martedì 18 gennaio 2011

ISCRIZIONI, SITO ANSAS: GUIDA ALLE 
SUPERIORI    RIFORMATE   ON LINE  IL
MATERIALE DI ORIENTAMENTO 2011/2012
Tempo di iscrizioni e di scelte nel mondo della scuola. E sul sito dell'Ansas, l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica, tornano centrali le informazioni sulle nuove superiori. La riforma, infatti, e' partita solo a settembre scorso e in molti non ne conoscono i contenuti, anche se si apprestano a frequentare un istituto secondario appena fra qualche mese. Per diffondere tutte le informazioni disponibili, l'Ansas ha da tempo attivato tre pagine ad hoc ('I nuovi professionali', 'I nuovi tecnici', 'I nuovi licei') con i documenti relativi delle nuove superiori. Pagine che in questi giorni sono state ampliate con le informazioni dedicate a chi deve iscriversi in un istituto secondario di secondo grado nell'anno scolastico 2011/2012, il prossimo. Sono disponibili brochure riassuntive di tutti gli indirizzi e degli sbocchi professionali e universitari offerti e le circolari del ministero. On line ci sono anche materiali sulle conferenze che in questo anno di prima applicazione delle nuove regole sono state l'occasione di confronto fra professori di tutta Italia.
Fra i documenti, nella sezione dedicata ai licei, sono poi reperibili le storie di scuole che hanno saputo fare della riforma una occasione di vero cambiamento, come l'istituto Majorana di Brindisi dove i docenti si sono messi a scrivere i libri di testo.
Notiziario Minori, 18 gennaio 2011
PASSAPAROLA E FACEBOOK, COSÌ SI SCEGLIE 
IL LICEO  SENZA UN SISTEMA DI VALUTAZIONE 
PREVALE 'REPUTAZIONE' INSEGNANTI
Passaparola e internet. In assenza di un sistema di valutazione nazionale delle scuole che stenta a partire (le adesioni ai progetti del ministero finora sono state scarse) anche per quest'anno le famiglie devono orientarsi da sole nella scelta dell'istituto migliore per i loro figli. Le iscrizioni scadono il prossimo 12 febbraio, c'e' ancora tempo. Ma tra i genitori e' partito da tempo il tam tam su facebook e via mail per scambiarsi consigli e opinioni sulle scuole di zona. Le domande piu' ricorrenti che corrono sul web riguardano la reputazione dei docenti e in quali sezioni si trova il corpo insegnante migliore. Chi ha i 'suggeritori' giusti puo' incappare in effetti in un buon gruppo di insegnanti.
"L'urgenza di un sistema di valutazione- spiega Angela Nava, a capo del Coordinamento genitori democratici- si vede anche in queste situazioni. Oggi i genitori hanno cambiato mezzi, si parlano via facebook o via mail, ma la sostanza resta quella: il passaparola e' l'unico strumento per cercare di capire quale scuola e quali docenti scegliere. Per fortuna negli anni e' cresciuta la consapevolezza dei genitori rispetto a normative, servizi che devono essere forniti. Altrimenti sarebbe tutto lasciato davvero al caso e alle informazioni venute dal basso"."Noi- conclude Angela Nava, a capo del Coordinamento genitori democratici- consigliamo comunque di andare sempre a vedere di persona le scuole, di respirarne il clima e verificare la disponibilita' dei docenti prima di scegliere".
Intanto anche le scuole cominciano a sbarcare su facebook per pubblicizzare le giornate di incontro con i futuri iscritti e per farsi conoscere dai genitori. E le famiglie si danno appuntamento sul social network per discutere di iscrizioni. L'Age (Associazione italiana genitori) di Bergamo, per esempio, hanno lanciato su facebook i propri incontri dedicati allo scambio di informazioni. Mentre fra le scuole c'e' chi rispolvera siti internet un po' 'ingialliti' e per venire incontro ai genitori digitali.
