martedì 12 aprile 2011

UN GIORNO SENZA TELEFONINI, E SCATTA L'ASTINENZA
STUDIO DELL'UNIVERSITÀ DEL MARYLAND
Arriva dall' il risultato di uno studio per cui ai giovani basta un giorno senza telefonino o internet per avere dei sintomi di astinenza pari a quelli che si hanno per la droga o l'alcol. A questi risultati preliminari si e' giunti nell'ambito del progetto 'The World Unplugged', condotto su studenti di 10 paesi molto diversi tra loro ma accomunati dalla dipendenza dai media.
Sebbene possa sembrare esagerato, uno degli intervistati ha definito la condizione senza telefonino pari alla sensazione di e' quella di "arto fantasma". Lo stupore e' stato innanzitutto degli stessi studenti che si aspettavano una certa frustrazione, ma non di avere senso di solitudine, panico, ansia, fino ad arrivare alle palpitazioni.
Notiziario Minori, 12 aprile 2011
'IN VIAGGIO CON I NONNI', SCAMBIO DI NOZIONI
CON I RAGAZZI LABORATORI CON SEI ADULTI 
TRA 72-85 ANNI E SEI ADOLESCENTI
Insegnare ai piu' anziani l'uso corretto del computer o del telefonino, in cambio di preziose nozioni su lavori manuali oramai in disuso, come il cestaio, il falegname, il fabbro, la sarta e la ricamatrice. E' l'incontro e lo scambio di conoscenze tra due diverse generazioni, il senso del progetto 'In viaggio con i nonni', organizzato dalla onlus 'L'altro noi' e finanziato dalla Fondazione Roma.
Sei adulti di eta' compresa tra i 72 e gli 85 anni e sei adolescenti tra gli 11 e i 16 anni, di entrambi i sessi, parteciperanno a degli specifici laboratori che si terranno due volte al mese da aprile a giugno, a Roma. Al termine dell'iniziativa sara' allestita una mostra con tutti gli oggetti realizzati dai ragazzi in sinergia con i 'nonni'.
Il progetto mira a ridurre il disagio giovanile, la solitudine degli anziani e tende ad incentivare una maggiore comunicazione fra le due fasce di eta'. L'iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in quanto, le attivita' organizzate, rispondono allo spirito e agli obiettivi promossi dal Piano Italia 2011 dell'Organismo nazionale di coordinamento, volontariato, associazionismo e formazioni sociali del ministero. Il primo incontro si terra' il 16 aprile a Roma, nei laboratori di piazza Gaspare Ambrosini 43.
Notiziario Minori, 12 aprile 2011

COSÌ I GENI DEI GIOVANI SI ADATTANO ALLA VITA AVVERSA
STUDIO DEL SAN RAFFAELE DI MILANO E DEL CNR
I ricercatori dell'Universita' San Raffaele di Milano e del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) hanno dimostrato, nell'uomo e nell'animale, cosa accade nella fisiologia respiratoria quando i giovani individui vivono difficolta' e avversita', come le esperienze di distacco precoce dai genitori. In estrema sintesi, si innesca una sorta di moltiplicazione del segnale genetico che orchestra le nostre risposte fisiologiche, con uno speciale elemento in piu': la respirazione. Infatti, un parametro chiave che cambia in risposta a questi frangenti e' la sensibilita' a stimoli soffocatori. Sia umani che topi manifestano risposte respiratorie molto piu' marcate, iperventilando in presenza d'aria lievemente arricchita in anidride carbonica, se hanno vissuto in infanzia delle difficolta' come la separazione precoce dai genitori. Le nuove evidenze raccolte dai ricercatori mostrano come il meccanismo alla base di questa esagerazione della risposta respiratoria sia una vera e propria interazione, che avviene tra il patrimonio genetico degli individui e l'esperienza ambientale avversa. L'eta' alla quale le avversita' colpiscono e' fondamentale: se l'esposizione avviene in eta' infantile, l'alterazione respiratoria si instaura e resta stabile almeno nella prima parte dell'eta' adulta. I dati umani e animali mostrano come un tipo di avversita' quale la separazione precoce dai genitori, che nulla hanno a che fare con la respirazione, alterino una funzione respiratoria fondamentale. Queste conclusioni sono state tratte dalla considerazione in parallelo di campioni di gemelli umani (studio pubblicato sull' 'American Journal of Medical Genetics') e di animali (pubblicato su 'PlosONE'), realizzata da ricercatori dell'Universita' Vita-Salute San Raffaele di Milano e dell'Istituto scientifico universitario San Raffaele, in collaborazione con l'Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Cnr di Roma. Nell'umano i ricercatori hanno intervistato centinaia di coppie di gemelli sulle avversita' in eta' pediatrica, nell'animale hanno separato dei topi dalla madre a 24 ore dalla nascita, dandoli 'in adozione' a madri diverse da quella biologica per i successivi 4 giorni. Mentre le madri topo adottano facilmente i cuccioli di altre madri, nutrendoli e accudendoli in misura adeguata, l'esperienza di separazione precoce dalla madre innesca una risposta iperventilatoria all'anidride carbonica del 150% maggiore di quella osservata in cuccioli allevati normalmente.
