martedì 16 ottobre 2012

GIORNATA MONDIALE PULIZIA DELLE MANI 
CONTRO MORTALITÀ INFANTILE PUÒ RIDURRE
 INCIDENZA DELLA DIARREA INFANTILE FINO AL 50% 
Per il quinto anno consecutivo, il 15 ottobre e' stata la Giornata Internazionale per la pulizia delle mani, il cui fine e' di sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sull'importanza di lavarsi le mani con il sapone come misura efficace e a bassissimo costo per la prevenzione di malattie spesso letali per la prima infanzia. Centinaia di milioni di persone in tutto il mondo hanno celebrato il "Global Handwashing Day" (Ghd). Istituita nel 2008 come una giornata di celebrazione in poche citta', la Ghd e' oggi divenuta un movimento realmente globale, che mobilita ovunque investimenti, visibilita' mediatica e consenso politico intorno a questa semplice pratica igienica. ACQUA E SAPONE CONTRO LA MORTALITÀ INFANTILE: I dati sulla mortalita' infantile presentati a settembre dall'Unicef mostrano che nonostante i grandi successi registrati negli ultimi 20 anni, ancora oggi circa 2.000 bambini sotto i 5 anni muoiono ogni giorno a causa di malattie diarroiche. Di questi, la stragrande maggioranza - circa 1.800 bambini al giorno - muoiono per malattie diarroiche dovute alla mancanza di acqua potabile e ai servizi igienici di base. Lavarsi le mani con il sapone ha molto a che vedere con la mortalita' infantile. Da sola, questa basilare misura di profilassi igienica puo' ridurre l'incidenza della diarrea infantile fino al 50%, e quella delle infezioni dell'apparato respiratorio di circa il 25%. "Il Global Handwashing Day e' molto piu' di una semplice giornata", ha affermato Therese Dooley, Responsabile dell'Unicef per i programmi di Igiene. "Vogliamo che il messaggio si diffonda dai bambini alle famiglie, alle comunita' e alle nazioni. Arrestare la diffusione delle malattie diarroiche non e' complicato o costoso, ma e' estremamente importante che il lavaggio delle mani con il sapone diventi un'abitudine per tutti". I dati sul ricorso a questa semplice pratica variano da paese a paese. Per esempio, in Swaziland nel 2010, il 50% delle famiglie urbane avevano l'abitudine di lavarsi le mani, rispetto al 26% delle zone rurali. In Ruanda appena il 2% della popolazione si lava regolarmente le mani con il sapone. In Mongolia, il 96% delle famiglie piu' abbienti ha questa abitudine, rispetto al 10% che si registra tra i piu' poveri. "Non c'e' bisogno di inventare una qualche formula da premio Nobel per salvare milioni di bambini. La soluzione esiste gia': acqua e sapone!",conclude Therese Dooley. 
 Notiziario Minori, 16 ottobre 2012