martedì 25 gennaio 2011

ECCO I BIMBI DIGITALI, SANNO USARE IL PC 
MA   NON   LA   BICI  E A MENO DI DUE ANNI 
HANNO GIÀ LASCIATO UN'IMPRONTA DIGITALE
Molti bambini, di eta' compresa tra i due e i cinque anni, imparano prima ad utilizzare il computer o ad usare un cellulare che ad andare in bicicletta o a nuotare, o ancora, ad allacciarsi le scarpe da soli. È quanto emerge dalla ricerca Digital Diaries di AVG, azienda specializzata in sicurezza informatica, che conduce inoltre studi finalizzati a valutare come l'interazione dei bambini con la tecnologia sia cambiata nell'era digitale. La prima parte della ricerca di AVG, dal titolo "Nascita digitale", uscita ad ottobre scorso, aveva portato alla luce risultati da molti ritenuti preoccupanti: la maggior parte dei neonati, o bambini al di sotto dei due anni (circa il 92 per cento negli USA e il 68 per cento in Italia), avrebbe gia' un impronta digitale, essendo gia' stato fotografati e mostrati su Internet dai propri genitori, a discapito della privacy.
La seconda parte della ricerca prende in esame un campione costituito da circa 2.200 madri in tutta la Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Spagna, Giappone, Australia. Alle madri, tutte con figli di eta' compresa tra 2 e i 5 anni, e' stato chiesto di stilare una lista e una classifica sulle abilita' dei propri figli circa le competenze informatiche e circa le abilita' tradizionali del mondo reale, quali il nuoto o il ciclismo. Lo studio ha evidenziato quanto si sia evoluta l'esperienza infantile. L'indagine ha mostrato che la maggior parte dei bambini piccoli non sappia ancora nuotare, o allacciarsi le scarpe ma al contempo sappia come accendere un computer, utilizzare il mouse, giocare ad un gioco per il computer o effettuare una chiamata col cellulare.
In particolare, per riportare le percentuali emerse dallo studio, il 69 per cento dei bambini, senza particolare divario in base al sesso, sa far funzionare un computer. I dati mostrano inoltre che circa il 58 per cento di questi bambini sa giocare ad un gioco per il computer, il 20 per cento sa nuotare e il 52 per cento sa andare in bicicletta. Ancora, il 28 per cento dei bambini sa effettuare una chiamata con il cellulare ma solo il 20 per cento di loro sa comporre il 911 in caso di emergenza. Dato ancora piu' sorprendente e' che, di questi bambini tra i due e i cinque anni, il 69 per cento sa utilizzare un mouse mentre solo l'11 per cento sa allacciarsi le scarpe da solo.
Altri interessanti dati emersi sono, ad esempio, che il 25 per cento sa come usare un browser, il 16 per cento puo' navigare tra i siti Web, il 15 per cento conosce almeno un indirizzo Web, e il 19 per cento sa come far funzionare uno smartphone o un tablet.
Sul lato analogico della vita, il 39 per cento conosce il proprio indirizzo di casa, il 27 per cento sa fare autonomamente la prima colazione e il 37 per cento sa scrivere il proprio nome e cognome.
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
CHI VA A LETTO TARDI È A RISCHIO OBESITÀ
STUDIO DELL'UNIVERSITÀ DI CHICAGO
I bambini che, soprattutto nel weekend, vanno a letto tardi e dormono poco, corrono un rischio maggiore di obesita'. La rivista Pediatrics sostiene che il minor numero di ore passate a letto limita la produzione di un ormone fondamentale per il metabolismo.
I ricercatori dell'Universita' di Chicago hanno monitorato 308 bambini tra i 4 e i 10 anni misurando il loro indice di massa corporea e le ore di sonno totalizzate in una settimana. I bambini con meno ore di sonno durante il weekend hanno livelli piu' alti di insulina, colesterolo cattivo e proteina C-reattiva, fattori legati all'obesita' e ai problemi cardiovascolari in eta' adulta. La mancanza di sonno provoca una minore secrezione di leptina nelle cellule grasse, e aumenta invece quella dell'ormone grelina, e questi due fattori aumentano l'appetito. I genitori dovrebbero abituare i bambini a dormire di piu' per evitare conseguenze gravi nel corso della loro vita.
