martedì 9 novembre 2010

I PEDIATRI: "I BAMBINI DORMONO TROPPO POCO"
NEI PRIMI 2 ANNI BEN IL 20-30% DEI NEONATI SOFFRE DI INSONNIA

Un bimbo che dorma male, o troppo poco, che soffra di insonnia piu' o meno frequentemente, avra' delle ripercussioni sulla salute, sull'equilibrio psico-fisico, sulla capacita' di concentrazione e disturbi dell'attenzione. E'l'allarme lanciato dai pediatri. Le ore di sonno dovrebbero essere 8-10, per un bambino in eta' pre-scolare e nei primi anni delle elementari. Ma non solo sulla quantita' i genitori dovrebbero vigilare, anche la qualita' e' essenziale. Una buona dormita, profonda, rilassata, dara' al piccolo la possibilita' di "ricaricare le pile" e di rielaborare - attraverso l'attivita' onirica - le informazioni apprese durante il giorno. Sappiamo, infatti, quanto sia importante il sogno per il nostro equilibrio psichico, a maggior ragione lo sara' per i nostri figli, il cui cervello e' in pieno sviluppo. Eppure, secondo le ultime indagini, il 30% dei bambini non dorme a sufficienza o dorme un sonno di cattiva qualita'.
Nello specifico: nei primi 2 anni di vita ben il 20-30% dei neonati soffre di insonnia, percentuale che scende al 10-15% fino ai 3 anni d'eta' (ma e' comunque alta), mentre problemi di respirazione con conseguenti apnee notturne e russamento affliggono il 27% dei bimbi fino ai 6 anni. Ci sono poi fenomeni come il sonnambulismo e il parlare nel sonno, gli incubi e i tremori che svegliano i piccoli nel cuore della notte.
Notiziario Minori Roma, 9 novembre 2010
OBESITÀ INFANTILE, IN ITALIA È ANCORA ALLARME
"I GENITORI IGNORANO IL PROBLEMA"

Secondo un'indagine svolta da Okkio alla Salute, il sistema di sorveglianza su alimentazione e attivita' fisica nei bambini della scuola primaria promosso dal ministero della Salute in collaborazione con il ministero della Pubblica Istruzione e coordinato dall'Istituto Superiore di Sanita', che ha analizzato oltre 42.000 alunni delle terze classi delle scuole primarie, e' ancora alta la prevalenza del sovrappeso (23%) e dell'obesita' (11%).
Nel 9% dei casi, infatti, i bambini italiani non fanno colazione e nel 30% non la fanno adeguatamente, mentre 1 bambino su 4 non mangia quotidianamente frutta e verdura e circa il 50% consuma bevande zuccherate o gassate nell'arco della giornata. I dati sono stati resi noti in occasione di un incontro organizzato a Roma per discutere il bilancio dell'iniziativa 'Scuola e Salute', avviata nel 2007 dal ministero della Salute e da quello dell'Istruzione che mira a inculcare la cultura della prevenzione e della salute fin dalle scuole elementari. Secondo i dati diffusi 1 bambino su 2 oggi ha la televisione in camera, uno su 5 pratica sport per non piu' di un'ora a settimana. Inoltre, i genitori non sempre hanno un quadro corretto dello stato ponderale del proprio figlio: tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 36% non ritiene che il proprio figlio abbia chili di troppo.
Notiziario Minori Roma, 9 novembre 2010
LA SOCIALITÀ? PER I GEMELLI SI SVILUPPA GIÀ NELL'UTERO
STUDIO ITALIANO PUBBLICATO SU "PLOS ONE"

