domenica 24 aprile 2016


MAL DI VIVERE TOCCA ANCHE LORO
CASTELBIANCO: CONTRO DEPRESSIONE
PSICOTERAPIA E' EFFICACE
"Il mal di vivere e il vivere male dei minori italiani e' all'ordine del giorno e purtroppo interveniamo sempre troppo tardi. Le angosce dei bambini, le loro paure, fobie e depressioni non emergono dall'oggi al domani, bensi' piano piano. Si stratificano e si radicano nel loro animo fino a portarli a manifestare comportamenti cosi' pesanti che anche i genitori, i medici o gli insegnanti piu' ciechi non potranno fare a meno di non vedere". Commenta cosi', Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva, il recente studio pubblicato sull'European Journal of Neuropsychopharmacology, "definito 'preoccupante' dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms)", che rivela "un aumento del 40% negli ultimi sette anni di consumo di psicofarmaci in cinque paesi Occidentali: Usa, Gran Bretagna, Germania, Danimarca e Olanda. I maggiori incrementi si sono registrati nelle fasce d'eta' tra i 10 e 14 anni e tra i 15 e i 19 anni, e i farmaci piu' utilizzati sono quelli a base di citalopram, fluoxetina e sertralina. La tendenza e' mondiale, anche se meno marcata nei Paesi mediterranei, come l'Italia".
L'Italia si e' "parzialmente salvata grazie a una cultura che ha teso ad evitare la somministrazione degli psicofarmaci nell'infanzia e nell'adolescenza. Questo ci ha salvaguardato negli anni, ma non possiamo piu' nascondere il fatto che sempre piu' bambini stanno male emotivamente, sono angosciati e depressi. Un disagio determinato da una societa' molto cambiata nel tempo- afferma Castelbianco- in cui i tanti valori che prima facevano da riferimento sono andati perduti, provocando uno sbandamento negli adulti e, di conseguenza, anche nei bambini".
A fronte di questo problema che sta esplodendo vi sono due possibilita': "Una e' l'intervento psicoterapico, l'altra quello psicofarmacologico- prosegue lo psicoterapeuta- che e' il piu' immediato, veloce e meno costoso, ma non e' la soluzione". Sebbene in alcuni casi possa risultare "anche necessario, perche' aiuta i minori ad uscire velocemente da una situazione drammatica- sottolinea l'esperto- non dimentichiamo che gli effetti provocati dalle sostanze chimiche non durano nel tempo e creano dipendenza. Si pensi che negli Stati Uniti lo stato umorale e la qualita' della vita di molti minori dipende sempre di piu' dalle pasticche che assumono quotidianamente. Non e' la soluzione- ripete Castelbianco- ma un comportamento di ripiego che purtroppo molti specialisti hanno adottato".
L'altra tipologia di intervento, "che dovrebbe essere obbligatoria sui bambini, e' quella psicologica- afferma l'esperto- pero' questo approccio richiede la collaborazione in primis dei genitori e poi della scuola. Non e' cosi' semplice, anche se in verita' i bambini hanno una capacita' di resilienza e di recupero che noi adulti possiamo lontanamente immaginare". Eccolo il paradosso secondo lo psicologo: "Nonostante l'intervento psicoterapico avrebbe grandi risultati con i minori, si tende ad utilizzare la pillola, la molecola, per velocizzare la loro ripresa. Si dovrebbe intervenire in modo diverso".
A monte, secondo Castelbianco, bisogna guardare alla qualita' della vita: "Dobbiamo evitare di arrivare a registrare questi picchi di depressione, questo malessere cosi' diffuso. Ma soprattutto non e' corretto spezzettare in etichette diagnostiche diverse casi clinici che sottendono una sofferenza di altra natura e che non si vuole vedere: dietro moltissimi comportamenti alimentari a rischio c'e' un fondo depressivo e l'intervento deve essere preventivo, agire subito, ai primi segnali manifestati dai minori". La reazione e' invece differente: "Non li aiutiamo perche', come societa', tendiamo a sovra diagnosticare e ad etichettare qualunque comportamento- denuncia lo psicoterapeuta- fermandoci al primo disagio e pensando che quello sia il problema. La vera causa sottostante ha generalmente una matrice diversa, basti vedere l'esplosione dei disturbi specifici di apprendimento (Dsa). Oggi sembra ci sia un'epidemia che riguarda poco la dislessia, ma ha tanto a che fare con un disagio giovanile".
