sabato 12 febbraio 2011

BAMBINI MENO INTELLIGENTI SE MANGIANO 
MALE  I   RISULTATI DI UNO STUDIO INGLESE
I bambini che si nutrono prevalentemente con alimenti considerati poco salutari, in particolari fritti, dolci e carni sottoposte a processi di trasformazioni complessi, mostrano anche un'intelligenza meno brillante. La notizia arriva da uno studio della Bristol University, pubblicata sul Journal of Epidemiology and Community Health, che ha preso in esame quasi 4000 bambini fra i 3 e gli 8 anni e le loro abitudini alimentari. I ricercatori hanno diviso i bambini in tre gruppi; i primi hanno seguito un'alimentazione a base di cibi pronti e ricchi di grassi e zuccheri; i secondi un regime alimentare caratterizzato dal consumo di carne, verdure e patate; gli ultimi una dieta molto piu' equilibrata a base di verdure, pesce e frutta.
In seguito, i ricercatori hanno sottoposto i bambini a una serie di test per verificarne le capacita' intellettive e cognitive, scoprendo un legame evidente fra il tipo di alimentazione e il livello di quoziente intellettivo. Gli scienziati hanno tenuto conto di una serie di fattori che avrebbero potuto alterare i risultati, ad esempio il livello di istruzione dei genitori, le condizioni socio-economiche della famiglia di appartenenza, la durata dell'allattamento al seno. Al netto di tali fattori, gli scienziati hanno potuto concludere che l'intelligenza dei bambini con un'alimentazione di scarsa qualita' era leggermente inferiore a quella normale. "Lo sviluppo del cervello- spiega Emmett Pauline, coordinatore dello studio- e' molto rapido nei primi anni di vita. Sembra che cio' che accade piu' in la' negli anni sia invece meno importante".
Notiziario Minori, 12 febbraio 2011
CANI IN FAMIGLIA? I FIGLI FANNO PIU' MOTO I RISULTATI
DELLO   STUDIO   USA  CONDOTTO SU 318 ADOLESCENTI
Gli adolescenti che vivono in famiglie nelle quali vivono anche dei cani sono mediamente piu' in forma degli altri e fanno piu' attivita' fisica. La notizia arriva da uno studio pubblicato dall'American Journal of Preventive Medicine e condotto dai ricercatori dell'University of Virginia di Charlottesville coordinati da John Sirard.
Lo studio ha preso in esame 318 adolescenti della zona di Minneapolis e le loro famiglie, dotandoli di apparecchi elettronici contapassi per verificare l'intensita' e la durata dell'attivita' fisica durante le loro giornate. È emerso che i contapassi dei ragazzi che vivono in famiglie che hanno cani registrano quantita' di moto in media superiori ai loro coetanei (circa 15 minuti in piu' a settimana di attivita' fisica da moderata a vigorosa), cosa che non succede con i loro genitori.
Il dato ha colto di sorpresa i ricercatori, che si aspettavano che in una famiglia chi sia piu' impegnato a portare fuori il cane siano i genitori, non i figli, pigri per definizione: "Se avere un cane doveva avere un effetto sulla quantita' di attivita' fisica settimanale, ce lo aspettavamo nei genitori. E invece e' nei figli che funziona- spiega Sirard- Ma potrebbe trattarsi di un equivoco tra causa ed effetto: magari non sono i cani a far diventare attive le famiglie, quanto piuttosto le famiglie mediamente piu' attive a prendere cani in casa".
Notiziario Minori, 12 febbraio 2011
UNICEF: A SAN VALENTINO I "REGALI PER LA VITA"
PER PROGETTI CONTRO MALNUTRIZIONE BAMBINI
A San Valentino, festa degli innamorati, sara' possibile sostituire il classico regalo con un dono davvero importante, che parte dal cuore: l'Unicef propone i suoi 'Regali per la vita', destinati quest'anno a sostenere i progetti contro la malnutrizione.
I 'regali per la vita' sono articoli che possono salvare la vita di un bambino malnutrito: latte terapeutico, biscotti proteici e plumpynut; fare un "regalo per la vita" significa sostenere concretamente la missione dell'Unicef in tutto il mondo. Come si puo' fare? Collegandosi al sito web www.regaliperlavita.it o chiamando il numero verde 800 745 000 e' possibile scegliere il 'regalo per la vita' e ricevere un biglietto o un magnete da consegnare alla persona amata; in alternativa, per i regali dell'ultimo minuto, e' anche possibile optare per una cartolina elettronica, un sms o un regalo virtuale da postare su Facebook.