La socialita' si sviluppa gia' nel grembo materno. E' quanto emerge da una ricerca italiana pubblicata sulla rivista PLos One, condotta dai ricercatori delle Universita' di Parma, Padova e Torino.
Lo studio, condotto in collaborazione con l'Istituto pediatrico Burlo Garolfo di Trieste, ha indagato i movimenti fetali in cinque coppie di feti gemelli a 14 e 18 settimane, utilizzando l'ecografia quadridimensionale, una tecnica che permette di visualizzare i movimenti dei feti nel tempo. I ricercatori hanno scoperto che gia' dall'undicesima settimana di gestazione vi erano dei contatti tra i feti, ma volevano capire se fossero movimenti involontari o meno.
Per farlo hanno preso come riferimento la decelerazione dei movimenti, indice di un atto controllato, e scoperto che nell'utero materno gia' a 14 settimane i movimenti verso il gemello erano piu' accurati e controllati di quelli verso se stesso o le pareti dell'utero. Col passare delle settimane questi contatti controllati aumentano di numero verso il gemello e sono sempre piu' delicati di quelli rivolti verso se stesso, indice di movimenti non casuali.
"Per i feti singoli l'utero materno e' un luogo solitario, in cui non esistono le condizioni per un'azione sociale - spiega Cristina Becchio dell'Universita' di Torino - Per capire se una predisposizione all'azione sociale fosse presente anche prima della nascita, ci siamo quindi rivolti allo studio dei feti gemelli".Utilizzando un software speciale sono, quindi, stati ricostruiti ed analizzati i paramenti di movimento, arrivando a concludere che siamo in qualche modo programmati per la socialita' e che il modo in cui interagiremo col mondo esterno potrebbe iniziare a svilupparsi gia' diversi mesi prima della nascita.Cia' che ha stupito gli studiosi e' che tali movimenti non sono dei riflessi casuali o movimenti stereotipati, bensi' sono veri e propri gesti volontari e intenzionali analoghi a quelli dell'adulto, frutto di una precisa pianificazione motoria.Si era gia' visto che sin dalla undicesima settimana di gestazione i gemelli stabiliscono contatti fra di loro, sottolineano gli scienziati nella ricerca, ma questo e' il primo studio che affronta l'aspetto piu' critico, se, cioe', questa interazione sia casuale, dovuta alla prossimita' spaziale, o invece pianificata.Con questa scoperta si aggiunge al mondo della ricerca un indicatore in piu' per valutare il buon sviluppo del sistema nervoso centrale, la presenza o meno di un istinto precoce alla socialita' nello stadio fetale e' un indizio che puo' aiutarci a una diagnosi precoce di certe patologie o disturbi comportamentali.
Notiziario Minori Roma, 9 novembre 2010
PROSEGUIRE GLI STUDI ALL'ESTERO, LA FUGA DEI MIGLIORI
TUTTOSCUOLA: "PORTARE A 1500 EURO AL MESE LE BORSE DI STUDIO"

Il 95% dei diplomati della 'Scuola Galileiana di Studi Superiori del Bo' (settore scientifico) - il centro d'eccellenza collegato all'Universita' di Padova riservato alle migliori 24 matricole - e' intenzionato a proseguire gli studi all'estero.
Secondo quanto pubblicato dal sito tuttoscuola.com, "la notizia ha impressionato, anche se purtroppo non sorpreso, chi da tempo denuncia l'emorragia di intelligenze che caratterizza il nostro Paese, incapace di trattenere e valorizzare i propri migliori laureati". Tante le motivazioni. Tra queste, una e' spiegata bene da alcuni neodiplomati: "le borse di studio per frequentare un dottorato di ricerca sono all'estero assai piu' consistenti di quelle offerte in Italia: in alcune Universita' di Parigi, per esempio, ammontano a 1.400 euro al mese, contro i 1.000 offerti dall'Universita' di Padova". Per gli studenti, che in molti casi non risiedono nella citta' in cui frequentano l'universita', la differenza e' rilevante.
Sull'argomento e' tornato indirettamente anche il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, che nella lectio magistralis tenuta lo scorso venerdi' 5 novembre all'Universita' di Ancona in occasione del convegno in ricordo dell'economista Giorgio Fua', ha messo l'accento sulla necessita' di far ripartire sviluppo, ricerca e investimenti puntando sui giovani. "Pena la stagnazione, che c'e' gia' da una decina d'anni - dice - e poi il regresso, che colpira' le generazioni future".
Tuttoscuola avanza una proposta-tampone per bloccare l'emorragia: "portare a 1.500 euro al mese le borse di studio dei migliori laureati che si iscrivono ai dottorati di ricerca italiani, nella certezza che i ricavi per il sistema-Paese saranno di gran lunga superiori ai costi.Almeno si potrebbe cercare di fermare la grande fuga (non proprio di tipo beethoveniano) delle migliori intelligenze".
Notiziario Minori Roma, 9 novembre 2010
UE: PERICOLO DROGHE INIZIA NEI LUOGHI DI SVAGO
SECONDO L'AGENZIA EUROPEA PER LE DROGHE

