martedì 1 febbraio 2011

ADOLESCENTI E DISAGIO: PSICOLOGI AL PRONTO 
SOCCORSO PRIMO ESEMPIO ALL'OSPEDALE 
BASSINI   DI   CINISELLO    BALSAMO   (MI)
Il pronto soccorso come luogo privilegiato dove intercettare il disagio psichico adolescenziale. Sulla base di questa idea nasce il "Servizio famiglie/adolescenti in ospedale", aperto al pronto soccorso dell'ospedale Bassini di Cinisello Balsamo (Milano): il primo in Italia a offrire ai giovani dai 13 ai 23 anni, accanto a normali cure mediche, anche visite psicologiche. "Questo perche' spesso i giovani manifestano i disagi psichici partendo dal proprio corpo, attraverso atti di autolesionismo piu' o meno volontari", spiega Eugenia Pelanda, presidente di Area G, l'associazione di psicoterapeuti promotrice del progetto. Chi si presenta al pronto soccorso per abuso di alcol, ferite dovute ad autolesionismo, tentativi di suicidio, disturbi alimentari, somatizzazioni, puo' avere bisogno di aiuto psicologico, tanto quanto di intervento medico. Ma il piu' delle volte non trova del personale in grado di aiutarlo.
Al Bassini di Cinisello invece, dopo le cure mediche necessarie, al paziente (e ai suoi genitori) viene offerto un colloquio psicologico con un equipe formata da psicologo, psichiatra, educatore e assistente sociale. Se l'equipe valuta che un solo colloquio non e' sufficiente, viene stabilito un certo numero di incontri successivi, che possono durare al massimo per un anno. Il tutto in forma gratuita.
Nel 2010 sono stati oltre 5400 gli adolescenti che si sono rivolti al pronto soccorso dell'ospedale Bassini, il 11% degli accessi totali. "Una percentuale alta, comune a tutti gli ospedali- spiega Pelanda-. Il progetto e' stato avviato proprio a Cinisello perche' qui abbiamo trovato la disponibilita' della dottoressa Rosaria Landoni, dell'unita' di pediatria". Il servizio e' realizzato da Area G, in collaborazione con l'unita' di pediatria dell'ospedale Bassini, la Fondazione Cariplo e l'Asl di Milano, ed e' attivo ufficialmente da tre mesi, dopo una fase di sperimentazione iniziata nel 2004.
Notiziario Minori, 1 febbraio 2011
MATERNE, TRA 20 ANNI PIÙ STRANIERI CHE ITALIANI LA
STIMA DI UN ISPETTORE MINISTERIALE A REGGIO EMILIA
Nel giro di 15 o 20 anni nelle scuole materne di Reggio Emilia il numero di studenti stranieri potrebbe sorpassare quello degli italiani. Questa la stima fatta dall'ispettore del ministero dell'Istruzione, Luciano Rondanini, durante la presentazione dell'annuario della scuola reggiana edizione 17, per l'anno scolastico 2010-2011, promosso dalla Provincia. L'ipotesi fatta dal funzionario si basa su una proiezione apparsa sulla stampa nazionale secondo cui il "sorpasso" potrebbe verificarsi a livello nazionale nel 2050.
