venerdì 18 marzo 2016


I GIOVANI SI ARRABBIANO, GLI
ADULTI NO CASTELBIANCO: "I GRANDI
SONO INCREDULI, NON CAPISCONO"
"I giovani rappresentano un problema per gli adulti, perche' non riescono a riconoscere e ad inquadrare le radici dei loro problemi. Nel mondo dell'immediatezza non fanno altro che cercare le soluzioni piu' rapide". Una critica forte quella di Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e promotore di numerosi sportelli di ascolto e supporto psicologico nelle scuole italiane.
"Se i bambini non dormono c'e' lo sciroppo per il sonno istantaneo (fortunatamente e' stato ritirato)- prosegue il terapeuta- se strillano, e' subito concesso loro quello che desiderano per placare immediatamente il senso di colpa dei genitori. Se poi hanno un comportamento che disturba al di fuori dall'ambito familiare, si ricorre al neuropsichiatra. In questo modo si potra' ricevere una diagnosi e, possibilmente, un farmaco: la pillola che lo calmi e la valutazione che giustifichi gli adulti sull'impossibilita' di educare il figlio".
Castelbianco avverte: "I comportamenti dei bambini e degli adolescenti sono giunti a un punto veramente difficile. Purtroppo non e' la fine, siamo nel mezzo di un percorso che sara' sempre piu' lungo e difficile".
Lo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva differenzia poi il suo discorso tra adolescenti e bambini: "L'adolescenza dovrebbe essere quell'eta' in cui i minori possono non sapere tante cose, ma certo non gli adulti di essere cosi' ciechi e ignoranti su cio' che accade fra di loro. Il punto e' che l'attenzione degli adulti si focalizza sui ragazzi solo quando emergono delle patologie eclatanti, sulle quali e' impossibile chiudere gli occhi: anoressia, bulimia, alcol, droga, sesso, fumo e comportamenti disperati. Manca una riflessione sul fatto che purtroppo esiste una percentuale elevatissima di giovani che stanno veramente male pur non manifestandolo. Fino a che non accadra' qualcosa di eclatante pero'- critica lo psicoterapeuta- gli adulti faranno sempre come gli struzzi: mettono la testa sotto la sabbia e dicono 'Mio figlio per fortuna non fa parte di questa gioventu''".
Ultimamente "c'e' tanta attenzione sul bullismo e il cyberbullismo- ricorda Castelbianco- in questo modo e' possibile offrire un'idea dei danni che possono essere commessi tramite internet. Non solo c'e' il comportamento violento a danno dei compagni- spiega l'esperto- esistono anche dei siti che illustrano agli adolescenti come diventare anoressici e nasconderlo ai familiari; come studiare il modo di suicidarsi; come bere il sangue dell'amico e cosi' via. Su questi rischi abominevoli non vi e' traccia nelle tante discussioni relative ai pericoli di internet, salvo la continua attenzione della polizia postale- sottolinea l'esperto- ma tutti gli altri vivono in una beata ignoranza". Ecco allora che "a questa notizia di siti cosi' malevoli seguira' un coro di stupore e si ripetera' un'altra volta lo stesso tram tram: l'adulto si stupisce, poi si meraviglia, poi chiede informazioni e poi dimentica".
Passando ai bambini, "purtroppo il grande problema nella scuola media e' il sesso- fa sapere lo psicoterapeuta- alle elementari, invece, e' forte il fenomeno dell'aggressivita', che affonda le sue radici addirittura negli asili nido e nelle materne. Ai nidi ci sono tanti bambini che mordono, danno calci, sputano e danno testate al muro- ripete lo psicologo- e la colpa viene addossata alle assistenti di asili nido. Va chiarito allora che il bimbo quando compie un atto di aggressivita' e' rapidissimo e lo fa nel momento in cui e' meno possibile l'essere fermato".
La problematica dell'aggressivita' "e' trasversale in tutta Italia- chiosa Castelbianco- ed e' determinata da una rabbia profonda sia nei bambini che negli adolescenti. Invece di andare a cercare un neuropsichiatra che possa dare una diagnosi di disturbo oppositivo provocatorio, di Adhd o cercare la colpa in terze persone- consiglia- dovremmo riflettere su come mai il sentimento di rabbia nasca e cresca in questi giovani, assaliti anche da un forte stato d'ansia: una miscela esplosiva". II terapeuta fa un esempio: "I bambini che reagiscono con un' esplosione di rabbia e aggressivita' a fronte di un 'no' risultano agli occhi di noi adulti un fenomeno inspiegabile.
Questo accade perche' paragoniamo la reazione alla negazione di una semplice caramella o di un'altra piccola richiesta- conclude- ma non e' li' che va cercata la causa. Il primo tentativo che gli adulti devono fare per arginare quest'ondata di malessere crescente e' essere piu' coscienti e smettere di stupirsi. Piu' l'adulto manifesta il suo stupore, piu' monta la rabbia del giovane".
 Notiziario Minori, 18 marzo 2016