Agire nei luoghi di svago per prevenire i danni causati dall'abuso di droghe: questo secondo il Consiglio dell'Unione europea, che riunisce i ventisette governi, uno degli approcci che meglio possono garantire risultati in materia di riduzione del danno. Secondo i dati recentemente diffusi dall'Agenzia europea per le droghe (Emcdda), che domani presentera' a Lisbona il suo ultimo rapporto, e' nei luoghi ricreativi che - durante i periodi di vacanza o nei fine settimana - i piu' giovani corrono i maggiori rischi di cadere nell'uso di varie droghe, spesso assunte contemporaneamente, con l'alcol a fungere da base a un mix a volte letale.
Secondo l'opinione del Consiglio, riunito ieri per l'occasione nella formazione dei ministri degli Interni (assente pero' Roberto Maroni), si puo' ridurre il rischio di abusi provvedendo a mettere in pratica misure di salute pubblica che promuovano comportamenti sani tra i giovani, anche tramite una stretta collaborazione con l'industria del divertimento anche per quanto riguarda la distribuzione delle sostanze illecite presso bar e discoteche. Ma come il Consiglio stesso riconosce, al momento non esiste una base di dati e statistiche abbastanza ampia per poter stabilire un approccio che sia scientificamente valido, col rischio pertanto di intraprendere campagne di prevenzione che possono avere risultati contrari alle aspettative.
Per questo il Consiglio invita i suoi componenti a intraprendere interventi basati su prove scientifiche della loro efficacia.
Viene poi suggerito di prendere in considerazione l'adozione di misure concrete per i luoghi di intrattenimento, quali l'accesso illimitato e gratuito all'acqua, la disponibilita' di sale di 'decompressione' (chill-out), la presenza di mezzi di trasporto sicuri e alternativi alla vettura privata, fino a restrizioni sull'accesso per i minorenni. Viene inoltre incoraggiato un approccio trasversale che includa la partecipazione di tutti gli attori coinvolti, dai gestori di discoteche alle autorita' sanitarie, dalla polizia ai servizi sociali. Gli Stati dovrebbero anche prendere in considerazione strumenti per far fronte ai problemi collaterali derivanti dall'abuso di droghe, come l'uso pericoloso della macchina quando si e' sotto effetto, i rapporti sessuali non consenzienti e le gravidanze indesiderate, o ancora problemi generali di ordine pubblico. Andrebbe anche fornito agli addetti sanitari e di sicurezza un addestramento adeguato per far fronte a situazioni a rischio. L'Emcdda e la Commissione sono invece invitate a promuovere la raccolta di dati, buone pratiche e in generale la cooperazione a livello europeo, di modo da poter fornire al Consiglio e ai governi delle basi scientifiche solide per ridurre il danno negli ambienti ricreativi.
Notiziario Minori Roma, 9 novembre 2010
UNIVERSITÀ,
ITALIANI POPOLO DI DIPLOMATICI ED ENOLOGI
FOTO DI UNA GENERAZIONE
SCATTATA DA INTERCULTURA

Un futuro di medici, infermieri per associazioni umanitarie, diplomatici e ingegneri ambientali per chi ha studiato all'estero. Altro che "eterni Peter Pan, tronisti, veline, perennemente connessi a Facebook, chiusi in casa sognando di entrare nella casa del Grande Fratello". Sono 1.500 gli studenti tornati da un periodo di scuola all'estero con Intercultura, l'associazione Onlus fondata nel 1955 che promuove e organizza scambi ed esperienze interculturali. A fornire questa immagine sono gli studenti che si sono appena iscritti al primo anno di universita' e che due anni fa hanno trascorso la quarta superiore in uno dei 50 Paesi in cui Intercultura propone programmi scolastici internazionali, una scelta che sempre piu' adolescenti italiani compiono, anche grazie alle numerose borse di studio esistenti (il 10 Novembre scade il bando Intercultura per tutti i ragazzi interessati a partire l'anno prossimo, www.intercultura.it/bando-di-concorso-2010-11/). Diverse le domande poste: quali sono le scelte universitarie di chi ha studiato all'estero durante le superiori? Come ha inciso un anno di vita in un altro Paese nelle loro decisioni? Medici (3% del campione analizzato) e infermieri (d'elicottero, o d'urgenza, magari per Medecins sans frontieres, 3%), ma non solo.
Il 20%, ambiziosamente, vorrebbe abbracciare la carriera diplomatica o lavorare nelle associazioni non governative, specialmente all'estero, l'11% ingegnere (il 15% del campione sta frequentando un corso d'ingegneria di cui ben il 32% quella aereo-spaziale), il 10% manager (ad esempio, rappresentante di imprese all'estero, in Cina o Paesi Orientali), il 7% interprete o traduttore, meglio se al Parlamento europeo o all'Onu, il 5% psicologo, il 4% ricercatore in Italia o all'estero (il Cern e' sempre il piu' ambito).
Particolarmente interessanti sono alcune scelte 'naturalistiche': il 2% vorrebbe diventare enologo e il 4% svolgere professioni in tutela della natura, come guardia forestale o per un'Ong ambientalista.
Notiziario Minori Roma, 9 novembre 2010