martedì 1 marzo 2011

PROPOSTA DI LEGGE PER INSEGNARE L'INNO MAMELI IN
CLASSE PRIMA FIRMATARIA È PAOLA FRASSINETTI DEL PDL
Il Pdl ha presentato una proposta di legge (prima firmataria la deputata Paola Frassinetti, gia' relatirce della riforma dell'Universita' alla Camera) per rendere obbligatorio lo studio dell'inno di Mameli a scuola. Il provvedimento e' stato depositato il 24 febbraio scorso e prevede, nel suo unico articolo, che, a partire dal prossimo anno scolastico, "nelle scuole del primo ciclo di istruzione" (ex elementari e medie), nell'ambito della nuova disciplina 'Cittadinanza e Costituzione', si insegnino "l'inno nazionale e i suoi fondamenti storici e ideali, attraverso il supporto degli strumenti didattici necessari".
L'inno di Mameli, si legge nell'introduzione alla proposta di legge, che sara' vagliata dopodomani in commissione Cultura alla Camera, "rappresenta una delle manifestazioni artistiche musicali piu' alte dello spirito patriottico di unita' nazionale ed e' l'opera che ha spronato, unito e sostenuto i nostri Padri a fare l'Italia". Il problema, sottolineano i firmatari della legge, e' che e' "poco conosciuto" anche per "la mancanza di un'idonea opera di insegnamento e diffusione" che dovrebbe partire dalla scuola.
Notiziario Minori, 1 marzo 2011
ANTIBIOTICI, I PEDIATRI: "L'USO SIA PIÙ CORRETTO" I 
CINQUE CONSIGLI DEGLI ESPERTI E RIVOLTI AI GENITORI
La Societa' italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), nell'ambito della campagna per il corretto uso degli antibiotici promossa dal ministero della Salute, insieme all'Istituto Superiore di Sanita' (ISS) e all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), invita ad un uso piu' consapevole degli antibiotici nei bambini, attraverso alcuni semplici consigli rivolti ai genitori.
"L'uso indiscriminato di antibiotici conduce allo sviluppo del fenomeno dell'antibioticoresistenza- spiega Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps- vale a dire che, ogni qualvolta viene utilizzato un farmaco antibiotico, puo' accadere che si selezionino dei batteri resistenti al farmaco stesso. Cio' provoca, molto spesso, una probabile ricaduta dell'infezione nel bambino, questa volta piu' difficile da trattare, perche' i batteri sono diventati resistenti all'attacco dell'antibiotico".
L'Italia, secondo una recente indagine ministeriale, e' tra i Paesi dell'Unione Europea a piu' alto consumo di antibiotici e a piu' alto tasso di antibioticoresistenza. L'uso eccessivo di antibiotici, come indicato dalla campagna promossa dalle piu' importanti istituzioni sanitarie, provoca numerosi danni alla salute dei cittadini e comporta un ingente spreco di denaro pubblico.
Per tutelare le prime fasce d'eta', la Sipps esprime alcuni consigli utili per un giusto impiego degli antibiotici.
"Innanzitutto, prima di somministrare qualsiasi farmaco- spiegano gli esperti- bisogna sempre rivolgersi al pediatra, l'unico in grado di porre una precisa diagnosi della patologia presentata dal bambino. Inoltre, gli antibiotici non vanno utilizzati in caso di raffreddore o influenza, ma solo se il bambino presenta infezioni di origine batterica". In particolare, come sottolinea Susanna Esposito, segretaria Sipps, "nelle infezioni virali, quali l'influenza di cui si parla tanto in questo periodo, gli antibiotici non sono utili e possono soltanto favorire il rischio di comparsa di infezioni causate da batteri resistenti all'antibiotico somministrato. Per aiutare il bambino a sentirsi meglio, e' invece opportuno utilizzare farmaci che alleviano i sintomi e lasciare che la malattia faccia il suo corso". Il terzo consiglio della Sipps va a sfatare la convinzione di molti genitori, secondo cui la presenza di muco giallo o verde nelle secrezioni nasali significherebbe la presenza di un'infezione batterica: "anche in questo caso- aggiungono i pediatri- l'antibiotico non va somministrato".
Infine, una volta iniziata la terapia antibiotica, "e' importante somministrare tutte le dosi giornaliere- raccomandano gli esperti- per il periodo di tempo indicato dal pediatra e una volta terminata la terapia, bisogna gettare gli antibiotici scaduti o che sono gia' stati aperti e utilizzati per un'infezione precedente".