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
STUDENTI CINESI A LEZIONE DI BUONE 
MANIERE DALLE ELEMENTARI AL LICEO
Gli studenti cinesi dovranno seguire corsi di buone maniere. Lo hanno deciso le autorita' scolastiche, per far fronte alle cattive abitudini e all'individualismo di gran parte della societa'.I corsi destinati agli studenti delle scuole elementari riguarderanno la buona educazione, il rispetto per le persone piu' anziane e le buone maniere a tavola, stando a quanto precisato dal ministero dell'Istruzione nel suo sito Internet. Gli studenti delle medie dovranno invece apprendere la cortesia nelle conversazioni, come vestirsi bene e come comportarsi nelle conversazioni telefoniche o via e-mail. Infine, i liceali dovranno imparare le regole di base su come presentarsi e su come comportarsi in una fila di attesa.Gli studenti cinesi sono noti per le loro cattive maniere, tra cui quelle di sputare, spingere gli altri e non rispettare le file di attesa.
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
IL LATTE FA BENE, E PROTEGGE DAI TUMORI
RIDUCE DEL 30% IL RISCHIO DI SVILUPPARE
IL CANCRO AL COLON-RETTO

I bambini, ma anche gli adolescenti, devono fare attenzione a bere il latte. Non a tutti piace, ma e' consigliato in qualsiasi dieta ed e' perfetto per avere il giusto apporto di calcio, ma anche perche' diminuisce del 30% il rischio di sviluppare il cancro al colon-retto nell'eta' adulta. Questo e' quanto sostengono i ricercatori della University of Otago guidati da Brian Cox e da Mary Jane Sneyd del Department of Preventive and Social Medicine della Dunedin School of Medicine. Una notizia che lascia tutti a bocca aperta.
Ovviamente l'attenzione non e' stata posta sulla classica colazione, ma sulle merende. Lo studio infatti ha messo in risalto che i ragazzi che consumano circa un litro di latte al giorno durante i mesi scolastici hanno registrato una particolare riduzione in eta' adulta di essere vittime del tumore al colon.
La ricerca parla chiaro. Tra il 1937 e il 1967, il latte e' stato distribuito gratuitamente nelle scuole e questa potrebbe essere la motivazione alla base della drastica riduzione del rischio di cancro al colon-retto verificatasi in Nuova Zelanda per i nati tra il 1938 e il 1953.
Chissa' se tra 20 anni o 50, guardando gli esperimenti attuali sulla distribuzione della frutta nella scuola potremo registrare simili risultati. Diversi studi condotti sugli adulti hanno gia' suggerito che il consumo di calcio puo' ridurre il rischio di cancro intestinale. Il latte comunque e' davvero l'alimento principe sia in adolescenza sia da piccini e bisogna insistere perche' i bimbi ne facciano scorta.
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
DIETA E INQUINAMENTO, CAUSE DELLA 
PUBERTÀ ANTICIPATE FENOMENO QUASI
RADDOPPIATO   NEGLI   ULTIMI 15 ANNI
Obesita', troppa carne nella dieta e inquinanti. Sono i principali imputati per il fenomeno della puberta' precoce che in Italia e' quasi raddoppiato negli ultimi 15 anni, passando dal 3% al 5% tra le bambine e che comporta un anticipo di 2 anni nella comparsa dei caratteri sessuali secondari, cioe' a 6-8 anni. La tendenza all'aumento e' stata rilevata da Aurora Natalia Rossodivita, del dipartimento di Pediatria Ambulatorio e Day Hospital di Endocrinologia Pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma ed e' spiegata in numerosi studi scientifici.Troppa carne nella dieta anticipa sviluppo - Secondo uno studio dell'universita' di Brighton, pubblicato su Public Health Nutrition, le bambine che mangiano molta carne hanno quasi il doppio di possibilita' in piu' di uno 'sviluppo' precoce. Gli esperti hanno osservato oltre 3mila bambine a 3, 7 e 10 anni e hanno monitorato il loro consumo settimanale di carne. Quelle che a 3 anni mangiavano 8 pozioni di carne a settimana e quelle che a 7 ne mangiavano 12 a settimana avevano il 75% di probabilita' in piu' di veder comparire i segni della puberta' prima dei 12 anni.Obesita' nell'infanza - Le bambine obese o in sovrappeso gia' a tre anni rischiano di raggiungere la puberta' a 9 anni. E' quanto mostra uno studio dell'universita' del Michigan, pubblicato su Pediatrics, nel 2007. Gia' nel 2000, uno gruppo di ricercatori di Bristol aveva osservato 354 ragazze, dimostrando un legame tra il sovrappeso o obesita' e la comparsa della prima mesturazione. Diossine e Ddt: una ricerca giapponese pubblicata su Nature ha rivelato che le diossine inducono ad attivare i recettori per gli estrogeni, provocando effetti simili a quelli degli ormoni sessuali femminili, mentre uno studio dell'universita' di Liegi, ha mostrato come l'esposizione a pesticidi come il Ddt, attraverso un suo derivato il Dde, "imita" la presenza di estrogeni e induce il cervello a inviare in anticipo il segnale di inizio della puberta'.