"Noi stiamo sistemando il sito per fornire quante piu' informazioni possibili- commenta Lina Rita Volpe Rinonapoli, preside della scuola Nistri-Respighi di Roma- sappiamo che i genitori usano molto internet come primo approccio". Ma non si rinuncia certo allo strumento dell'open day, giornata di incontri paerti con i futuri iscritti e le famiglie. L'unico momento in cui dal passaparola si puo' passare ai fatti conoscendo dal vivo professori e presidi.
Notiziario Minori, 18 gennaio 2011
BAMBINI "EMPATICI" ANCHE DA PICCOLISSIMI
RISULTATO DI UN NUOVO STUDIO FINANZIATO DALL'UE
Fin dalla piu' tenera eta', l'uomo riesce a connettersi emotivamente con gli altri. È il risultato di un nuovo studio finanziato dall'UE, secondo il quale i bambini piccolissimi, e persino i neonati, hanno la capacita' di capire e prendere in considerazione il punto di vista degli altri. Ancora piu' interessante e' il fatto che questa sembra essere una reazione automatica per loro, fatta cioe' senza alcuno sforzo.
Tutto questo comincia molto prima che i bambini compiano un anno.
I risultati sono stati presentati sulla rivista Science. I ricercatori chiamano la capacita' di una persona di dedurre le intenzioni e le credenze degli altri la "teoria della mente".
Questa capacita' ha un ruolo fondamentale nelle interazioni sociali efficaci e potrebbe essere stata una condizione centrale nella costruzione di societa' umane cooperative, dicono gli esperti. La maggior parte dei ricercatori credeva che i bambini al di sotto dei tre o quattro anni non possedessero la capacita' della teoria della mente. Ma i risultati indicano che c'e' una forte possibilita' che invece la possiedano. Il ricercatore del programma Marie Curie, dott.ssa Ágnes Melinda Kovßcs dell'Istituto di psicologia presso l'Accademia delle scienze ungherese, e i suoi colleghi hanno studiato questo fenomeno testando adulti e bambini di sette mesi grazie a una serie di video animati. In questi video, una palla prima rotola dietro un muro piccolo e poi sta ferma, rotola via o rotola fuori dal campo visivo. I tempi di reazione sia degli adulti che dei bambini sono risultati piu' veloci quando la convinzione - "credenza" nel linguaggio dei ricercatori - del personaggio animato riguardo la posizione della palla corrispondeva alla posizione reale della palla, secondo i ricercatori. Questo valeva anche nel caso in cui il personaggio animato aveva lasciato lo schermo una volta finito il video. Il team e' convinto che anche se le persone non sono piu' presenti, a prescindere dal fatto che siano giovani o adulti, ricordino le loro credenze come rappresentazioni alternative del mondo. "Lo sviluppo di attivita' che possono essere usate con bambini molto piccoli contribuira' in modo significativo all'attuale impegno per ottenere una diagnosi precoce dell'autismo e preparera' il terreno alle tecniche di intervento precoce", assicura la dott.ssa Kovßcs. "Le interazioni sociali umane dipendono dalla capacita' di rappresentare le credenze degli altri anche quando queste contraddicono le proprie credenze, il che porta al problema potenzialmente complesso di avere due rappresentazioni contrastanti in mente nello stesso momento", scrivono gli autori dello studio. "Qui dimostriamo che gli adulti o i bambini di sette mesi codificano automaticamente le credenze degli altri e queste, sorprendentemente, hanno effetti simili alle credenze reali dei partecipanti". I risultati di questo studio miglioreranno la consapevolezza di quanto sia importante il ruolo della capacita' della teoria della mente, in particolare per la capacita' di inferire gli stati mentali degli altri. 