Lo psicoterapeuta sfata infine un luogo comune: "Il depresso non e' il bambino che sta spento e abbattuto in disparte. La depressione si puo' manifestare in modalita' molto piu' euforiche, anche, come dicevo poc'anzi, attraverso l'anoressia e la bulimia. Quanti bambini obesi inoltre ci sono oggi e non solo? Parliamo anche di come sono aumentati i comportamenti oppositivo provocatori, i comportamenti dirompenti, i Dsa, l'Adhd. Tutti dovremmo fare un passo indietro e non puntare a individuare la sintomatologia- conclude Castelbianco- ma capire cosa essa sottende, per riprendere in mano le file di una qualita' di vita nell'infanzia e nell'adolescenza che ci permetta di agire in tempo e prevenire la depressione".
 Notiziario Minori 24 aprile 2016

domenica 17 aprile 2016


IL FETO HA UNA SUA VITA PSICHICA
RIGHETTI: E SA DARE IN UN
CONTESTO RELAZIONALE
La puericultura parte dalla pancia. 'È stato confermato da nostri studi sperimentali e da altre ricerche internazionali che il feto ha una sua vita psichica e dopo la 20esima settimana di gestazione, in un contesto di tipo relazionale, sa dare in modo volontario. Questo significa che il bambino ha gia' dalla nascita un bagaglio di esperienze fatte in utero che gli permetteranno di nascere con una competenze di tipo psicologico'. Lo rivela alla DIRE Pier Luigi Righetti, psicologo psicoterapeuta, docente di Psicologia della genitorialita' all'Istituto universitario Salesiano di Venezia e autore del libro 'Elementi di psicologia prenatale' (edizioni Magi) - COSA AIUTA LA MAMMA A SINTONIZZARSI CON IL FETO DURANTE LA GRAVIDANZA? 'Chiarendo che non e' possibile trovare all'interno della vita psichica del feto dei predittori per la psicopatologia. Abbiamo dei dati certi, e scientifici, sulla relazione feto-madre in condizioni di normalita'. Posso affermare che una mamma che vive serenamente la sua gravidanza influisce positivamente sulla crescita del bambino'.
- COSA VUOL DIRE VIVERE SERENAMENTE LA GRAVIDANZA? 'Significa vivere anche momenti di tristezza e gioia, l'importante e' che non si prolunghino troppo nel tempo. Mi fa molta piu' paura una mamma depressa dopo la nascita che non prima'. Perche'? 'Dopo la nascita c'e' una relazione totalizzante con il bambino, un prendersi cura reale. La relazione madre-bambino si muove sia su un registro oggettivo e fisico (ad esempio se piange, la mamma gli da' da mangiare), che su quello relazionale e psicologico, dove il bambino partecipa al contesto relazionale. Sono tutti dati confermati negli ultimissimi tempi anche da indicazioni di tipo neurologico e genetico. Le conferme neurologiche- precisa lo studioso- arrivano dai neuroni specchio, per quelle genetiche mi riferisco invece al concetto di epigenetica, dove l'ambiente, anche dopo la nascita, puo' modificare il gene del bambino'.
- IN QUESTO CASO QUAL È L'AMBIENTE? 'Non si sviluppa semplicemente un bambino ma un bambino all'interno di un contesto relazionale significativo al suo sviluppo L'ambiente e' appunto la mamma o chi si prende cura del piccolo. Questa dimensione di cura influisce molto sul suo sviluppo. Ricordiamo che la relazione e tutti i concetti d'intersoggettivita' sono studiati da tempo (Daniel Stern ne e' un esempio)- ricorda il professore di Psicologia della genitorialita'- eppure solo ultimamente ulteriori conferme sono arrivate appunto sia dalla neurologia che dall'epigenetica'.