Studiando poi le cause di questa risposta, i ricercatori hanno dimostrato che l'esagerata risposta respiratoria era addebitabile ad un aumento specifico del segnale genetico, presente negli individui sottoposti a separazione precoce. Cio' suggerisce che in risposta alle avversita' ambientali vengono reclutati sistemi genici che sono altrimenti quiescenti, o che vengono espressi in modo diverso, qualora le condizioni ambientali siano piu' facili o meno stressanti.
Questo modello animale ha importanti implicazioni per comprendere disturbi ansiosi nell'uomo, perche' e' stato dimostrato precedentemente dallo stesso gruppo di ricerca che la sensibilita' alla CO2 e' presieduta da sistemi genetici che coincidono in buona misura con quelli che presiedono alle manifestazioni di panico e ansia da separazione. Studiare la regolazione della risposta alla CO2 coincide dunque in buona parte con lo studio della regolazione (genetica e ambientale) delle manifestazioni di panico o e ansia da separazione nell'uomo.
"Grazie a questa strategia che parte dall'osservazione sull'uomo, traslando sull'animale, sara' possibile riportare all'umano una serie di conoscenze di genomica e neurobiologia acquisite in laboratorio", spiega Marco Battaglia, professore di Psicopatologia dello sviluppo all'Universita' Vita-Salute San Raffaele.
Notiziario Minori, 12 aprile 2011
IN ITALIA UN MILIONE DI BAMBINI È IN 
SOVRAPPESO RICERCA "OKKIO ALLA SALUTE"
DELL'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
Oltre un milione di bambini sono in sovrappeso e 400mila sono obesi. Sono, rispettivamente il 22,9% e l'11,1% di tutti i bimbi tra gli 8 e i 9 anni in Italia. Una fascia d'eta' che trascura anche le buone abitudini alimentari e non pratica sport. È il risultato della seconda raccolta dati di "Okkio alla Salute", un progetto di monitoraggio del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell'Istituto superiore di sanita'.
Gli ultimi dati, relativi al 2010, confermano quanto rilevato nel 2009, in particolare per i comportamenti sbagliati a tavola: il 9% dei bambini salta la prima colazione e il 30% fa una colazione sbilanciata in termini di carboidrati e proteine. Il 68% fa una merenda di meta' mattina troppo abbondante, il 23% dei genitori dichiara che i figli non consumano quotidianamente frutta e verdura mentre il 48% consuma ogni giorno bevande zuccherate e gassate.
Per il secondo anno, inoltre, e' stata rilevata una differenza significativa tra il Nord e il Sud. Nelle regioni del Mezzogiorno si arriva a punte di sovrappeso e obesita' del 48%, come nel caso della Campania, mentre al Nord questa percentuale si abbassa, fino ad arrivare al 15% di Bolzano.
Notiziario Minori, 12 aprile 2011