Notiziario Minori, 18 gennaio 2011
VECCHIO VOLONTARIATO, SEMPRE MENO 
GIOVANI LO SCELGONO LA RICERCA 
DELLA FONDAZIONE ROMA TERZO SETTORE
Un volontariato in transizione, al passo con la lenta ma inarrestabile trasformazione del sistema di welfare. Ma anche un volontariato dall'identita' "dimezzata", troppo dipendente dal settore pubblico e non ancora pienamente capace di fare rete con le amministrazioni e gli altri soggetti del territorio. È una fotografia a luci e ombre quella che emerge dall'indagine "Organizzazioni di volontariato tra identita' e processi", che la Fondazione Roma Terzo settore ha realizzato alla vigilia dell'Anno europeo del volontariato su una rilevazione condotta nel corso del 2008 e pubblicata da pochissimo per esteso sul sito http://www.fondazioneroma-terzosettore.it/. La ricerca e' stata condotta su 1.423 volontari e 1.329 organizzazioni di volontariato in dieci aree del paese: le province di Biella, Trento, Modena, Treviso, Rovigo, Venezia, Belluno, Taranto, Cosenza e la regione Sardegna. "Un campione statisticamente non rappresentativo del volontariato italiano, ma sicuramente in grado di tracciare una tendenza sui cambiamenti generali attualmente in atto", spiega il curatore dell'indagine, Renato Frisanco, gia' responsabile delle ricerche periodiche su tutto il territorio nazionale svolte dalla Fondazione Italiana Volontariato fino al 2006. Si tratta dunque della ricerca piu' aggiornata oggi disponibile sulle linee di tendenza del volontariato italiano.
Innanzitutto chi sono i volontari? La fotografia scattata dalla Fondazione Roma Terzo settore ne traccia l'identikit: si tratta prevalentemente di donne, ultra quarantacinquenni e con un titolo di studio piuttosto elevato. Scarsa, invece, la presenza dei giovani: su 100 volontari continuativi soltanto 14 hanno fino a 29 anni e oltre 40 sono ormai sopra i 45. Ma dalla ricerca emerge anche che la maggiore presenza giovanile spetta alle organizzazioni dei comuni medio-piccoli, a quelle piu' recenti e indipendenti e alle unita' che operano nei settori della partecipazione civica piuttosto che nel welfare. Piuttosto lento poi il turn over di quanti ricoprono le cariche di vertice: i presidenti sono per lo piu' di volontari di lungo corso in carica, mediamente, da sette anni. Anche se in quasi il 29% dei casi ricoprono la posizione presidenziale da 9 o piu' anni. Oltre a donare il proprio tempo, i volontari contribuiscono anche al sostegno economico dell'organizzazione, mentre nel 16% dei casi ricevono un rimborso delle spese sostenute per l'attivita' solidaristica, di cui nel 15,8% dei casi si tratta di un rimborso spese forfetario e non documentato, ovvero un piccolo compenso in "nero" da parte dell'organizzazione.
Quanto alle dimensioni delle organizzazioni poco meno di una organizzazione su due (46,1%) aggrega non piu' di 10 volontari continuativi, mentre pressoche' un quarto del campione (24,6%) puo' contare su oltre 20 persone. La rilevazione registra, inoltre, che l'aiuto a chi si trova in condizione di bisogno (51 su 100) e la propensione ad occuparsi di "beni comuni" (35 su 100) rimangono le ragioni principali che determinano la nascita delle organizzazioni. Ma vi e' anche una terza componente che, per quanto minoritaria, resta comunque significativa: 14 organizzazioni su 100 sono state fondate a scopo di auto-tutela o di auto-aiuto. Oltre la meta' delle associazioni analizzate fa capo a una grande sigla nazionale, ma si tratta soprattutto di organizzazioni legate ai settori del socio-sanitario, mentre quelle indipendenti sono maggiormente presenti nei meno tradizionali comparti della partecipazione civica. Il 62% delle organizzazioni esaminate continua ad operare nel socio-sanitario e il 77,6% dichiara di occuparsi di particolari gruppi di cittadini in difficolta'.
Notiziario Minori, 18 gennaio 2011
GLI ADOLESCENTI OTTIMISTI CRESCONO PIÙ 
SANI I RISULTATI DI UNO STUDIO AUSTRALIANO
Secondo un recente studio australiano gli adolescenti piu' inclini ad una visione ottimistica della vita sarebbero piu' sani, in media, rispetto ai coetanei che vedono sempre tutto "nero". Insomma, un ragazzino sempre allegro pone una seria ipoteca sulla propria salute futura. I ricercatori di Melbourne hanno analizzato per tre anni 5634 studenti in eta' compresa tra i 12 e i 14 anni, seguendone i comportamenti e le abitudini, sia dal punto di vista delle relazioni interpersonali che a proposito di eventuale inclinazione all'uso di droghe, fumo o alcool.