- LE DONNE CHE SOFFRONO INCINTA CON NAUSEE E DOLORI, COME FANNO A VIVERE SERENAMENTE LA GRAVIDANZA? 'Oggi la mamma che desidera una gravidanza mette sul piatto delle possibilita' il fatto di non stare bene- afferma il professore- e il sentimento va al di la' del dolore. Lo dico anche pensando ai bambini prematuri e al fantasma del 'E' nato prematuro per colpa mia' che si sviluppa nel genitore, sebbene i motivi possano essere numerosi. È un fantasma che permane nel tempo- spiega lo psicologo- anche quando i figli stanno bene e sono cresciuti, queste mamme rimarranno con tali sentimenti che, per assurdo, le aiuteranno nell'accudimento e nella crescita dei figli. Poi e' vero che ci sono dei contesti dove alcune richieste del neonato possono essere causa di psicopatologie della mamma. Per esempio, in mancanza di altri predittori possiamo fare diagnosi di disturbo del sonno del bimbo solo a 3 anni compiuti- chiosa lo psicoterapeuta- se pero' il bambino non dorme o ha un sonno molto irregolare e la mamma non riesce a gestire questa situazione, la donna potrebbe manifestare delle condizioni psicologiche a volte anche patologiche'.
- QUAL È LA PAURA DI TUTTE LE MAMME? 'La depressione post partum, che si chiama depressione puerperale in quanto e' reattiva alla nascita di un bambino e si manifesta entro il primo anno di vita del piccolo. Dopo il primo anno di vita si parla di depressione maggiore. Il termine post partum e' sbagliato perche' indica le 24-48 ore dopo la nascita. In Italia abbiamo la certezza del 15% delle donne che dopo il parto attivano una depressione puerperale- avverte l'esperto- in realta' sembra che ci sia un sommerso del 15% e il dato reale e' del 30%. L'altro 15% che sfugge ai clinici sono mamme che da sole riescono a risolvere il problema ricordando che, nell'adattamento al bambino, piu' passa il tempo piu' la mamma si adatta'.
- COME SI COSTRUISCE UN CONTESTO RELAZIONALE SIGNIFICATIVO? 'Quando il bambino e' accettato e quando la gravidanza e' accettata. Anche se non e' una regola- avverte il docente di psicologia della genitorialita'- quanti bambini sono abbandonati alla nascita ma si sviluppano bene lo stesso? La relazione e' un qualcosa che va al di la' di chi la mette in atto, pero' se viene costruita dalla presenza di un papa', una mamma e un figlio e' migliore. Oggi ci confrontiamo con la procreazione eterologa dove il 50% del contesto genetico non e' della coppia che si incontra. Dai follow-up delle ricerche risulta che lo sviluppo del bambino e' sano se la relazione dello sviluppo e' favorevole al suo sviluppo, ovvero se i genitori saranno accudenti e in sintonia con l'eta' del piccolo'.
  Notiziario Minori, 17 aprile 2016

IL RUOLO DEI NONNI, FONDAMENTALI
PER I PICCOLI DI ROSALBA MICELI
I diversi legami di attaccamento che si instaurano tra un bambino e coloro che si prendono cura di lui (caregivers) sono considerati in maniera integrata all'interno di una rete di relazioni. In particolare, nella crescita dei piccoli, i nonni rappresentano figure fondamentali. Numerosi studi individuano nel legame nonno-bambino un "fattore protettivo" per entrambi, a condizione che i nonni non si sostituiscano arbitrariamente alle figure genitoriali, ma collaborino allo sviluppo fisico ed emozionale del bambino, non siano ancorati a superate pratiche genitoriali bensi' competenti sulle norme di sicurezza e aggiornati sulle novita' in termini di alimentazione infantile, di puericultura, di pedagogia, di aspetti socio-educativi.
