venerdì 17 febbraio 2012

LA DIFFERENZIATA? UNA FAMIGLIA SU TRE LA FA
 SOLO 'QUALCHE VOLTA' SOLO 1 GENITORE  SU 4 
NE PARLA SPESSO CON I FIGLI, I DATI DEL MOIGE
È partita mercoledi' la seconda edizione del progetto 'Non rifiutiamoci' promosso da Moige - Movimento genitori e Corepla - Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio, il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica, con il patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri - dipartimento per le Politiche della famiglia e del ministero dell'Ambiente, per sensibilizzare le famiglie italiane sul tema della raccolta differenziata e del riciclo della plastica.
L'attenzione verso le tematiche ambientali e' sicuramente in costante crescita, "tuttavia i dati dimostrano che le famiglie non sono ancora abbastanza informate e sensibili sulla raccolta differenziata e il riciclo della plastica". Questo quanto emerge da una ricerca recentemente condotta da Swg per Moige e Corepla.
Sebbene il 71% dei genitori dichiari di fare la raccolta differenziata in famiglia, 1 genitore su 3 (29%) dichiara di farla solo qualche volta o di non farla affatto. Per il 33% degli intervistati, infatti, la raccolta differenziata risulta essere una faticosa necessita' o un inutile spreco, mentre il 67% la considera una cosa comunque positiva. Carta, plastica e vetro sono i materiali per i quali la raccolta differenziata e' maggiormente effettuata (oltre l'80%). In realta', per cio' che concerne la plastica i genitori appaiono spesso un po' confusi. La plastica rappresenta un materiale prezioso, una risorsa di cui non si puo' fare a meno, che va comunque gestita con attenzione per circa la meta' degli italiani (47%). I risultati evidenziano pero' che 7 famiglie su 10 (70%) raccolgono indistintamente tutti gli oggetti in plastica, mentre appena un quarto solo gli imballaggi, come invece dovrebbe essere. Dalla ricerca Swg per Moige e Corepla, emerge inoltre forte la richiesta di indicazioni piu' chiare soprattutto sulla destinazione degli imballaggi raccolti (63%): 3 italiani su 4, infatti, dichiarano di avere un'idea molto vaga (45%) o di non averla assolutamente (28%). La possibilita' di produrre calore ed energia attraverso il recupero energetico degli imballaggi di plastica e' un'informazione nota a 1 genitore su 2 (54%) e che registra percentuali leggermente superiori alla media tra gli uomini e tra quanti risiedono nelle regioni del Nord (55% nel Nord Ovest, 57% nel Nord Est; 51% nelle Isole), mentre il 41% del campione ritiene di non avere sufficienti informazioni per esprimere un'opinione circa l'utilizzo dei rifiuti di imballaggi in plastica per recupero energetico, ovvero se debba considerarsi un'opportunita' o un rischio. Nonostante i genitori interpellati attribuiscano una certa importanza all'educazione ambientale da dare ai figli (4 e' il valore medio su una scala da 0 a 5), gli atteggiamenti emersi nel corso dell'indagine segnalano alcune criticita' che probabilmente trovano riscontro nei comportamenti dei figli. Nel fare la spesa solo 1 genitore su 5 (20%) presta una seria e costante attenzione al tipo di imballaggio e alla sua riciclabilita', la maggioranza lo fa saltuariamente (59%) o non lo fa affatto (21%). Solo 1 genitore su 5 dichiara, inoltre, di fornire spesso spiegazioni ai figli sulla natura e il riutilizzo degli imballaggi mentre fanno la spesa e solo in 1 famiglia su 4 (27%) si parla spesso di raccolta differenziata e riciclaggio.