Notiziario Minori, 1 marzo 2011
MALATTIE RARE, IL 75% INTERESSANO I 
BAMBINI : OLTRE 50% E' DI NATURA NEUROLOGICA
Hanno spesso nomi complessi, quasi impronunciabili come corea di Huntington, eredoatassie, dissinergie cerebellari, sclerosi primaria, etca') e si contraddistinguono per essere patologie rare o "orfane" perche' spesso non riconosciute a livello di esenzione e, nella maggior parte dei casi, di difficile diagnosi e senza terapia specifica, anche se in molti casi si stanno aprendo sempre nuove possibilita'. Sono le malattie rare e al mondo si calcola che siano dalle 6.000 alle 8.000 ed il 75% interessano i bambini. In Italia ci sono piu' di 1 milione e mezzo di persone affette da una malattia rara.
L'edizione 2011 della Giornata mondiale dedicata alle malattie rare e' stata incentrata sulle disuguaglianze sanitarie che purtroppo incontrano i pazienti, sia all'interno del proprio Paese sia nel confronto tra Paesi diversi, a causa della rarita' delle loro malattie. "Rari ma uguali" e' lo slogan del 2011, per sostenere un equo accesso da parte dei malati rari all'assistenza sanitaria e ai servizi socio-sanitari, come dichiara l'articolo 35 della Carta europea dei diritti fondamentali: "Chiunque ha il diritto di accedere alla prevenzione e il diritto a beneficiare dei trattamenti medici".
"Il 50% delle malattie rare, inserite nel catalogo mondiale, comporta una compromissione neurologica e, quindi, il medico neurologo ricopre un ruolo chiave nella diagnosi e nel trattamento di patologie del genere". E' quanto ha dichiarato Antonio Federico, presidente della Societa' italiana di neurologia (Sin) in occasione della IV edizione della Giornata mondiale delle malattie rare.
"Diagnosticare una malattia rara non e' affatto facile- ha aggiunto Federico- e in Italia, spesso, la giusta diagnosi arriva con un ritardo di circa 3-6 anni per le forme infantili e di 5-10 anni per le forme adulte, ma cio' che davvero colpisce e' che su un numero di 749 patologie rare, 401 risultino essere di tipo neurologico e 348 di altra natura".
"Le malattie rare- il presidente Sin- sono in realta' un'incredibile opportunita' per la ricerca clinica e di base per comprendere le normali funzioni dei sistemi cellulari, rappresentando, inoltre, un vero e proprio modello di studio per le malattie piu' comuni. Tutti gli operatori sanitari, soprattutto noi neurologi, dovremmo aggiornarci costantemente sulle malattie rare, sui meccanismi biologici che sottostanno alla base di tali malattie, sulle modalita' di diagnosi e di terapie". La Sin, consapevole del peso assistenziale di tale gruppo di patologie, ha programmato di dedicare ampio spazio alla formazione dei futuri neurologi per facilitare la diagnosi e l'assistenza in tale campo. Ha aperto una finestra presso il proprio sito www.neuro.it dedicato alle malattie neurologiche rare ed alla informazione per pazienti e medici. Inoltre, e' in avanzata fase di preparazione un corso residenziale per i neurologi in formazione, che si terra' in maggio a Siena, per formare le nuove generazione al riconoscimento ed alla precoce terapia, dove possibile, ed alla prevenzione di tali malattie.
Presso la U.O. di neurologia e malattie neurometaboliche dell'Universita' di Siena, inoltre, e' attivo un centro di informazione per le malattie neurologiche rare (tel 0577.585763-760).
Notiziario Minori, 1 marzo 2011
MOVE FOR DREAM, SPORT COME GUIDA AL RISPETTO
REGOLE MOIGE E CNCC, EVENTI SPORTIVI IN 24 CITTÀ
Trasmettere ai giovani il valore dello sport come strumento di crescita e guida al rispetto delle regole, ma anche raccogliere fondi per istituire una borsa di studio a beneficio di ospedali e centri di ricerca.
