accademia americana di Pediatria, trascorrono in media circa sette ore al giorno davanti a tv, computer, cellulari e altri dispositivi elettronici, a dispetto delle due-tre ore giornaliere consigliate. Dati simili- ha proseguito- sono emersi anche in Italia da recenti indagini sulle abitudini di bambini e adolescenti: la facile accessibilità, il superamento dei normali vincoli spazio-temporali e l'anonimato tipici del mondo digitale, infatti, rappresentano un'alternativa allettante alla realtà, offrendo esperienze sensoriali e relazionali nuove".
Per il modo in cui è stato ideato, ha aggiunto Mercuri, il centro "rappresenterà un'esperienza pilota in grado di affrontare il problema delle dipendenze da rete a 360 gradi, riuscendo a coprire non solo gli elementi psicologici legati alla dipendenza, ma anche le ripercussioni a livello fisico e cognitivo. Per la prima volta, quindi, si offrirà una presa in carico completa aiutando i ragazzi e le loro famiglie- ha concluso- nell'affrontare tutte queste problematiche".
Notiziario Minori, 22 gennaio 2016