Ma come sono percepiti i nonni dai bambini? "L'indagine Eurispes 2004 'L'identikit del nonno italiano', ancora attuale, mette in luce come il nonno italiano venga percepito dal nipote con un'eta' compresa tra i sette e gli 11 anni: e' una figura che comunica affetto, che comprende le sue necessita', che trasmette esperienze- afferma il pediatra Leo Venturelli, referente per l'Educazione sanitaria e la comunicazione della Sipps (Societa' italiana di pediatria preventiva e sociale)- Di contro, i nipoti che si sentono viziati dai nonni sono una minoranza, anche se discreta (il 27%), e quelli che invece che si sentono trattati in modo autoritario rappresentano circa un terzo degli intervistati. Insomma, i nonni italiani sono amati dai loro nipoti e passano con loro quasi la meta' del loro tempo".
"Da uno studio europeo del 2011 (Share: The Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe-2011)- continua Venturelli - l'Italia e' il paese dove il 33% dei nonni si prende cura quotidianamente dei nipoti, contro l'1,6% della Danimarca o il 2,9% della Svezia. Questa situazione, giudicabile positiva sotto l'aspetto umano, nasconde pero' una realta' in cui le famiglie giovani si devono appoggiare a quelle di origine per poter accudire i figli, in tempi di difficolta' economiche ed occupazionali e di carenti investimenti nel settore della famiglia e dei servizi sociali: anche in questo l'Italia rappresenta il fanalino di coda tra i paesi europei nella percentuale del Pil dedicato al welfare della famiglia".
Qual e' il profilo dei nonni di oggi? "Sono numerosi i testi che disegnano un quadro di nonni dinamici, al passo con la nostra societa', attivi, con molteplici interessi, che leggono, viaggiano sia fisicamente, sia virtualmente usando il computer e utilizzando i motori di ricerca di Internet (forse anche per maggior tempo a disposizione)- spiega il pediatra Giuseppe Di Mauro, Presidente Sipps-. Sono nonni che hanno un buon livello di istruzione, desiderano stabilire un legame affettivo con i nipoti e cercano di proporsi come utile sostegno ai genitori. Cosa ancor piu' vera e necessaria in quanto spesso ci sono situazioni di separazione di coppia o di famiglie monoparentali che di fatto si appoggiano alle famiglie di origine".
Quali punti critici si rilevano riguardo la sicurezza infantile e l'assistenza affidata ai nonni? "Anche il pediatra si confronta in ambulatorio in quasi meta' delle consulenze con i nonni, che si sostituiscono per buona parte della giornata al genitore- chiarisce Di Mauro-. I nonni sono sicuramente in grado di trasmettere affetto e fiducia nei piccoli nipoti, ma in recenti ricerche (tra cui una ricerca eseguita in Alabama e presentata nell'ottobre 2012 al Congresso annuale americano di Pediatria, n.d.r.) e nell'esperienza del pediatra le competenze sanitarie e tutoriali dei nonni hanno lacune che dovrebbero essere colmate da maggior disponibilita' dei pediatri, da incontri o corsi organizzati da istituzioni, in particolare da Societa' scientifiche pediatriche".
Notiziario Minori, 17 aprile 2016

sabato 2 aprile 2016


ANOMALIE CONGENITE, CORSO PER
GENITORI INIZIATIVA CONSULCESI:
PREVENZIONE INIZIA PRIMA DELLA
GRAVIDANZA
Circa 8 milioni di bambini nel mondo nascono ogni anno con un difetto congenito. Di questi, almeno la meta' non sopravvive. Solamente in Italia se ne contano ben 25.000. Cosa sono? Quali sono? Che conseguenze comportano? Come prevenirle? Molteplici le domande, una sola certezza: la prevenzione inizia prima della gravidanza. È questo, infatti, il messaggio lanciato dal Cdc National Center on Birth Defects and Developmental Disabilities, che insieme ad altre 11 organizzazioni internazionali di salute materno-infantile in America, Europa e Asia, ha promosso la seconda giornata mondiale delle anomalie congenite, con lo scopo di sensibilizzare operatori sanitari e tutta la comunita' e richiamare l'attenzione dei responsabili della sanita' pubblica.