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
FUMO PASSIVO, IN AUTO PER I BAMBINI 
E' PIU' DANNOSO RICERCATORI INGLESI:
"AUMENTANO PARTICELLE INQUINANTI"
Sarebbero i bambini i piu' esposti ai rischi del fumo passivo in automobile, come sostenuto da un recente studio pubblicato da MacJenzie e Freeman secondo il quale, il fumo passivo sarebbe 23 volte piu' tossico in auto rispetto alle mura domestiche. Affermazione che ha acceso un vivace scambio di opinioni tra esperti e alla quale e' intervenuto Raymond Pawson che, attraverso una revisione della letteratura scientifica esistente sul tema, pubblicata sul Canadian Medical Association Journal, sostiene che sarebbe opportuno vietare il fumo nelle auto con bambini a bordo.
Il ricercatore, insieme al suo team dell'Universita' di Leeds, spiega che le difficolta' maggiori per quantificare il fenomeno, sono legate alla dimostrazione empirica della nocivita' della sigaretta in auto, dettata dall'estrema variabilita' delle condizioni in cui viene assorbito il fumo passivo dai minori. Per farlo si avvale di una serie di studi gia' realizzati da vari gruppi di ricerca che, se non forniscono dati inconfutabili, mostrano comunque chiaramente la nocivita' dell'esposizione dei minori alla sigaretta. Gli studi di MacJenzie e Freeman per esempio, hanno mostrato che, durante la combustione di una sigaretta in auto, i livelli di inquinanti PM2,5 sono ampiamente superiori a quelli dettati dall'Agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente (272 mg/m3 con finestrini chiusi, 51 mg/m3 con finestrini aperti contro i 40 mg/m3 previsti dalle linee guida). La concatenazione di cause procederebbe, secondo uno schema riportato dagli scienziati, dall'inquinamento, alla prevalenza, all'esposizione, alla sensibilita', fino ad arrivare all'impatto sulla salute. Considerata la particolare vulnerabilita' della salute dei bambini e i comprovati aumenti di concentrazione di particelle inquinanti all'interno dell'abitacolo, l'invito dei ricercatori britannici dunque, resta quello di bandire il fumo nelle auto con a bordo dei bambini.
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
INFLUENZA, ECCO IL PICCO, 6 BAMBINI SU 10 A 
LETTO FIMP: "COLPA DELLA POCA PREVENZIONE"
Sei bambini su dieci sono a letto con la febbre: e' arrivato il picco di influenza.
"Colpa e' del fatto che pochissime famiglie hanno fatto ricorso al vaccino preventivo", accusa Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana dei medici pediatri: "Quest'anno la vaccinazione anti-influenza non ha avuto l'effetto sperato", ha detto Mele, perche' "il ricorso all'immunizzazione fra i bambini italiani si e' ulteriormente ridotto". Tra le cause, ipotizza il presidente dei pediatri, ci sono anche le polemiche dell'anno scorso, seguite all'allarme pandemia ed all'acquisto di stock vaccinali contro l'influenza A, rimasti in buona parte inutilizzati. "I vaccini sono un dono di Dio - sostiene invece Mele - e chi li denigra rischia di vanificare una forma di prevenzione che invece e' assolutamente necessario perseguire".