OMS: TEEN-AGER ITALIANI
PIU' GRASSI IN EUROPA
Gli adolescenti italiani sono più pigri e obesi dei loro coetanei europei. Hanno più difficoltà ad avere relazioni con gli adulti ma, e questo e' l'aspetto positivo, sono meno violenti e praticano e subiscono meno il bullismo.
È il rapporto sulla salute e il benessere dei giovani pubblicato dall'ufficio europeo dell'Oms a disegnare questo ritratto dei nostri 'under'. Secondo lo studio, che contiene dati su ragazze e ragazzi di 11, 13 e 15 anni, più del 30% degli undicenni e dei tredicenni maschi e' sovrappeso o obeso, un dato che cala, ma rimane sopra il 25% per i quindicenni. Numeri ancora più preoccupanti si trovano se si cerca di quantificare l'attività sportiva: l'Italia e' ultima sia a 11 anni che a 13. A questa età appena il 5% delle ragazze e l'11% dei ragazzi fa almeno un'ora al giorno di esercizio.
I PROBLEMI - "Obesità e inattività sono fattori indipendenti- spiega Franco Cavallo, ordinario di Epidemiologia dell'università di Torino e curatore della parte italiana del rapporto- occorrerebbe incentivare lo sport ma anche diffondere, ancora di più, un corretto modello alimentare. Quello mediterraneo, ormai, e' stato 'contaminato'". Un altro capitolo che ci vede in difficoltà e' quello che si occupa della relazione con la famiglia e la percezione della scuola: sembra che i nostri ragazzi trovino grossi ostacoli nell'avere rapporti con gli adulti. A testimoniare il disagio i dati su quante volte i ragazzi denunciano qualche sintomo generico come mal di testa o di stomaco. In questa classifica i tredicenni italiani sono primi (il 61% delle ragazze e il 34% dei ragazzi lamenta un sintomo più di una volta a settimana) mentre i quindicenni sono superati solo dai coetanei di Malta. Tra le 'foto' positive del mondo adolescenziale italiano troviamo un "basso livello" di abitudine al bullismo invece si segnala il bullismo. "Contrariamente a quello che si potrebbe pensare visti i casi di cronaca", aggiunge Cavallo. I numeri dell'Oms descrivono il fenomeno da noi: all'età  di 15 anni il 2% delle ragazze e il 3% dei ragazzi confessa di aver subito atti di bullismo, un numero superiore solo a quello di Islanda e Armenia e un decimo di quello della Lituania.
L'INIZIATIVA - L'obesità, nei bambini, continua, dunque, ad essere stabile come conferma questo ultimo studio dell'Oms.
Piccoli spostamenti, solo peggiorativi, dal 2010 ad oggi. Il 22,9% dei bambini italiani di otto anni risulta sovrappeso, mentre l'11,1% e' obeso, con punte ancora più  alte nel Sud Italia, in particolare in Puglia, Calabria, Campania e Sicilia. In Puglia, dove un bambino su quattro e' obeso, per esempio, hanno deciso di provare a cambiare rotta. Da Bari e' partito il progetto "Costruiamo il Futuro", dieci tappe che attraverserà l'Italia. L'iniziativa e' della Federazione italiana medici pediatri e della Società italiana di pediatria e coinvolge L'Associazione nazionale dietisti. Circa 250 pediatri sono impegnati sull'eccesso di peso infantile, sulle sue conseguenze, ma anche sulle possibili strategie per arginare questa "minaccia". Dopo Bari, le prossime tappe di "Costruiamo il Futuro" saranno: Napoli (19 marzo), Milano (16 aprile), Firenze (7 maggio), Palermo (11 giugno), Bologna (25 giugno), Roma (2 luglio), Torino (10 settembre), Catania (8 ottobre), Verona (12 novembre).
 Notiziario Minori, 18 marzo 2016

venerdì 4 marzo 2016


ASMA, 86% GENITORI IGNORA LE CAUSE
SIMRI: PER GESTIONE MALATTIA
SERVONO PROGRAMMI EDUCATIVI
Livelli di inquinamento fuori controllo stanno causando crescenti problemi respiratori agli italiani, soprattutto ai bambini. L'inizio del 2016 ha visto infatti crescere i ricoveri pediatrici in pronto soccorso soprattutto per problemi respiratori quali asma e patologie respiratorie gravi. Intanto, secondo alcuni studi, l'86% dei genitori di bambini asmatici non conosce la causa principale della malattia, meno di un terzo (il 30%) e' in grado di rilevare le caratteristiche delle riacutizzazioni, mentre piu' di un sesto (il 17%) non e' in grado di rispondere adeguatamente alle emergenze. Si e' parlato di questo nel corso di un incontro che si e' svolto nel cuore delle Dolomiti, presso l'Istituto Pio XII Onlus di Misurina (Auronzo di Cadore, Bolzano), centro italiano ed europeo per il trattamento dell'asma infantile in alta quota, convenzionato con il Servizio sanitario nazionale.
"Come per tutte le malattie croniche- ha spiegato il professor Renato Cutrera, presidente della Simri (Societa' italiana malattie respiratorie infantili)- il messaggio educazionale e' fondamentale. È importante quindi che la famiglia e il paziente siano informati correttamente sulle strategie preventive e terapeutiche e che questa informazione sia rinforzata periodicamente nel tempo. Per questo, un breve soggiorno residenziale in una struttura adeguata a svolgere questa funzione educazionale puo' sicuramente facilitare e potenziare tale apprendimento".
Durante l'incontro, in particolare, e' stata presentata la nuova iniziativa dell'Istituto: i 'Campus for Breathe', questo il suo nome, consiste in programmi educativo/diagnostici che prevedono brevi soggiorni in alta quota (tre-sette giorni) destinati ai bambini con asma e alle loro famiglie. "Uno strumento per imparare a respirare meglio- hanno concluso gli esperti- rendendo piu' efficace l'autogestione dell'asma".
 Notiziario  Minori, 4 marzo 2016