Sul tema "raccolta differenziata" e "riciclo" le donne sembrano piu' preparate degli uomini, e sono loro che in casa si occupano maggiormente di raccolta differenziata. In realta', osservando i dati disaggregati per genere, ogni segmento attribuisce a se stesso la maggior competenza ed efficienza; i figli comunque a giudizio dei loro stessi genitori ne sanno piuttosto poco e ancor meno se ne occupano. Da segnalare, infine, le diversita' territoriali sulla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica: l'Italia risulta praticamente spaccata in due, con il Nord che primeggia sul Meridione. Ai primi posti per raccolta pro-capite/anno, nel 2011 troviamo infatti, la Valle d'Aosta, la piu' virtuosa in assoluto, seguita da Veneto, Piemonte, Trentino Alto Adige, Friuli e Lombardia. Maglia nera alla Calabria, preceduta da Sicilia, Basilicata e Molise. Hanno fatto registrare valori di raccolta pro-capite superiori alla media nazionale di 11 Kg le regioni Marche, Emilia Romagna, Sardegna e Toscana. "I problemi ecologici e quelli relativi alla tutela del nostro ambiente sono tematiche che toccano ciascuno di noi genitori e che la societa' e' chiamata a risolvere, al fine di salvaguardare l'ambiente circostante soprattutto per le generazioni future. Da questa premessa e' nata la collaborazione con Corepla e l'idea della campagna- dice Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige- e' importante che genitori e ragazzi imparino ad essere soggetti attivi del processo di raccolta differenziata e riciclo della plastica. Questo e' l'obiettivo che 'Non Rifiutiamoci' si pone, cercando di diffondere quanto piu' possibile le 'buone pratiche' per creare un'azione di sistema orientata alla salvaguardia dell'ambiente".
La plastica, aggiunge Giuseppe Rossi, presidente di Corepla, "e' stata ed e' tuttora un grande fattore di miglioramento della qualita' della vita e rappresenta una ricchezza continuamente rigenerabile. Se correttamente gestita attraverso la raccolta differenziata, infatti, torna ad essere materia viva e, quando non e' piu' riciclabile, puo' restituire tutto il potere energetico che racchiude in se' riducendo le emissioni di CO2 e facendo risparmiare fonti energetiche fossili non rinnovabili".
Notiziario Minori, 17 febbraio 2012
ISCRIZIONI A SCUOLA, INDECISO SOLO 
UNO STUDENTE SU CINQUE L'INDAGINE 
DEL PORTALE SKUOLA.NET
Lunedi' scade il tempo per le iscrizioni alle scuole superiori e gli studenti italiani sembrano avere ormai le idee chiare. Secondo quanto spiega il portale www.skuola.net, infatti, la maggior parte degli studenti di terza media ha deciso grazie alle attivita' di orientamento svolte dalle scuole. Ormai il tempo per decidere e' scaduto, tuttavia la stragrande maggioranza degli studenti di terza media ha gia' deciso quale percorso formativo intraprendere. E le attivita' di orientamento, spesso contestate, sembrano aver contribuito in maniera positiva. Questo e' quanto emerge da un sondaggio on line, realizzato da Skuola.net, che ha coinvolto 589 studenti di terza media con eta' compresa tra i 13 e 14 anni frequentanti la terza media nella seconda settimana di febbraio.
Stando ai risultati del sondaggio, la maggior parte degli intervistati (circa il 90%) ha avuto la possibilita' di partecipare alle attivita' di orientamento organizzate dalle scuole e oltre la meta' le ha giudicate molto utili. Questo ha molto probabilmente ha contribuito a ridurre le incertezze, nonostante la difficolta' della scelta: la rilevazione, svolta la settimana passata, ha evidenziato che nello stesso periodo solo 1 studente su 5 si e' dichiarato ancora indeciso sulla tipologia di istruzione superiore da intraprendere. Una scelta impegnativa perche' molto spesso determina quello che sara' anche il futuro professionale dello studente. Per questo motivo gli indecisi, nel dubbio, decidono di non decidere e di non specializzarsi, optando per un liceo: il 58% degli indecisi infatti predilige comunque un liceo. Come anticipato precedentemente, all'inizio del mese gran parte degli intervistati (circa l'80%) aveva ben chiara la scelta della scuola superiore: per il 60% di loro hanno influito positivamente le attivita' di orientamento organizzate dalla scuola. "Purtroppo la scelta della scuola superiore a 14 anni non e' facile, percio' non bisogna stupirsi se, a 10 giorni dalla chiusura delle iscrizioni, uno studente su cinque fosse ancora indeciso- dichiara Daniele Grassucci, responsabile dei Contenuti e della Comunicazione del portale- Considero tuttavia allarmante che fra gli indecisi, quasi il 60% e' orientato verso un liceo piuttosto che verso un tecnico o un professionale, quando il mercato del lavoro oggi cerca maggiormente proprio tecnici e artigiani. Insomma, nel dubbio gli studenti scelgono di non specializzarsi, rimandando la decisione sul futuro professionale al futuro. Tuttavia non bisogna dare la colpa alla scuola, infatti le attivita' di orientamento sono state svolte nella stragrande maggioranza dei casi e oltre la meta' degli intervistati le ha trovate utili".
Notiziario Minori, 17 febbraio 2012