Molto prima pero' a Reggio, dove gia' oggi gli alunni stranieri nelle scuole di infanzia statali sono il 26,7% del totale. Piu' in generale, come emerge dai numeri dell'annuario, il trend degli studenti non italiani risulta in crescita anche se in misura inferiore rispetto a quanto avvenuto negli scorsi anni. In particolare il totale degli alunni non italiani presenti nelle scuole di ogni ordine e' di 9746 unita', pari al 16,6% del totale, contro i 9389 stranieri dell'anno scolastico 2009-2010 che rappresentavano il 16,4% del totale. Una crescita quindi molto contenuta, se si considera che nel 2008 gli studenti stranieri erano circa 8 mila (15,5% del totale) e nel 2007 erano 7.958, pari al 14,6% del totale. Nel dettaglio dei singoli ordini di scuola, gli stranieri passano dal 18,2 al 18,6% nella scuola elementare, scendono dal 18,2 al 18,1% nelle scuole medie e salgono ancora dal 12,7 al 13% alle superiori. Capitolo a parte per gli alunni nomadi, che in totale frequentano le scuole reggiane in 289. Di questi la maggior parte va alle elementari (156) e alle medie (103). L'istantanea del mondo della scuola scattata dall'annuario registra poi una crescita complessiva della popolazione studentesca che tocca quota 81.658 unita', ovvero 1697 alunni in piu' rispetto all'anno scorso. Il 21,9% degli studenti reggiani, circa 17 mila, e' iscritto alle scuole non statali. Nelle scuole elementari si e' registrato un aumento di 440 alunni e 12 classi, invariato il trend di crescita alle medie, mentre alle superiori si contano 593 studenti in piu' e 17 classi in meno. Tra gli alunni delle superiori non statali si segnalano anche i 636 iscritti alle scuole serali. Gli studenti disabili, infine, sono una realta' significativa con percentuali che vanno dal 2,8% delle superiori, fino al 3% delle elementari e al 3,5% delle medie. Il 70% dei disabili risulta iscritto agli istituti professionali, ma gia' dall'anno scorso la tendenza e' in calo. I disabili aumentano infatti dal 9 al quasi 13% nei licei e dal 15 al 16% negli istituti tecnici. Per fare fronte alle complessita' di una realta' scolastica in costante espansione, la Provincia, segnala l'assessore provinciale all'Istruzione Ilenia Malavasi, ha previsto in bilancio sulla scuola 8,5 milioni di cui 6,7 sulla spesa corrente e 1,5 per le piccole manutenzioni. A questi si aggiungono quasi 16 milioni destinati all'edilizia scolastica. Malavasi esprime inoltre la necessita' "di rilanciare la formazione professionale facendone un tutt'uno con il sistema produttivo del territorio".
Notiziario Minori, 1 febbraio 2011
RISCHI SUL WEB, L'ITALIA NON È UN'ISOLA 
FELICE     INDAGINE     EUKIDSONLINE
Se l'Italia risulta tra i paesi europei dove i minori che navigano in rete sono meno esposti a rischi e dove i danni derivanti da certi contenuti sono meno rilevanti, e' dovuto essenzialmente alla loro frequenza d'uso del web e al numero limitato di attivita' che li coinvolgono. Non si deve infatti fare credere che l'Italia sia un'isola felice. Come spiega Giovanna Mascheroni dell'Universita' Cattolica, e punto di contatto per l'Italia dell'indagine EUKidsOnline, "non ci si deve illudere che i nostri figli siano piu' al sicuro".
"I dati affermano che meno del 6% dei giovani italiani tra i 9 e i 16 anni ha provato fastidio o turbamento durante la navigazione sul web: ma cio' va letto alla luce del contesto generale. Vi e' infatti una fortissima relazione tra frequenza d'uso ed esposizione ai rischi". In Italia l'uso di internet e' sensibilmente tardivo rispetto a quello dei paesi del Nord, dove ci si tuffa nella rete a 7/8 anni, rispetto agli oltre 10 anni per i bimbi italiani. Inoltre, anche se la frequenza di utilizzo del web e' piu' o meno la stessa in Italia e in Europa, "da noi si usufruisce di un minor numero di attivita' online,e il web viene usato prevalentemente per scopi didattici legati all'attivita' scolastica".
Un utilizzo tardivo e meno differenziato del web si riflette anche su una minore alfabetizzazione informatica, soprattutto riguardante gli strumenti di difesa disponibili. "Molto spesso i nostri minori non sanno impostare i filtri dei loro profili sui social network, o come segnalare abusi, o bloccare utenti indesiderati", spiega la ricercatrice della Cattolica. Di riflesso, i minorenni italiani si sentono meno sicuri quando navigano rispetto alla media dei loro coetanei europei, e sentono di avere una conoscenza dell'uso di internet piu' limitata rispetto ai genitori.
Se i rischi a cui sono esposti i oggi i giovani italiani sono relativamente bassi, e' molto probabile che presto cessera' di essere cosi': come sottolinea Mascheroni, "in Italia sta crescendo molto di piu' rispetto alla media europea l'uso privato di internet , ovvero in camera propria: lo fa il 62% rispetto alla media del 49% nel gruppo dai 9 ai 16 anni. È un dato che ci serve per comprendere la forte discrepanza tra le esperienze dei ragazzi e la percezione dei genitori". Infatti dalla ricerca emerga che i genitori italiani sono tra quelli meno consapevoli degli incontri o visioni spiacevoli che i figli hanno avuto su internet: "l'uso di questo mezzo non e' un fatto condiviso tra le due generazioni" spiega la ricercatrice.
