martedì 20 dicembre 2011

MOIGE E INTERNET: POCHI CONOSCONO 
IMPOSTAZIONI PRIVACY SOLO 8 GENITORI
SU 100 UTILIZZANO IL PARENTAL CONTROL
Un plebiscito tra i giovanissimi per il social network piu' famoso, Facebook; il contrario, invece, se si tratta di conoscere le impostazioni per la privacy. È quanto fa sapere il Moige, che ha diffuso i risultati di una indagine condotta da Swg. Si conclude in Campania il tour di 'Per un web sicuro', progetto promosso da Moige - movimento genitori, in collaborazione con Trend Micro, Cisco e Polizia Postale e delle Comunicazioni e con il patrocinio di Anp - Associazione Nazionale dirigenti e alte professionalita' della scuola, con l'obiettivo di sensibilizzare ragazzi, genitori e insegnanti su un uso corretto e responsabile della rete. Dalla ricerca, condotta , al fine di comprendere il grado di consapevolezza dei genitori rispetto alla fruizione di media da parte dei minori, e' emerso che 7 minori su 10 (70%) navigano in rete quotidianamente. La fruizione di internet da parte dei minori, secondo i loro genitori, e' pari mediamente a 52 minuti al giorno, tempo che naturalmente aumenta con il crescere dell'eta', passando da poco piu' di mezz'ora al giorno tra 6 e 7 anni a circa 1 ora e 30 minuti tra 10 e 13 anni. Il divertimento e la conoscenza sono le motivazioni principali che appassionano i ragazzi al web: giocare (44%) e' l'attivita' preferita dai giovani internauti, seguita dalla possibilita' di reperire informazioni utili per lo studio (40%). Per i figli piu' grandi la rete diventa, invece, prevalentemente uno strumento di socializzazione: il 58% dei genitori di bambini dai 12 ai 13 anni sostiene che i figli visitano solitamente i siti dei social network e dei motori di ricerca. I Social Network sono, infatti, molto apprezzati, come dimostra anche l'indagine condotta da A&F Research con focus group di genitori commissionata da Moige - movimento genitori e Trend Micro: l'82,9% nella fascia tra 15 e 16 anni, e il 74,3% in quella 11-14. Anche un 20% dei piu' piccoli non e' indifferente.
Notiziario Minori, 20 dicembre 2011
UNA FAVOLA DI SPERANZA PER I BAMBINI AUTISTICI
"IL CANTO DI ARIO", UNA STORIA VERA
"Il canto di Ario" e'unafavola che parla di accoglienza senza paure del disabile e dellasperanza di costruire un futuro possibile anche per chi e' autistico. Il libro racconta la storia vera di un bambino nato con la sindrome autistica, chetrova il suo modo di mettersi in contatto con il mondo attraverso lasua capacita'di mandare a memoria le canzoni ascoltate alla radio anche una sola volta."La storia di Ario e' quella di un dono che viene da lontano, un dono che viene da una nuvola di silenzio- si legge sulla quarta dicopertina- E' una storia che coinvolge e commuove perche' parla della speranza. Una storia dove la musica ci permette di essere piu' forti e dove l'amore, alla fine, batte tutte le differenze".
La favola,presentata nei giorni scorsi nell'affascinante contesto del Museo internazionale delle marionette 'Antonio Pasqualino' di Palermo, vuole contribuire infatti a promuovere l'accoglienza del disabile tra i bambini delle scuole primarie.
Il libro nasce da una esperienza professionale del professor Mauro Li Vigni, che durante i suoi anni di lavoro, in qualita' di dirigente scolastico di una scuola primaria, ha stabilito profondi contatti professionali prima e di amicizia poi con i membri del Comitato "L'autismo parla" a cui e' dedicato il libro.
La storia raccontata vuole anche essere, nelle intenzioni dell'autore, un messaggio di speranza per tutte quelle famiglie che si trovano nella difficile fase iniziale della scopertadel disturbo autistico di un proprio figlio.
