venerdì 27 gennaio 2012

BOOM BABY-SCOMMETTITORI: PROVINCIA 
CONTRO LUDOPATIA CAMPAGNA NELLE
SCUOLE, ZINGARETTI: ORMAI È UN DRAMMA
Ottocentomila persone in Italia ne sono dipendenti, altri 2 milioni sono a rischio, un 'giro' che attira anche il 13% degli under 18. Stiamo parlando del gioco d'azzardo, industria che nel nostro Paese fattura 76 miliardi di euro all'anno, ben il 4% del totale del Pil, cifra che porta l'Italia a essere la prima nazione europea e la terza nel mondo in questa 'classifica'. La regione con il fatturato legale piu' alto sul gioco d'azzardo e' la Lombardia, seguita dalla Campania e, a completare il podio, dal Lazio, con 1,6 miliardi annui. È proprio questo che ha indotto la Provincia di Roma, ente sul cui territorio - Capitale compresa - insistono i numeri record di 50 mila slot machine e 294 sale giochi, il 12% del totale italiano, ad avviare la campagna informativa 'Non farti prendere dal gioco d'azzardo', iniziativa contro la ludopatia che, in collaborazione con l'associazione Archi d'arte, raggiungera' circa 3 mila studenti di 20 istituti secondari del territorio provinciale, per un totale di 60 ore di lezione per combattere i pericoli della dipendenza, del sovraindebitamento da gioco e della pubblicita' ingannevole, fino a quello dell'usura.
A presentare l'iniziativa sono stati questa mattina, a Palazzo Valentini, il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, e l'assessore alla Tutela dei consumatori e Lotta all'usura, Serena Visintin, insieme al presidente di Archi d'arte, Rosella Brecciaroli, e al direttore generale della Provincia, Antonio Calicchia.
Ogni cittadino italiano, ha detto Visintin ricordando i dati diffusi nelle scorse settimane dall'associazione Libera, "spende mediamente 1.260 euro all'anno tra slot, gratta e vinci e scommesse. Attorno al mercato legale, pero', c'e' un fatturato illegale di 10 miliardi annui, a cui partecipano 41 clan tra mafia, 'ndrangheta e altri, basti pensare che la Finanza ha raccolto ed evidenziato oltre 8 mila irregolarita', tra manomissione delle macchinette, scommesse clandestine e mancato divieto di gioco ai minori". Roma, ha continuato l'assessore, "ha il triste primato di slot e sale da gioco, con Appia, Tuscolana e Re di Roma le zone piu' 'affollate'. Ormai quando chiude un'attivita' commerciale apre una sala giochi". Quello del gioco d'azzardo, ha sottolineato Visintin, "e' ormai un fenomeno serio e importante, la Provincia ha fatto questa scelta e a breve inizieremo una campagna importante, in cui i ragazzi parteciperanno a corsi tenuti da persone che hanno vissuto questo dramma ed esperti che daranno loro informazioni ed esperienza per evitare lo sviluppo del disagio della ludopatia, un problema non solo psicologico ma anche fisico, perche' da' un'assuefazione simile a quella dell'alcolismo".
Secondo Zingaretti, "per affrontare questo nuovo problema bisogna innanzitutto ammetterne l'esistenza e la gravita' e poi guardare in faccia senza paura questo dramma. Auspico che questa lotta diventi uno degli obiettivi e dei compiti anche delle istituzioni, che devono uscire dall'apatia della pigrizia e intervenire, affrontando questo tema di etica e lavoro - se sono disoccupato cerco guadagni facili - e offrendo ai ragazzi luoghi d'aggregazione e relazioni sane".
Ormai, ha aggiunto il presidente, "a Roma ci sono piu' locali per il gioco d'azzardo che distributori di bevande, c'e' stato un 'laissez-faire' che ha coinvolto il Paese, permettendo una tale diffusione da rendere difficoltoso il controllo, il che crea delle zone d'ombra in cui si insinua la criminalita', colpendo la tenuta dello stesso tessuto civile". Per Zingaretti "va bene la repressione, ma le istituzioni devono puntare anche sulla prevenzione, educazione e sensibilizzazione dei giovani. Noi- ha concluso- non ci volteremo dall'altra parte".
Notiziario Minori, 27 gennaio 2012
BULLISMO A SCUOLA, AUMENTA IL 
RISCHIO DROGA RISULTA DA STUDIO
CONDOTTO DAI RICERCATORI IN OHIO
Il coinvolgimento in atti di bullismo rappresenta un fattore di rischio legato a problemi di carattere sociale, emotivo e psicologico, e i comportamenti aggressivi aumentano la probabilita' di rifiuto da parte dei coetanei, abbandono scolastico, delinquenza minorile. Inoltre, sembrerebbe che gli adolescenti coinvolti in comportamenti aggressivi abbiano maggiori probabilita' di utilizzare alcol, sigarette e marijuana. Uno studio condotto dai ricercatori della Ohio State University ha esaminato la prevalenza di tali comportamenti in studenti delle scuole medie e superiori. L'indagine ha coinvolto oltre 74.000 studenti che hanno risposto ad un questionario anonimo. La maggior parte degli studenti di scuola media non risultava coinvolto in atti di bullismo, ne utilizzava sostanze. Tuttavia, i "bulli" erano caratterizzati dalle percentuali piu' alte di consumo di sostanze: il 10,5% usava sigarette, il 14,8% alcol e l'11,4% marijuana, evidenziando una relazione significativa tra i due comportamenti. La situazione era molto simile anche tra gli studenti delle scuole superiori: il consumo di sostanze e gli atti di bullismo risultavano correlati.
Infatti, i "bulli" si caratterizzavano per le percentuali piu' alte d'uso di sigarette (25,8%), di alcol (52,6%) e di marijuana (31,7%). La correlazione tra bullismo e uso di sostanze suggerisce che i giovani coinvolti in un comportamento deviante sono piu' propensi ad essere coinvolti in altri comportamenti a rischio. I programmi di prevenzione e di intervento precoce dovrebbero tenere presente tali relazioni per affrontare con strategie piu' efficaci le conseguenze negative derivanti da tali comportamenti.
Notiziario Minori, 27 gennaio 2012