Questa suggerisce quindi uno spostamento del focus delle campagne di informazione e sensibilizzazione sull'internet sicuro dal contesto scolastico a quello domestico e del gruppo dei pari.
Inoltre le autorita' scolastiche dovrebbero definire un percorso di "media education" da inserire nei programmi didattici fin dalla tenera eta'. "Al momento soffriamo della mancanza di un approccio culturale solido rispetto ai rischi dei nuovi media", soprattutto quelli rappresentati dai social network. "In Italia si registra una percentuale maggiore rispetto alla media europea (35% contro 28%) di profili di minorenni che sono 'pubblici', ovvero visionabili da tutti".
Notiziario Minori, 1 febbraio 2011
6 MILIONI ABBANDONANO LA SCUOLA,  INTERVIENE
L'UE ENTRO LA FINE DEL DECENNIO DISPERSIONE
VA RIDOTTA A MENO DEL 10%
Sono piu' di 6 milioni i giovani dell'Unione europea che abbandonano gli studi o la formazione dopo aver preso al massimo un diploma di istruzione secondaria inferiore. Si tratta di ragazzi che poi hanno grosse difficolta' a trovare un lavoro e sono piu' spesso disoccupati e dipendenti dall'assistenza sociale. La Commissione europea ha approvato oggi un'iniziativa con la quale si propone di aiutare gli Stati membri a raggiungere uno degli obiettivi della strategia "Europa 2020": ridurre entro la fine del decennio a meno del 10% il tasso di abbandono scolastico, che oggi e' del 14.4%.
"L'Europa non puo' permettersi di fare a meno del contributo che cosi' tanti giovani possono dare alle nostre societa' e alle nostre economie", spiega Jose' Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. La nuova iniziativa della Commissione analizza la situazione dell'abbandono scolastico in Europa, le sue principali cause, i rischi che esso comporta per lo sviluppo dell'economia e della societa' e propone modi per affrontare piu' efficacemente il problema.
Notiziario Minori, 1 febbraio 2011
DNA   ASSOLTO,  OBESITÀ  COLPA  DELLE 
ABITUDINI C'È UNA TENDENZA GENETICA
Se il piccolo di casa e' troppo 'rotondo', non si puo' tirare in ballo il Dna e una tendenza genetica al sovrappeso. La colpa piuttosto, sostengono i ricercatori dell'University of Michigan Cardiovascular Center (Usa), e' delle cattive abitudini, a tavola e non. La ricerca, pubblicata sull''American Heart Journal', e' frutto di uno studio condotto su 1.003 bambini. Ebbene, secondo l'indagine i piccoli obesi mangiano peggio dei coetanei magri, passano piu' ore incollati a tv e videogame e fanno meno sport. Insomma, i risultati mostrano che i piccoli extralarge piu' spesso dei coetanei mangiano il pranzo della scuola anziche' quello (piu' salutare) preparato a casa, e passano due ore al giorno tra piccolo schermo e videogame. Certo, "per i bambini estremamente in sovrappeso uno screening genetico puo' essere considerato - precisa Kim Eagle, descrivendo i risultati della ricerca - Per il resto, aumentare l'attivita' fisica, ridurre il tempo passato davanti a videogiochi e tv e migliorare il valore nutrizionale dei pasti a scuola" sono azioni che promettono di "invertire il trend di obesita' infantile". Negli Usa il problema e' tale che recentemente il presidente Barack Obama e' sceso in campo per offrire menu' scolastici piu' salutari a 31 milioni di bambini.
Nel frattempo il progetto del Michigan era gia' partito in 13 scuole, per 'imbrigliare' colesterolo e pressione dei piccoli e monitorare le loro abitudini. Secondo la ricerca, il problema sta anche nel fatto che pochi bambini con problemi di peso fanno attivita' fisica regolare, seguono lezioni di ginnastica a scuola o fanno parte di un team sportivo. Insomma, secondo i ricercatori lo stile di vita e' legato all'obesita' infantile piu' della genetica.