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
È BOOM VARICELLA, 180MILA BAMBINI MALATI
MA IL VERO PICCO È ATTESO PER IL MESE DI MAGGIO
E' allarme varicella in Italia: le stime parlano di 180 mila bambini attualmente ammalati in tutto il territorio italiano, ma il vero picco e' atteso per il mese di maggio. La varicella e' una malattia infettiva di per se' non particolarmente grave ma, piuttosto antipatica, e comunque da non sottovalutare perche' potrebbe avere delle ripercussioni nell'eta' adulta. Altamente contagiosa, di solito colpisce i bimbi in eta' pre-scolare o scolare (diciamo dai 3-4 anni agli 8 anni) infatti non di rado, quando la patologia "scoppia", si verificano vere e proprie epidemie che spopolano le classi costringendo a casa un gran numero di scolari, almeno finche' il pericolo contagio e ricaduta non siano del tutto scongiurati.
Quest'anno si e' verificato un piccolo ritardo, rispetto al calendario consueto di diffusione del virus, uno slittamento dal mese di dicembre a quello di gennaio, legato alle feste natalizie e al rientro a scuola avvenuto solo il 10 gennaio scorso.
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
ALLARME OMS: "BASTA CIBO SPAZZATURA
PER      I   BAMBINI,   SERVONO    MISURE 
CONCORDATE A LIVELLO INTERNAZIONALE"
I bambini di tutto il mondo sono esposti al marketing di alimenti ad alto contenuto di grassi, zuccheri o sale, che aumentano il rischio per le nuove generazioni di sviluppare malattie croniche nel corso della loro vita. L'allarme viene dall'Organizzazione mondiale della sanita', che sta invitando i Paesi a prendere misure per ridurre l'esposizione a tali prodotti indirizzati spesso proprio ai bambini, mediante l'attuazione di una serie di misure concordate a livello internazionale.
La pubblicita' televisiva e' responsabile di un'ampia fetta di vendite di cibi malsani e, secondo le revisioni sistematiche di varie ricerche, la pubblicita' influenza le preferenze alimentari dei bambini, le richieste di acquisto e il consumo.
Nel maggio 2010, gli Stati aderenti all'Oms hanno approvato una nuova serie di raccomandazioni sulla commercializzazione di alimenti e bevande non alcoliche ai bambini. Le raccomandazioni facevano appello all'azione nazionale e internazionale per ridurre l'esposizione dei bambini a messaggi di marketing che promuovono alimenti ricchi di grassi saturi, grassi idrogenati, zuccheri semplici o sale, e per ridurre l'uso di potenti tecniche di commercializzare di questi alimenti per i bambini.
"Le malattie non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari, i tumori e il diabete, rappresentano oggi una minaccia importante per la salute umana e sviluppo socioeconomico", afferma il dottor Ala Alwan, vice direttore generale per le malattie non trasmissibili e la salute mentale.
"L'attuazione di queste raccomandazioni dovrebbe essere parte di ampi sforzi per prevenire una cattiva alimentazione, che e' un fattore di rischio importante per diverse malattie croniche".
Alwan sottolinea come l'attuazione delle raccomandazioni da parte dei Paesi rafforzera' la loro capacita' di favorire e incoraggiare sane scelte alimentari dei bambini e promuovera' il mantenimento di un peso corretto.
I dati dell'Oms mostrano che 43 milioni di bambini in eta' pre-scolare in tutto il mondo sono obesi o in sovrappeso. Studi scientifici hanno provato che una parte significativa della pubblicita' televisiva a cui bambini sono esposti promuove prodotti alimentari inutili per la loro crescita e che hanno bassi valori nutritivi, se non nessuno.
La cattiva alimentazione e' uno dei quattro fattori comuni associati con le quattro principali patologie croniche (tumori, diabete, malattie cardiovascolari e malattie polmonari croniche), che sono responsabili di circa il 60% di tutti i decessi in tutto il mondo, ossia piu' di 35 milioni di persone ogni anno. Piu' di 9 milioni di morti sono premature (persone che muoiono prima di raggiungere i 60 anni di eta') e sarebbero state evitate con misure a basso costo a disposizione di tutti i Paesi del mondo, comprese le misure per fermare l'uso del tabacco, ridurre l'uso nocivo di alcol, e per promuovere sana e dell'attivita' fisica.