Con questo duplice obbiettivo parte "Move for Dream", iniziativa promossa da Moige e Consiglio nazionale dei centri commerciali e patrocinata da Senato della Repubblica, Camera dei deputati e ministero della Gioventu'. "Move for Dream" e' un tour che tocchera' 30 centri commerciali in 24 citta' ed offrira' al Paese, anche in occasione del suo 150esimo compleanno, 90 giorni di eventi sportivi che coinvolgeranno soprattutto le giovani generazioni. "Lo sport e' lo strumento piu' semplice e chiaro per far capire ai nostri figli i concetto di regola", ha dichiarato Maria Rita Munizzi, presidente Moige, alla presentazione dell'iniziativa a Palazzo Marini. "Viviamo in una societa' dove si rifuggono le regole- ha continuato Munizzi- i ragazzi le rifiutano e i genitori fanno fatica a spiegarle. Lo sport le trasmette e aiuta i ragazzi a trasporle nella vita di tutti i giorni". Nei centri commerciali che ospiteranno l'iniziativa saranno organizzate delle esibizioni per promuovere le attivita' sportive del territorio, mentre verranno allestiti degli stand dove il personale del Moige si occupera' della raccolta fondi.
Con un offerta di pochi euro si potra' acquistare una delle tazze a tiratura limitata decorate con le opere dell'artista Marco Nereo Rotelli.
Notiziario Minori, 1 marzo 2011
IL 5% ALUNNI ITALIANI AFFETTO DA DISTURBI
APPRENDIMENTO 350-400 MILA STUDENTI CON
DISLESSIA, DISORTOGRAFIA E DISCALCULIA
Il segreto per aiutare i bambini dislessici? Puntare su didattiche innovative create attorno agli studenti. Di questo si e' parlato al primo incontro nazionale delle associazioni che si occupano di dislessia. Il convegno, organizzato dalla onlus Il Laribinto, raccoglie la sfida lanciata dalla recente legge 170/2010 sulla dislessia: 350-400 mila studenti (il 5% della popolazione studentesca, ndr) con disturbi specifici di apprendimento per dislessia, disortografia e discalculia, dovranno poter raggiungere gli stessi obiettivi dei loro compagni.
"Una cosa che si dice spesso e' che i dislessici stanno aumentando: non e' vero, ci sono sempre stati ma ora iniziamo a riconoscerli -dice Maria Dimita Giombini, presidente de il Laribinto, onlus impegnata nell'organizzazione di eventi culturali e raccolte fondi a favore di associazioni che si occupano di dislessia-. Una volta, quando andavano male a scuola smettevano di studiare, oggi la preparazione e' una tappa obbligata altrimenti e' difficile andare avanti nella vita". Va poi precisato che i ragazzi dislessici non hanno la dislessia ma "sono" dislessici: "La dislessia non e' una malattia, ma una caratteristica congenita -continua Giombini-. Come un bambino mancino, che ha difficolta' perche' l'ambiente gliele crea e, a seconda dell'insegnante cambia tipo di risposta". Per questo, al convegno di domani non ci saranno soltanto associazioni di volontariato, ma anche scuole.
"L'incontro e' stato pensato soprattutto per gli insegnanti -prosegue Giombini-: siamo alla ricerca di una didattica pensata per tuti i ragazzi, ma con modalita' tali che gli studenti dislessici, ragazzi intelligenti e in gamba, abbiano maggiore facilitazione nell'apprendimento: se non studiano non e' perche' non vogliano farlo ma perche' la loro fatica e' molto superiore a quella dei loro compagni". Con piu' libri da studiare e continue verifiche scritte, i metodi adottati da alcuni insegnanti, sono molto penalizzanti, con il risultato che i ragazzi dislessici si trovano in crisi.
Notiziario Minori, 1 marzo 2011
PRO BIMBI, INCONTRI PER LA CONSAPEVOLEZZA
GENITORIALE IL PROGETTO 'BENESSERE DEL 
BAMBINO-GENITORIALITA' CONSAPEVOLE'
Con il Patrocinio della segreteria di Stato per l'Istruzione e la Cultura, della segreteria di Stato per la Sanita' e la Sicurezza Sociale, della segreteria di Stato per il Turismo e lo Sport e del Castello di Domagnano, l'associazione Pro Bimbi organizza anche quest'anno il progetto "Benessere del Bambino-Genitorialita' consapevole".