Il tema dell'integrazione della diversita' e' solo uno di quelli trattati nel racconto che si contraddistingue anche per il riferimento al potere della musica come strumento di contatto tra bambini autistici e mondo esterno. Nel racconto ci sono personaggi diversi che ruotano intorno ad Ario ma tra tutti spiccano i bambini stessi, suoi compagni di classe, contenti di essere coinvolti in un progetto cosi' importante di recupero delle relazioni con il loro compagno che vive la sua vita isolato in un angolo della stanza.Il libro vuole essere anche un modo per esplorare e far riflettere i piu' piccoli sulla diversita' e i modi di dialogo possibili con chi e' portatore di un linguaggio diverso dal nostro. Il linguaggio usato nel racconto e' quello adatto ai bambini che frequentano la scuola primaria privo, cioe', di termini scientifici ma denso di riferimenti ai comportamenti quotidiani, alla vita vissuta realmente, con le sue difficolta', da un coetaneo con caratteristiche diverse. Il testo e' accompagnato dalle colorate illustrazioni di Giuseppa La Barbera, zia di un bambino artistico,che sottolineano i momenti salienti del racconto.
"Il libro e' stato chiuso nel cassetto per un anno in attesa che arrivassero le illustrazioni che meglio potessero interpretare il racconto - afferma Mauro Li Vigni. I messaggi del racconto sono molteplici: l'avvicinamento dei bambini al 'diverso' da loro, la sua accoglienza, la sua valorizzazione e il rispetto di situazioni lontane dalle abitudini quotidiane dei bambini. Il personaggio centrale della storia, Lello Mangiante, riesce, attraverso la musica, a fare diventare Ario il protagonista di un mondo da cui lui stesso si esclude. Questa favola cerca anche di allontanare la paura dell'ignoto che ci impedisce di andare oltre le barriere- continua l'autore- Nella storia di Ario c'e', infatti, il desiderio di andare avantidi fronte a cio' che non conosciamo superando la paura del 'diverso'". "Per noi e' molto importante piu' che entrare nelle librerie riuscire ad entrare nelle scuole- prosegue Mauro Li Vigni- A tale scopo gireremo le scuole primarie di Palermo con l'intento di presentarlo e farlo conoscere agli insegnanti e ai bambini. Il 40% del ricavato della vendita verra' devoluto all'associazione 'L'autismo parla' a cui il libro e' dedicato".
"Credo che il potere delle parole di questa favola sia straordinario- dice Rosi Pennino, presidente del comitato "L'autismo Parla- Questa favola offre a tutti, piccoli, e grandi la possibilita' di non avere paura della disabilita'. Una favola che parla di sogni infranti, di disperazione, di amore e di speranza. Sappiamo tutti che di autismo non si muore ma si muore a poco poco con il silenzio e l'indifferenza sociale.
Riteniamo quindi molto importante diffondere questo libro perche' siamo convinti che la battaglia piu' grande sia quella dell'integrazione oltre a quella di potere avere per i nostri figli dei servizi dedicati. Ricordiamoci che spesso dietro le bizzarrie dei bambini autistici c'e' una ricchezza di risorse che andrebbe valorizzata e incanalata nella giusta direzione".
Il libro e' anche uno strumento essenziale di promozione delle attivita' del comitato "L'autismo parla" genitori di Palermo che da anni si battono sul territorio per il miglioramento delle condizioni di vita dei propri figli affetti dalla sindrome autistica. A tale scopo in questi giorni viene portato nelle scuole primarie della citta' il racconto orale de "Il canto di Ario" realizzato dallo stesso autore. Tutto cio' per rendere possibile una maggiore diffusione del messaggio di solidarieta' e operare una raccolta fondi per sostenere le attivita' del Comitato "L'autismo parla".
Notiziario Minori, 20 dicembre 2011