I regali per la vita non sono semplicemente esempi di cosa e' possibile fare con le donazioni: il latte terapeutico, i biscotti proteici e il plumpynut vengono fisicamente comprati e distribuiti in tutti i paesi in cui l'organizzazione opera. Sara' possibile seguire il percorso di ogni "regalo acquistato", scoprendo in quale paese e' arrivato e quanti bambini sono stati salvati, consultando la mappa degli aiuti sul sito www.regaliperlavita.it.
Qualche dato sulla malnutrizione: circa 200 milioni di bambini 0-5 anni nei Paesi in via di sviluppo/Pvs (quasi 1 su 3) soffrono di qualche forma di malnutrizione; la malnutrizione e' concausa del 35% delle morti e dell'11% delle malattie tra i bambini sotto i 5 anni, rappresenta dunque il principale fattore di rischio di mortalita' e morbilita' per i bambini in questa fascia d'eta'; il 26% dei bambini 0-5 anni dei paesi in via di sviluppo, 1 su 4, e' sottopeso (malnutrizione acuta, dato 2008), e il 10% di loro lo e' in forma grave; i bambini gravemente sottopeso hanno 9 volte piu' probabilita' di morire rispetto a quelli ben nutriti; nell'Africa occidentale e centrale (24 paesi) sono oltre 15,9 milioni i bambini malnutriti - 1 su 4.
Notiziario Minori, 12 febbraio 2011
ALLARME SMOG, SÌ   ALLA   MASCHERINA 
PER I BIMBI AVVERTIMENTO DA CONGRESSO
DI     ESPERTI    MEDICINA    RESPIRATORIA
Bambini in eta' pediatrica, anziani e tutti i pazienti cardiovascolari o quelli gia' indeboliti da altre malattie, devono indossare una mascherina quando camminano per la strada per difendersi dall'assalto delle sostanze inquinanti emesse dagli scarichi delle automobili. L'avvertimento giunge dagli esperti di medicina respiratoria riuniti a Verona per il 14° Congresso internazionale dedicato all'"Asma bronchiale e Bpco: obiettivi, rimedi e strategie", organizzato dalla Uoc di pneumologia dell'Azienda Ulss 22 di Bussolengo col patrocinio di tutte le Societa' italiane di medicina respiratoria, del capitolo italiano dell' American College of Chest Physicians (Accp), della Regione Veneto, del Comune di Verona, dell'Ordine dei medici e Odontoiatri delle Provincia e dell'Ulss22. Durante le tre giornate congressuali, i maggiori esperti nazionali ed internazionali del settore riunitisi a Verona hanno discusso di Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva), oggi quarta causa di morte in Europa e negli Usa, ma destinata a diventare la 3°causa di morte nel mondo nel 2020. Di grande interesse anche i simposi dedicati al management dell'ossigenoterapia prevalentemente per via telematica.
E poi grande spazio alla questione smog nel focus "Inquinamento ambientale e il rischio per la salute", argomento di stretta attualita' dopo i recenti livelli di inquinamento a Milano che hanno comportato la decisione, da parte del sindaco Letizia Moratti, di far spegnere di domenica la maggior parte dei motori. Secondo le rilevazioni dell'Arpa, nell'interland milanese il livello di polveri fini ha raggiunto valori molto elevati, oltre il doppio della soglia di guardia (50 mg/mc). Le centraline hanno registrato negli ultimi giorni valori di Pm10 ben superiori alla soglia tollerabile.
Anche in questo caso sono i bambini in eta' pediatrica e gli anziani ad essere i piu' coinvolti, oltre a tutti i pazienti cardiovascolari e quelli gia' indeboliti da altre malattie, che pagano pegno di fronte a tali livelli di inquinamento.