Notiziario Minori, 1 febbraio 2011
A   FEBBRAIO   NELLE   FARMACIE   AL   VIA   LA 
SETTIMANA BI-ANCA CAMPAGNA EDUCAZIONALE
IDEATA   DA   BE-TOTAL   CON   FOFI   E   SIP 
"Mio figlio e' stanco e inappetente, perche'? Sto prendendo gli antibiotici e mi sento fiacco, cosa posso fare? Ho problemi di concentrazione, c'e' qualcosa che mi possa aiutare?". Rispondere a queste ed altre domande per fare conoscere e dare consigli pratici sulle vitamine del gruppo B e' l'obiettivo della prima campagna educazionale nazionale 'Settimana Bi-anca' che Be-Total ha ideato e sviluppato in collaborazione con la Federazione italiana dei farmacisti (Fofi e Fondazione Cannavo') e con la Societa' italiana di pediatria (Sip).
Materiali educazionali e questionari da compilare saranno a disposizione nelle farmacie coinvolte per testare quanto effettivamente si conoscono le vitamine B, la loro importanza e le modalita' di una corretta assunzione. I farmacisti offriranno consigli mirati, risponderanno a dubbi e domande, saranno veri e propri consulenti sulle vitamine B per l'intera durata della campagna. La prima 'Settimana Bi-anca' si svolgera' nel corso del prossimo mese di febbraio, in 500 farmacie di 11 citta' italiane: Bergamo, Caserta, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino, Varese, Verona. Saranno 7 diversi temi ad animare i 7 giorni della 'Settimana Bi-anca', dallo sport alle attivita' intellettuali passando per l'alimentazione, per scoprire quanto sono importanti le vitamine del gruppo B per garantire molteplici funzionalita' dell'organismo molto diverse tra loro, sia nei bambini che negli adulti: dall'efficienza intellettuale alla stimolazione dell'appetito, dalla formazione degli anticorpi alla capacita' di combattere la fatica fisica e mentale fino alla prevenzione delle malattie del feto.
"La Fofi aderisce a Settimana Bi-anca, iniziativa che ribadisce il ruolo fondamentale del farmacista quale consulente del paziente per la scelta del prodotto piu' adatto alle diverse esigenze- spiega la Federazione in una nota- Il farmacista mettendo a disposizione del cittadino la propria professionalita', instaura un rapporto di totale fiducia. Per questa ragione riteniamo importanti campagne educazionali e di informazione come Settimana Bi-anca al fine di rafforzare ulteriormente l'attivita' di consulenza di tutti i colleghi sul territorio". "La Sip ha aderito a questa campagna educazionale perche' ritiene che le vitamine del gruppo B siano particolarmente importanti in eta' pediatrica, per supportare il grande dispendio energetico quotidiano dei bambini- affermano i pediatri- Non potendo essere sintetizzate ne' accumulate dall'organismo devono essere assunte quotidianamente con un'alimentazione adeguata e, laddove questa non sia sufficiente, con integrazioni che sono certamente utili per colmare eventuali stati di carenze".
Le vitamine del gruppo B sono micronutrienti indispensabili per l'organismo umano che devono essere assunte quotidianamente.
Quando alimentazione, stili di vita o particolari contingenze come la convalescenza dopo una malattia rendono necessario ricorrere a un'integrazione.
Notiziario Minori, 1 febbraio 2011
CONTRO IL DOPING STUDENTI INVIATI SPECIALI IN
PALESTRA 900 ALUNNI COINVOLTI IN TUTTA ITALIA
Un tabloid in ogni citta' realizzato dagli alunni coinvolti e una campagna di informazione e formazione sul tema del doping: e' "Sport pulito / Inviati sul campo", il progetto promosso dalla Uisp (Unione italiana sport per tutti) e sostenuto dal Ministero della Salute - Cvd (Commissione di vigilanza doping ), i cui risultati in ambito nazionale sono stati presentati presso l'Universita' degli studi di Roma "Foro Italico". 900 gli studenti di tutta Italia coinvolti e 19 gli istituti medi inferiori che hanno aderito: da Enna fino a la Spezia. Scopo: dire no alla cultura del doping attraverso una presa di coscienza collettiva ed un'educazione attiva e 'alla pari' che ha coinvolto anche genitori, insegnanti e allenatori. L'iniziativa, avviata a gennaio 2010, ha previsto infatti la realizzazione di un giornale di classe da parte degli studenti: affiancati da insegnanti ed educatori Uisp, si sono pian piano trasformati in veri e propri giornalisti scientifici. Il loro perigrinare nelle palestre, nelle farmacie, nelle societa' sportive e anche nelle erboristerie, intervistando atleti, allenatori, medici e farmacisti, ha permesso non solo ai ragazzi di essere protagonisti attivi nell'informazione sul doping, ma anche di ideare prodotti comunicativi consoni alla promozione del messaggio (video, canzoni, articoli, interviste, spot, vignette).