E' emerso che le ragazze sono piu' pessimiste e ansiose, percentualmente, rispetto ai maschi, ma che sono anche piu' "morigerate" e meno propense all'abuso di sostanze tossiche. Per tutti, comunque, vale la correlazione ottimismo uguale salute.
Ovviamente, gli adolescenti con un orientamento psichico positivo, sono anche meno soggetti alla depressione da adulti. Ovvero, tenderanno a mantenere il loro atteggiamento ottimistico anche negli anni a venire.
Notiziario Minori, 18 gennaio 2011
SE IL BIMBO INGRASSA PUÒ ESSERE COLPA DELLA 
VITAMINA D STUDIO DELL'UNIVERSITÀ DEL MICHIGAN
Se il bambino tende a ingrassare con disarmante facilita' e ad accumulare "ciccia" soprattutto nel girovita, le cause potrebbero risiedere non soltanto in abitudini alimentari scorrette e in un'attivita' fisica insufficiente, ma in una carenza di vitamina D. E' quanto scoperto da uno studio dell'Universita' del Michigan pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition, reso noto dall'osservatorio FederSalus. Secondo la ricerca, la propensione ad accumulare adipe addominale e a ingrassare rapidamente sarebbe legata a un deficit di vitamina D.  
Notiziario Minori, 18 gennaio 2011
I SALESIANI LANCIANO 'LA PARTITA EDUCATIVA' PER
RENDERE LO SPORT UN MODELLO POSITIVO DI VITA
Rendere lo sport qualcosa di diverso da quello che e' attualmente, cioe' un mondo dominato da individualismo, inganno e sfruttamento, ma riportarlo di nuovo a essere un modello positivo di vita. Questo lo scopo della campagna "La partita educativa", lanciata dai responsabili della pastorale giovanile dei Salesiani di don Bosco e ideata dal Centro nazionale opere Salesiane per lo sport (Cnos Sport).
L'iniziativa, patrocinata dal Coni e dalla Cei, avra' come testimonial Cesare Prandelli, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Calcio. "La partita educativa nello sport non e' solo possibile, ma e' fondamentale perseguirla con efficacia - commenta Prandelli - Lo sport non e' la soluzione ai problemi educativi o sociali, ma puo' essere strumento per veicolare valori essenziali della competizione e della pratica sportiva:
lealta', abnegazione, voglia di stare insieme e benessere psico-fisico".
L'iniziativa ideata da Cnos sport e' al contempo una campagna di comunicazione e una concreta azione per organizzare una rete di realta' che ancora praticano un modello positivo di sport, collegando e mettendo in relazione tutte le realta' sportive ecclesiali e civili italiane (associazioni, polisportive, oratori, palestre, atleti eccetera. La campagna di comunicazione viaggera' invece su tutti i canali di maggiore diffusione, innanzi tutto il attraverso la sezione dedicata all'interno del sito http://www.salesianiperlosport.org/, in cui saranno pubblicati tutti i materiali, gli eventi, le comunicazioni, ma verra' diffusa anche sui social network: su Facebook ci sono gia', infatti, la fan page ufficiale de "La partita educativa" e il profilo del Cnos Sport.
"Lo sport ci insegna che si vince insieme. Questo e' vero a maggior ragione nella partita educativa! Ecco perche' abbiamo pensato ad una campagna sociale sul territorio" dichiara don Claudio Belfiore, Presidente del Cnos Sport e curatore del libro Sport: una passione da vivere in famiglia. "Ci auguriamo in modo particolare che tante famiglie, ragazzi e giovani, ne trarranno il vantaggio, se non altro, di non sentirsi come "mosche bianche" in un contesto che sembra abbia perso il senso e il giusto equilibrio di vivere lo sport guardando al futuro", conclude Belfiore.