Notiziario Minori, 12 febbraio 2011
L'OMS:   ALCOL   ASSASSINO,   COLPITI 
SEMPRE PIÙ  I  GIOVANI UCCIDE PIU' DI
2,5 MILIONI  DI  PERSONE  OGNI  ANNO
Una maggiore implementazione di politiche mirate e' necessaria per salvare vite umane e ridurre l'impatto sulla salute del consumo di alcool. E' quanto evidenzia un nuovo rapporto lanciato oggi dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms). Il lancio della relazione odierna coincide con la fine di una riunione di 4 giorni dei funzionari provenienti da oltre 100 paesi che lavorano con l'Oms per ridurre l'uso nocivo di alcol in tutto il mondo. Il primo di questi incontri, ospitato dall'Oms a Ginevra, si e' tenuto per avviare l'iter di attuazione della strategia globale per ridurre l'uso nocivo di alcol.
Secondo l'Oms, il consumo nocivo di alcol provoca la morte di 2,5 milioni di persone ogni anno, nonche' la malattia e il ferimento di molti altri, e colpisce sempre piu' le giovani generazioni e bevitori nei paesi in via di sviluppo. Negative anche le conseguenze sociali. Il Rapporto globale su alcol e salute analizza i dati disponibili sul consumo di alcol, le conseguenze e gli interventi politici a livello globale, regionale e nazionale. "Molti paesi riconoscono i gravi problemi di salute pubblica causati dal consumo nocivo di alcol e hanno preso provvedimenti per evitare gli oneri sanitari e sociali e curare le persone bisognose di cure. Ma c'e' chiaramente bisogno di fare molto di piu' per ridurre la perdita della vita e della sofferenza associata con l'uso nocivo di alcol", ha spiegato Ala Alwan, vice direttore generale per le malattie non trasmissibili e la salute mentale. Secondo il Rapporto, il consumo nocivo di alcol ha molte implicazioni sulla salute pubblica. Tra queste: quasi il 4% di tutti i decessi sono legati all'alcol. La maggior parte dei decessi alcol-correlati sono riguardano ferite, cancro, malattie cardiovascolari e cirrosi epatica; a livello globale, il 6,2% di tutte le morti maschili sono legati all'alcol, contro il 1,1% dei decessi femminili. Nella Federazione russa e dei paesi vicini un uomo su cinque muore per cause alcol-correlate. A livello globale, 320 mila giovani di eta' compresa tra 15-29 anni muoiono ogni anno per cause alcol-correlate, il 9% di tutti i decessi in questa fascia d'eta'. Prevenzione debole. Secondo il rapporto, troppo pochi paesi utilizzano efficaci politiche per prevenire la morte, malattie e delle lesioni da uso di alcol. "Dal 1999, quando l'Oms ha iniziato a riferire sulle politiche di alcol, almeno 34 paesi hanno adottato qualche tipo di politiche formali per ridurre l'uso nocivo di alcol. Restrizioni alla commercializzazione di alcol e su alcol e guida sono aumentati, ma non ci sono tendenze chiare sulla maggior parte delle misure di prevenzione. Molti paesi hanno politiche deboli su alcool e programmi di prevenzione". Non solo. "La Strategia Globale per ridurre l'uso nocivo di alcol, approvato dagli Stati membri dell'Who nel maggio 2010, promuove una serie di misure di provata efficacia per ridurre i danni alcol-correlati. Questi includono tassazione sugli alcolici per ridurne il consumo nocivo; riduzione della disponibilita' attraverso il minor numero di punti vendita; aumento dei limiti di eta' per chi acquista e l'utilizzo di efficaci misure su alcol e guida". La Strategia Globale promuove anche lo screening e brevi interventi delle strutture sanitarie per modificare i modelli di pericolosita' del bere, e il trattamento dei disordini di uso di alcol; di regolazione o di divieto di commercializzazione di bevande alcoliche; e la conduzione di campagne di informazione e formazione a sostegno di misure politiche efficaci. Altri dati. Secondo il Rapporto dell'Oms, il consumo mondiale nel 2005 e' stato pari a 6,13 litri di alcol puro consumato per persona di 15 anni o piu'. Un'analisi degli anni 2001-2005 ha mostrato che paesi nelle Americhe, europei, del Mediterraneo orientale e del Pacifico occidentale avevano livelli di consumo relativamente stabile durante quel periodo, ma durante i 5 anni aumenti marcati sono stati osservati in Africa e Sud-est asiatico. Nonostante il largo consumo, la maggior parte della gente non beve. Quasi la meta' di tutti gli uomini e due terzi delle donne non hanno consumato alcol nel 2005.
Notiziario Minori, 12 febbraio 2011