Il progetto ha infatti concentrato l'attenzione sull'uso e l'abuso di integratori e additivi farmacologici anche se non compresi tra le sostanze vietate, ovvero 'i presupposti culturali del doping'. La valutazione e l'efficacia dell'intervento sui ragazzi e' stata poi realizzata attraverso questionari all'inizio e alla fine del progetto: le domande hanno spaziano dagli stili di vita alla conoscenza delle sostanze e alla percezione di esse.
Il risultato finale e' una diminuzione del 10% di giovani che crede nell'utilita' degli integratori e un aumento del 16% di coloro che sanno di cosa stanno parlando quando parlano di integratori proteici e farmaci. "Sono contento di averci messo la faccia - ha fatto sapere in un comunicato Gianni Mura, giornalista sportivo che ha collaborato al progetto - e qualche piccolo consiglio. Consigli tecnici in gran parte: sulle lunghezze, sulla necessita' di spezzare il testo con tabelle e disegni, su come si esegue un'intervista".
"Il fatto che i ragazzi inviati sul campo, giornalisti e redattori, - ha poi aggiunto Caterina Pesce, coordinatrice della ricerca - svela il carattere fortemente interattivo della campagna, che non e' stata solamente informativa, ma anche e soprattutto educativo-promozionale, centrata sulle strategie di educazione tra pari, ovvero peer education, che connotano peraltro tutti i progetti di prevenzione Uisp".
Notiziario Minori, 1 febbraio 2011
BAMBINI SENZA TONSILLE A RISCHIO OBESITÀ
I   RISULTATI  DI  UNO  STUDIO  AMERICANO
Senza tonsille? Rischio obesita'. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista 'Otolaryngology Head and Neck Surgery', che si basa sulla revisione di diverse ricerche precedenti in questo campo. In totale sono stati esaminati i dati di 795 pazienti da zero a 18 anni d'eta', alcuni dei quali oltre alla tonsillectomia avevano subito l'asportazione delle adenoidi. In uno degli studi all'operazione ha corrisposto un aumento di peso fino all'8,8 per cento. Altre ricerche hanno trovato che l'aumento di peso interessa una percentuale variabile tra il 46 e il 100 per cento dei pazienti, a seconda della definizione di obesita' e del campione scelto. "Ci sono diversi meccanismi per cui la tonsillectomia potrebbe favorire l'aumento di peso", ha spiegato Anita Jeyakumar, dell'Universita' di Saint Louis, "le tonsilliti frequenti possono portare a disfagia, che provoca difficolta' nel deglutire e quindi diminuisce le calorie introdotte. Inoltre dopo l'operazione i genitori potrebbero tendere a 'ricompensare' i figli con quantita' extra di cibo.
Lo studio suggerisce chiaramente che dopo l'estrazione delle tonsille occorre vigilare sulla dieta dei bambini per non esporli al rischio obesita'".
Notiziario Minori, 1 febbraio 2011
ADOLESCENTI, MENO PAURE QUANDO SONO TRA 
DI  LORO  STUDIO   DELLA TEMPLE UNIVERSITY
Gli adolescenti non sono piu' bambini, ma non sono neanche adulti. È una fase della vita, quella dai 13 ai 17 anni, molto delicata. Un momento in cui ci si lascia trascinare, si e' vulnerabili e si e' anche inclini a comportamenti azzardati, soprattutto quando si e' in gruppo. A sostenere questa tesi, molto preoccupante per i genitori, e' uno studio della Temple University, pubblicato su 'Developmental Science'. Non e' facile per mamma e papa' proteggere i loro bambini, anzi il compito di genitore forse in questa eta' diventa particolarmente complicato.
È molto interessante questa ricerca perche' spiega come mai, fra i teenager, l'unione sia una specie di calamita' verso il pericolo. I ricercatori hanno misurato l'attivita' cerebrale degli adolescenti, da soli e con un gruppo di coetanei, mentre erano impegnati a prendere decisioni pericolose.
Finche' sono piccoli, si sta attenti ai loro bisogni primari, a che vivano e giochino in piena sicurezza, ma non c'e' un reale pericolo nel mondo esterno, perche' tanto sono al sicuro con noi.
Ma quando sono piu' grandi, le paure aumentano e in modo esponenziale anche i pericoli.