I preparativi sono in corso per la prima riunione ad alto livello dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili, che si terra' il 19-20 settembre 2011 a New York. I capi di Stato e di governo sono invitati alla riunione, che si concentrera' sullo sviluppo della salute, e degli impatti socioeconomici di malattie non trasmissibili, in particolare nei Paesi in via di sviluppo.
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
PADRI SEPARATI, 4 MILIONI IN ITALIA: 800MILA POVERI
L'INCHIESTA DEL SETTIMANALE VITA IN EDICOLA DA OGGI
Clochard in giacca e cravatta che di giorno siedono alle mense della Caritas e di sera si rifugiano nei dormitori. Molti trascorrono la notte in auto e al mattino parcheggiano davanti alla prima fontana, entrano nei bagni delle stazioni o degli aeroporti e si lavano per andare in ufficio. Sono i nuovi poveri. Sono i papa' separati, ex mariti che, con la fine del matrimonio, perdono un tetto e spesso anche i figli e il lavoro.
Un giorno si chiudono alle spalle la porta di casa e si ritrovano per strada come barboni. Secondo i dati dell'Ami, l'Associazione degli avvocati matrimonialisti, su 4 milioni di papa' separati, 800mila sono sulla soglia di poverta': di questi 50mila vivono a Milano, 90mila a Roma. Un esercito di nuovi poveri destinato ad infoltirsi per il continuo aumento di divorzi e separazioni: negli ultimi dieci anni sono raddoppiati. "Al Nord si separano 363 coppie ogni mille matrimoni, nel Mezzogiorno i legami durano di piu', ne saltano 180 ogni mille.
Contrariamente a quello che si pensa, il divorzio e' molto diffuso nelle fasce sociali medio-basse, tra operai, impiegati, insegnanti con uno stipendio medio di 1.300 euro- spiega l'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dei matrimonialisti- Se questi uomini non hanno l'aiuto delle famiglie d'origine, si ritrovano sul lastrico. Perche' tolti 7/800 euro per l'assegno di mantenimento da versare a moglie e figli, restano 500 euro per vivere un mese. E sei costretto a mangiare alla mensa dei poveri.
Molti padri separati, inoltre, devono pagare la rata del mutuo per la casa coniugale".
Un'emergenza sociale che sta trasformando la legge sull'affido condiviso, approvata nel 2006, in una scatola vuota. La bigenitorialita', la responsabilita' congiunta nell'educazione dei figli, e' irrealizzabile quando il papa' non ha una casa e vive in macchina. "In tanti rinunciano ad essere genitori perche' si vergognano delle loro condizioni, preferiscono allontanarsi dai figli piuttosto che farsi vedere come dei barboni. Come fanno a passare una notte con i figli se non hanno una casa dove dormire? A questo punto, come in un circolo vizioso, il Tribunale per i minorenni glieli toglie", spiega Gassani, che chiede piu' interventi governativi perche' un padre con uno stipendio medio possa continuare a essere genitore anche dopo la separazione.
Sul settimanale Vita, in edicola da oggi, il servizio integrale sull'affido condiviso e le tesimonianze di Tiberio Timperi e Beppe Fiorello che sulla Rai interpretera' il ruolo di un papa' separato.
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
FIRENZE, 300 STUDENTI IMPARANO PREVENZIONE A TEATRO
LO SPETTACOLO "PREVENZIO E INCOSCENZIO A SCUOLA"
Circa 300 studenti, questa mattina, hanno assistito al teatro di Rifredi di Firenze allo spettacolo teatrale comico 'Prevenzio e Incoscenzio a scuola', ideato da Inail e assessorato all'educazione del comune per diffondere i concetti base della prevenzione agli infortuni. Lo spettacolo e' nato dall'iniziativa personale di Giuseppe Fanciullo, ex vicedirettore della sede Inail di Pistoia che, coinvolto nel teatro amatoriale con la compagnia 'Il Tarlo Matto' e interessato al tema della prevenzione, ha pensato al teatro come veicolo per parlare a chi rischia di non ricevere il messaggio nel modo adeguato.