Il progetto e' il frutto della collaborazione con il consultorio 'Salute della Donna e della Famiglia' di San Marino, con l'U.O.C. di pediatria dell'ospedale di Stato di San Marino e l'associazione sammarinese Dislessia. Una serie di incontri, gratuiti e aperti alla cittadinanza, su temi riguardanti la salute, il benessere psico-fisico e l'educazione dei bambini in cui Pro Bimbi desidera "offrire un piccolo, ma interessante contributo all'acquisizione di una maggiore consapevolezza rispetto al ruolo genitoriale. Un momento di incontro per crescere insieme- si legge in una nota dell'associazione- e insieme contribuire ad arricchire quella consapevolezza necessaria per aiutare i nostri bimbi e le nostre bimbe ad affrontare un percorso all'insegna del benessere, a tutto campo!".
"Ci piace definire queste serate "incontri"- conclude Pro Bimbi- perche' come gia' accaduto lo scorso anno, la forza e la ricchezza di tali momenti nasce proprio dalla condivisione, dalla crescita reciproca che il confronto con gli altri puo' offrire. I Relatori dopo un primo momento di approfondimento della tematica in oggetto, saranno a disposizione degli intervenuti per un dibattito aperto per chiarire dubbi e problematiche".
Questo il calendario delle serate che si svolgeranno presso la Sala del Castello (Sala Montelupo) di Domagnano: mercoledi' 9 marzo ore 20.45 - Il primo anno del bambino e della mamma; mercoledi' 13 Aprile ore 20.45 - L'educazione dei bambini; martedi' 3 maggio ore 20,45 - Medicina tradizionale e medicina naturale; martedi' 24 maggio ore 20.45 - Allergie alimentari e respiratorie; mercoledi' 28 settembre ore 20.45 - Attivita' sportiva non agonistica; mercoledi' 26 ottobre ore 20.45 - Disturbi dell'apprendimento; mercoledi' 23 novembre ore 20.45 - Separazioni: come tutelare i figli. Per ulteriori informazioni: tel. 333.8663888 oppure inviare una mail all'indirizzo info@associazioneprobimbi.org.
Notiziario Minori, 1 marzo 2011
ADHD, IN ITALIA 2 MILA BIMBI TRATTATI CON 
PSICOFARMACI DURATA MEDIA DEI TRATTAMENTI
CON RITALIN O STRATTERA È DI 15 MESI
Sono poco piu' di 2 milai bambini e gli adolescenti tra i 6 e i 18 anni trattati in Italia con Ritalin e Strattera, i due psicofarmaci commercializzati nel nostro paese per il trattamento dell'Adhd, la sindrome da deficit di attenzione e iperattivita'. I dati sono stati raccolti in tre anni di attivita' del Registro italiano dell'Adhd dell'Istituto superiore di sanita', lo strumento di farmacovigilanza che ha monitorato le prescrizioni due farmaci. Secondo i dati raccolti dal registro - che domani saranno presentati a Roma nell'ambito del convegno "Le molte facce dell'Adhd", organizzato da Aifa onlus in collaborazione con Adhd Europe, in media i trattamenti farmacologici hanno avuto la durata di 15 mesi, e dalle rilevazioni risulta che la terapia farmacologica e' stata prescritta in seconda battuta, quando cioe' e' risultato evidente che la psicoterapia da sola non era sufficiente. Dopo un primo periodo in cui e' stato prescritto di piu' lo Strattera, in seguito i due farmaci sono stati prescritti indicativamente nella stessa quantita'.
Un punto di criticita' e' stato individuato nella mancanza di formulazioni a rilascio prolungato dei farmaci in questione, utili per diminuire il numero delle somministrazioni durante il giorno. Altro aspetto critico e' l'uso 'off-label' dei due psicofarmaci quando i soggetti trattati superano i 18 anni d'eta': "I due farmaci, al contrario di quanto avviene in altri paesi, sono prescrivibili sono fino ai 18 anni - spiega Pietro Panei, dell'Istituto superiore di sanita' - ma in alcuni casi in cui sarebbe stato utile prolungare l'assunzione, si e' visto il ricorso ad escamotage". Un altro problema evidenziato e' che i trattamenti non farmacologici non sono ovunque accessibili: a livello geografico ci sono grandi differenze nell'offerta di servizi di assistenza psicologica. Inoltre il registro ha rilevato alcune segnalazioni di effetti collaterali causati dai due psicofarmaci, "ma non in quantita' tali da costituire motivo di allarme", precisa Panei. Inoltre dall'analisi risulta che "le diagnosi sono state effettuate accuratamente e percio' le terapie farmacologiche somministrate sono state ritenute appropriate". Confrontando invece il numero di bambini e adolescenti trattati con altri paesi, risulta che il dato italiano non e' particolarmente elevato "non solo se ci paragoniamo a paesi come gli Stati Uniti, dove in pratica si puo' parlare di prescrizione selvaggia, ma nemmeno se pensiamo ad altri stati europei che applicano controlli stretti, come la Francia, in cui invece le prescrizioni risultano circa 11-12mila". Panei inoltre sottolinea che i circa 2000 casi trattati farmacologicamente, risultano i casi piu' gravi, "quelli per cui non si poteva fare a meno di ricorrere al farmaco".