Notiziario Minori, 18 gennaio 2011
UN PASSAPORTO MEDICO PER I GIOVANI 
SPORTIVI PROPOSTA ALLA PRESENTAZIONE
DEL TERZO PREMIO ANDREA FORTUNATO
Si e' tenuta la conferenza stampa di presentazione del terzo Premio Andrea Fortunato, che verra' consegnato il prossimo 7 febbraio alle 11 presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio. Nel corso dell'evento, patrocinato da Roma Capitale e ideato con lo scopo di "diffondere informazioni riguardo l'importanza dei controlli medici ed ematologici regolari per gli atleti che praticano sport a livello agonistico e non", saranno consegnati riconoscimenti a personaggi del mondo dello sport, della medicina e del giornalismo che si sono distinti nell'ambito del sociale e della solidarieta'.
"E' necessario garantire ai giovani sportivi- dice Fabrizio Santori, presidente della commissione sicurezza di Roma Capitale e membro della Commissione politiche sociali- un vero e proprio passaporto medico affinche' da non professionisti possano divenire professionisti anche in termini di salute, grazie ad una reale e sana opera di prevenzione specifica, in particolare riguardo i controlli ematici e cardiaci. La sicurezza nello sport e' fondamentale ed e' per questo che appare inderogabile un contributo normativo concreto, attualmente inesistente, che tuteli la salute di tutti gli atleti. Auspichiamo che la proposta di legge, che sara' presentata in occasione del Terzo Premio Andrea Fortunato, venga approvata al piu' presto per far si' che la prevenzione nei giovani sportivi divenga obbligatoria".
Tutto questo, aggiunge Santori, "e' possibile attraverso una vera e propria carta di identita' sanitaria, che rappresenta un cartellino verde volto a segnare il passaggio alle varie fasi dell'attivita' sportiva, anche grazie alla possibilita' di intervento sul nascere in caso di alterazioni fisiche".
All'incontro hanno partecipato Davide Polito, presidente dell'Associazione sportiva e sociale 'Fioravante Polito Onlus', promotrice dell'evento, di Guglielmo Stendardo, calciatore della SS Lazio, Carlo Paris, giornalista Rai, Gigi Di Biagio, opinionista Sky e ex calciatore della As Roma, Domenico di Luccia, socio dell'associazione e presidente di Sole Tv, Flavio Falzetti, ex calciatore e quello del professor Nando Scarpelli, primario di ematologia dell'ospedale di Spoleto. 
Notiziario Minori, 18 gennaio 2011
2 MILIARDI IN 10 ANNI PER FARMACI A MISURA DI 
BAMBINO PER TESTARE FORMULAZIONI E DOSAGGI
Rendere piu' sicuri i farmaci per i bambini, studiarne di nuovi, testare formulazioni e dosaggi. La medicina a misura di bambino passa anche attraverso una sperimentazione mirata: si calcola che nei prossimi dieci anni i privati investiranno oltre due miliardi e mezzo per lo sviluppo di nuovi farmaci pediatrici. Sono i dati sulle prospettive della sperimentazione pediatrica, del suo impatto sociale ed economico, emersi nel corso del Clinical Trial Day, la giornata di studi che ha riunito all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' i massimi esperti del settore, provenienti dal mondo scientifico, accademico e dell'industria. Per garantire la sicurezza e l'efficacia di tutti i farmaci usati in pediatria - cosi' come previsto dal Regolamento Pediatrico Europeo - con le oltre 80 sperimentazioni gia' in atto (sulle 3 mila attese entro il 2020 nel Vecchio Continente secondo la stima dell'Agenzia del farmaco europea), il Centro Trial del Bambino Gesu' sta colmando le lacune relative alle indicazioni cliniche, ai dosaggi e alle formulazioni dei medicinali al fine di assicurare l'adeguatezza delle cure rivolte ai piccoli pazienti.
Notiziario Minori, 18 gennaio 2011