'Prevenzio e Incoscenzio a scuola' e' stato ideato per i ragazzi delle quinte elementari e delle medie. Si compone di vari quadri ispirati a ambienti quotidiani come la casa, l'ambiente di lavoro, la scuola, in ognuno dei quali i personaggi dimostrano come si puo' cadere in situazioni di rischio, come evitarle e quali sono le regole da seguire. "Il teatro - ha sottolineato l'assessore all'educazione Rosa Maria Di Giorgi - si presenta come mezzo vincente di comunicazione per avvicinare i giovani ai principi della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Questo spettacolo propone storie di facile comprensione per i bambini, che ricordano immediatamente gli ambienti nei quali vivono.
L'obiettivo e' quello di passare dalla finzione teatrale alla consapevolezza nella vita".
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
A NAPOLI ECCO LA "PALESTRA DELLA
PAROLA"CICLO DI SEMINARI DEDICATI AI 
BAMBINI CON DIFFICOLTÀ COMUNICATIVE
Un ciclo di seminari dedicati alle esigenze del mondo scolastico, in modo specifico ai bambini con difficolta' comunicative e dell'apprendimento. Si parte mercoledi', alla scuola Giacomo Leopardi (39° Circolo didattico) del dirigente scolastico Armando Sangiorgio, con l'appuntamento intitolato «La palestra della voce». Questo appuntamento e' dedicato a chi usa la voce per "farsi sentire" , il che sappiamo nel mondo della scuola e' un problema molto vissuto. Dalle 16.30 si discutera' su nuovo approccio alle problematiche relative all'abuso e al continuo sforzo della voce con i contributi della logopedista Federica Avolio e della foniatra Chiara Faggioli.
Questi incontri sono una proposta formativa dell'associazione Ipertesto, che da sempre lavora in ambito educativo e rieducativo utilizzando specifici software e ardware. «Un ciclo di seminari - spiega il dirigente scolastico Sangiorgio - che mira ad affrontare i problemi reali dei nostri piccoli alunni. Il progetto ausilio teca, nato grazie alla collaborazione con Ipertesto, associazione diretta da Francesco Bianco, mira ad affrontare in particolar modo la questione delle Difficolta' specifiche dell'apprendimento (Dsa). Questo per formare al meglio i docenti, soprattutto per quel che riguarda i primi anni di scuola, cosi' da fornire loro gli strumenti necessari per affrontare anche i casi piu' complessi».
Dopo l'appuntamento di mercoledi' si proseguira' poi con altri due incontri. Il 9 febbraio «Progetto Ausilioteca», per mettere in luce l'importanza degli strumenti compensativi dedicati ai disturbi dell'apprendimento (incontro che sia avvarra' dei contributi dei logopedisti Elisabetta Brancaccio, Francesco Bianco ed Elvira Luongo, e della professoressa Patrizia Caropreso). Ultimo appuntamento, sempre nell'ambito di «Progetto Ausilioteca», sara' poi quello dedicato alla «Comunicazione Aumentativa Alternativa un approccio per una opportunita' comunicativa». Tra gli ospiti attesi anche i docenti Angela Biccari e Patrizia Caropreso e il presidente nazionale dell'associazione maestri cattolici, nonche' presidente del consiglio d'istituto della scuola Giacomo Leopardi, Giuseppe Desideri.
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
GENITORI A TUTTO CAMPO: PERCORSI VERSO
LA   GENITORIALITÀ  A  CATANIA  SETTIMANA 
DELLA GENITORIALITA' DAL 24 AL 29 GENNAIO
Come cambia la famiglia? Come cambia il modo di diventare genitori? Questi sono alcuni dei principali interrogativi dei quali si discutera' durante la settimana di incontri e dibattiti a livello nazionale, promossa dall'Associazione Hera di Catania e presentata ieri nel corso di una conferenza stampa.