I teeanger sono piu' vulnerabili al fascino del rischio e ai possibili vantaggi di una scelta pericolosa, rispetto a quando sono da soli. I volontari sono stati sottoposti al test mentre giocavano con videogame che simulavano la guida. La presenza dei coetanei rendeva piu' facile l'azzardo in chi stava alla guida.
Notiziario Minori, 1 febbraio 2011
TUMORI, AL VIA IL CONCORSO 'SE LA SEGNI, 
TI ACCENDI' PER I GIOVANI IL PREMIO PER IL
MIGLIOR  VIDEO  PER  LA  LOTTA  AL  FUMO
"Se la spegni, ti accendi". E' il concorso lanciato dalla sezione provinciale di Milano della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), volto a premiare la migliore produzione video che rielabori e racconti, in maniera creativa e utilizzando i new media, il tema della lotta al fumo. L'obiettivo del concorso, che chiama in causa le nuove generazioni di videomaker da tutta Italia, e' di coinvolgere attivamente i giovani stimolandoli a diventare in prima persona ambasciatori sul territorio del messaggio promosso dalla Lilt: "Prevenire e' vivere".
"Tra i comportamenti a rischio- spiega Francesco Schittulli, presidente nazionale della Lilt- il fumo e', ancora oggi, uno tra i piu' diffusi, soprattutto tra le fasce piu' giovani della popolazione. Secondo recenti dati Istat (2009), la percentuale di fumatori e' in crescita e l'incremento maggiore si registra proprio tra i piu' giovani (15-34 anni)". Il concorso "Se la spegni ti accendi" ha ottenuto il patrocinio della Fondazione Pubblicita' Progresso. "Pubblicita' Progresso da sempre sostiene con convinzione i progetti che coinvolgono attivamente i giovani attraverso la sperimentazione.
Perche' crede che proprio i giovani possano essere i veri autori del cambiamento sociale e che la comunicazione sociale possa essere uno strumento per raggiungere questo obiettivo- commenta Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicita' Progresso- Sensibilizzare i giovani sull'importanza di prendersi cura della propria salute e', oggi piu' che mai, un fronte sul quale le istituzioni, l'associazionismo e il mondo della comunicazione possono e devono fare la differenza, collaborando insieme. In quest'ottica, e' importante individuare strumenti moderni ed innovativi, che aprano un dialogo con le nuove generazioni, rendendole protagoniste di quella cultura della prevenzione che Gianni Ravasi e Lilt hanno sostenuto per anni e che oggi puo' essere attualizzata e trasmessa grazie a nuovi ambasciatori e linguaggi".
A giudicare le proposte dei giovani videomaker sara' una giuria composta da autorevoli esponenti del mondo della comunicazione e del giornalismo, oltre che da rappresentanti della comunita' scientifica e della Lilt. Il regolamento completo del concorso sara' consultabile sul sito della sezione milanese della Lilt (www.legatumori.mi.it). Sempre sul sito, verranno pubblicati i contributi video che supereranno la prima selezione.
La premiazione e' prevista nell'ultima parte dell'anno.
Notiziario Minori, 1 febbraio 2011
INFLUENZA, SI' AI    FARMACI   GENERICI  PER I 
PICCOLI MA C'È UN CALO DELLE VACCINAZIONI
A fine gennaio sei bambini su 10 erano gia' a letto con l'influenza: e' quindi stato raggiunto il picco di contagi, secondo le stime della Federazione medici pediatri (Fimp). E mentre registrano un calo delle vaccinazioni, complice l'allarme dell'anno scorso sul rischio pandemico dell'influenza A, i pediatri ricordano che nella cura di questa malattia un'arma spesso sottovalutata ma molto utile alle famiglie e' costituita dai farmaci equivalenti (o generici). Medicinali che, come ricorda Giuseppe Mele, presidente della Fimp, "hanno lo stesso principio attivo nella medesima dose, la stessa forma farmaceutica, la stessa via di somministrazione e le stesse indicazioni terapeutiche del farmaco originale. In sintesi, forniscono le medesime garanzie di sicurezza, efficacia e qualita' dei farmaci originali. Eppure costano meno, per motivi indipendenti dalla qualita' del prodotto, legati alla commercializzazione e allo sviluppo. Un bel vantaggio per le famiglie, ma anche per il Servizio sanitario nazionale, che cosi' puo' destinare piu' risorse alla ricerca sui farmaci".
Notiziario Minori, 1 febbraio 2011