Notiziario Minori, 1 marzo 2011
A MODENA RAGAZZI DISABILI GESTISCONO OSTERIA
E FATTORIA "NON VOGLIAMO FARE LAVORI PER FINTA"
"Non vogliamo fare lavori per finta". "Vogliamo fare i lavori che ci piacciono e che sappiamo fare". "Vogliamo stare insieme per aiutarci". "Non vogliamo essere trattati come bambocci". In queste parole di Nicola, Gregorio, Simona, Christian e altri ragazzi che hanno condiviso l'esperienza educativa e terapeutica del Centro di terapia integrata per l'infanzia "La Lucciola" c'e' tutta l'insoddisfazione dei giovani che si trovano alle prese con le problematiche del mondo del lavoro. E che, a causa di disabilita' di vario tipo (che vanno dalla Sindrome di Down alla psicosi alla paralisi cerebrale), si sono ritrovati a fare lavori al di sopra delle loro possibilita' o troppo al di sotto (lavori per finta).
È dalla loro voglia di poter fare un lavoro vero in un clima umano che nasce la cooperativa La lanterna di Diogene. "Ho avuto la fortuna di crescere con questi ragazzi- racconta Giovanni Cuocci, oste- e ho visto la loro insoddisfazione quando hanno dovuto affrontare l'ingresso nel mondo del lavoro".
Nasce cosi' la cooperativa sociale La Lanterna di Diogene, che gestisce una fattoria a Solara di Bomporto e un'osteria. "Abbiamo dato vita alle cose che ci piaceva fare- racconta Cuocci- in un ambiente sano". I ragazzi coltivano la terra, allevano gli animali e lavorano nell'osteria, aiutando i cuochi o servendo ai tavoli. Un modo per guadagnare denaro e soddisfazioni in un ambiente in un cui ognuno puo' crescere lavorando e, continua Cuocci, "per fare cio' che sappiamo fare". Alla Lanterna di Diogene ognuno partecipa al progetto svolgendo il lavoro che e' capace di fare, con l'ausilio di tecnici esperti: cosi' c'e' chi segue le galline, chi aiuta in cucina, chi coltiva l'orto e chi cura il frutteto.
Notiziario Minori, 1 marzo 2011
LAZIO, DESTRA: "MOZIONE PER POLO TERAPIA
AUDIOLOGICA" 1.100 BAMBINI NASCONO NEL
NOSTRO PAESE CONUNA SORDITA' PROFONDA
Istituire un Polo scientifico di ricerca biomedica per la diagnosi e la terapia audiologica nel campo della sordita', la formazione di una banca dati per la sordita', in grado di fornire informazioni aggiornate sulla malattia, sulle tecniche di diagnosi genetica prenatale, sui centri che effettuano lo screening uditivo neonatale in Italia. Lo chiedono Francesco Storace e Roberto Buonasorte (La Destra) in una mozione presentata alla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Ogni anno, circa 1.100 bambini nascono nel nostro Paese con una sordita' profonda permanente. Se non diagnosticata entro i primi sei mesi di vita, la sordita' infantile produce grave ritardo nell'apprendimento del linguaggio e nello sviluppo linguistico e cognitivo del bambino. Il progetto presentato nella mozione Storace-Buonasorte, inoltre, prevede l'organizzazione di programmi di formazione a distanza per pediatri e personale sanitario. Il 'Polo scientifico', inoltre, con la collaborazione degli organi sanitari regionali, raccogliera' dati epidemiologici sulla sordita', promuovendo protocolli di diagnosi e terapia, in un rapporto di compartecipazione con l'Asl RmA all'interno del 'Polo Integrato della Salute e delle Relazioni Interpersonali' attivato dall'Istituto Statale per Sordi di Roma con l'Asl RmA, l'assessorato alla Politiche sociali e alla Famiglia della Provincia di Roma e il Municipio Roma III.
Notiziario Minori, 1 marzo 2011