Gli appuntamenti si articoleranno dal 24 al 29 gennaio, lungo un programma che tocchera' i vari aspetti della genitorialita': dalla procreazione medicalmente assistita alle tematiche giuridiche e scientifiche che emergono dopo le modifiche imposte dalla Corte Costituzionale alla legge 40 e alla luce dei nuovi ricorsi presentati contro il divieto di procreazione eterologa, ma anche dai temi dell'adozione al destino degli oltre 3000 embrioni abbandonati. Sara' affrontato, inoltre,anche il delicato tema della genitorialita' nelle coppie omosessuali. Un programma vasto ed articolato che vedra' a Catania confrontarsi studiosi ed esperti dei diversi settori come i ginecologi Carlo Flamigni e Ettore Cittadini, il giurista Pietro Rescigno, il giudice Marisa Acagnino, gli assessori alla Sanita' della Regione Sicilia, Massimo Russo e della Regione Puglia, Tommaso Fiore, solo per citare alcuni nomi.
A presentare alla stampa l'iniziativa 'Genitori a Tutto Campo-Settimana Nazionale sulla genitorialita'', e' stato il presidente di Hera Francesco Gerardi. "Per affrontare i temi posti oggi dall'essere genitori e piu' in generale dai profondi cambiamenti che si sono avuti nel concetto stesso di famiglia- ha detto Gerardi- e soprattutto per valutare le diverse opzioni che si hanno di fronte e' opportuno affrontare in modo globale e non parcellizzato i diversi percorsi esistenti. E' necessario soprattutto avere una visione complessiva e chiara, non soffocata dai pregiudizi. Per questo l'associazione Hera, da sempre impegnata a tutelare tutti i percorsi di genitorialita', ha voluto organizzare questa settimana che deve essere un'occasione per approfondire a tutto campo la questione della genitorialita'".
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011
PARTE CAMPAGNA MOIGE PER USO
RESPONSABILE  DEI MEDIA TOUR  PARTE DAL
LAZIO, COINVOLGERÀ SEI REGIONI IN TUTTO
Una campagna per sensibilizzare "grandi e piccoli ad un uso responsabile dei media". È l'iniziativa del Moige, il movimento dei genitori, che parte dal Lazio con il nome "Media con Prudenza - Campagna itinerante e interattiva per un corretto utilizzo dei media da parte dei minori". Realizzato con il contributo del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, e con il patrocinio della Polizia Postale e delle Comunicazioni, avra' come obiettivo quello di sensibilizzare bambini, genitori e insegnanti. "I nuovi media (internet, chat, social network, cellulari)- scrive in una nota il Moige- sono entrati a far parte prepotentemente della quotidianita' delle famiglie e, se da un lato hanno aumentato esponenzialmente le possibilita' di allargare i propri orizzonti conoscitivi, dall'altro rischiano di nascondere nuovi pericoli soprattutto per i piu' piccoli.
Grooming on line effettuato attraverso famosi social network come Facebook, adescamento via cellulare tramite sms, programmi televisivi non adatti ai minori e trasmessi comunque in fascia protetta, videogiochi violenti: sono solo alcune delle inside in cui le famiglie possono imbattersi quotidianamente". "È normale che i piu' piccoli siano attratti dalle nuove tecnologie ed e' normale per loro, nativi digitali, utilizzarli normalmente nella loro quotidianita'. Il fatto, tuttavia, che i bambini di oggi abbiano dimestichezza con i mass media, non significa che conoscano bene anche i rischi e i pericoli che possono derivare da un loro uso non corretto". Queste le parole di Elisabetta Scala, responsabile dell'Osservatorio Media del Moige - movimento genitori, che prosegue: "È importante, pero', che anche i genitori imparino a conoscere pregi e difetti dei mezzi di comunicazione. Questo e' l'obiettivo che "Media con prudenza" si pone, rivolgendosi a grandi e piccoli e cercando di diffondere quanto piu' possibile le 'buone pratiche' per un uso responsabile di tv, videogiochi, internet e simili".
La campagna, che coinvolgera' 20 scuole primarie in sei regioni italiane (Lazio, Marche, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Puglia), e' rivolta ai bambini tra i 6 e gli 11 anni e ai loro insegnanti e genitori.
Notiziario Minori, 25 gennaio 2011