Prepararsi in modo consapevole e responsabile alla gravidanza e' il modo migliore per aumentare la possibilita' che il futuro bambino nasca sano. Seguire stili di vita corretti e tenere sotto controllo il proprio stato di salute, sono solo le piu' note accortezze per i futuri genitori che vogliono prepararsi al concepimento. Per verificare e diffondere la consapevolezza di questi stili di vita, non solo tra i futuri genitori, ma anche tra i medici e tutti gli operatori sanitari, il provider accreditato Age.na.s. Sanita' in-Formazione, in collaborazione con Consulcesi Group, ha lanciato il nuovo corso Ecm "La salute della coppia prima della gravidanza". L'obiettivo e' rafforzare i programmi di ricerca e rendere i servizi di assistenza e prevenzione piu' efficaci, efficienti, e piu' vicini ad ogni singolo cittadino.
Pierpaolo Mastroiacovo- pediatra del Bambino Gesu' e direttore dell'Icbd (International Centre on Birth Defects and Prematurity)- ha coordinato il team di responsabili scientifici del corso, che spiega, appunto, perche' bisogna "prendersi cura" dei propri figli ancor prima che vengano concepiti: "Il sostegno alla maternita' e alla paternita' responsabile inizia ben prima del concepimento. Alcuni stili di vita e comportamenti materni potrebbero alterare lo sviluppo dell'embrione. Gia' nel grembo materno vengono gettate le basi per alcune malattie della fase adulta come diabete e ictus". Il corso- fruibile gratuitamente collegandosi al sito www.consulcesi.it/it/servizi/crediti-ecm-fad- permette a tutti gli specialisti di acquisire quattro crediti Ecm, affrontando- con i vantaggi della formazione a distanza- tematiche molto importanti per la tutela della salute della coppia e del bambino, come il "Counseling genetico prima della gravidanza"; le principali raccomandazioni sulle linee guida della salute pre-concezionale e il modulo "Conoscere per comunicare" per rendere piu' efficace l'interazione tra medici e futuri genitori. APPROFONDIMENTI. I comportamenti dei futuri genitori prima del concepimento possono condizionare o compromettere la salute dei bambini. I futuri papa' sono meno consapevoli delle donne che il proprio stato di salute e i propri stili di vita possono influenzare la salute dei figli. È importante quindi che questi argomenti siano condivisi all'interno della coppia per aumentare il piu' possibile la probabilita' che la gravidanza proceda senza problemi e il bambino nasca sano. Obesita', fumo ed esposizione a sostanze tossiche costituiscono i principali fattori di rischio. CINQUE CONSIGLI PER LEI: Assumere giornalmente 0,4 mg di Acido Folico riduce del 72% il rischio di difetti del tubo neurale e del 28% i rischi di difetti cardiaci; Non bere vino, birra ed altre sostanze alcoliche, nemmeno in quantita' moderate perche' non esiste una quantita' minima ritenuta sicura; Smettere di fumare. Il fumo materno aumenta del 30% il rischio di labioschisi, malformazioni congenite cardiache e anorettali; Avere un peso corporeo normale e fare esercizio fisico. Una donna obesa prima del concepimento ha un rischio maggiore compreso fra il 20% e 40% di aver un bambino affetto da difetti del tubo neurale, cardiopatie e labiopalatoschisi. A seconda della storia familiare, si dovrebbe eseguire una visita con un medico genetista, continua Consulcesi.
CINQUE CONSIGLI PER LUI: Tenere sotto controllo il peso corporeo. L'obesita' paterna prima del concepimento costituisce un fattore di rischio per l'alterazione del Dna fetale coinvolto nella regolazione delle prime fasi della crescita embrionale. Smettere di fumare: il fumo di sigaretta contribuisce ai processi di inibizione della fertilita' e aumenta il rischio di malformazioni congenite cardiache, anorettali e delle vie genito-urinarie.
Valutare e ridurre l'esposizione a sostanze tossiche: l'esposizione si rivela dannosa per tempi prolungati, normalmente legati a motivi professionali. Il maggior rischio di malformazioni, tumori infantili, sotto peso alla nascita, e' legato all'esposizione a piombo, gas di scarico, pesticidi, vernici professionali e prodotti di tipo industriale. I lavoratori piu' a rischio sono cuochi, giardinieri, addetti alle pulizie e impiegati del settore agricolo.
 Notiziario  Minori, 2 aprile 2016