sabato 26 febbraio 2011

UNICEF: IN 70 MILIONI NON FREQUENTANO LA
SCUOLA MEDIA A LIVELLO GLOBALE 
FEMMINE PIÙ INDIETRO RISPETTO AI MASCHI
Gli adolescenti segnano il passo in ambito scolastico: ad oggi, nel mondo, oltre 70 milioni di ragazzi "in eta' di scuola media non la frequentano e, a livello globale, le femmine sono ancora indietro rispetto ai maschi in termini di partecipazione alla scuola secondaria". Senza istruzione, "non possono sviluppare le conoscenze e le capacita' di cui hanno bisogno per affrontare i rischi di sfruttamento, di abuso e di violenza, che risultano piu' alti proprio nel secondo decennio di vita". Quindi soltanto investendo sul futuro degli 1,2 miliardi di adolescenti tra i 10 e i 19 anni che vivono nel pianeta - l'88% dei quali in Paesi in via di sviluppo - "si possono interrompere cicli radicati di poverta' e disuguaglianza". Lo evidenzia l'Unicef nel suo Rapporto 2011 sulla condizione dell'infanzia nel mondo, intitolato "Adolescenza: il tempo delle opportunita'". Nel nostro Paese la ricerca viene consegnata ufficialmente stamane alle 11,30 da Vincenzo Spadafora, presidente di Unicef Italia, al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, presso l'Aula Magna della Cei, che proprio quest'anno ha inaugurato un decennio focalizzato sull'emergenza educativa. Urgenza posta dalla Chiesa all'attenzione dei vescovi e dei sacerdoti, dei religiosi e delle famiglie, dei laici e degli educatori, degli insegnanti e di coloro che sono impegnati nel servizio pastorale alle nuove generazioni. E per raggiungere ulteriormente gli adolescenti di tutto il mondo, oggi l'Unicef rilancia "Voices of Youth" (Voy), sito web fatto dai giovani per i giovani che si occupa di temi di portata globale (http://www.voicesofyouth.org/).
"Negli ultimi due decenni, forti investimenti hanno prodotto dei miglioramenti enormi per i bambini fino a 10 anni. Il calo del 33% nel tasso globale di mortalita' sotto i 5 anni dimostra che si sono salvate molte piu' giovani vite, che nella maggior parte delle regioni le bambine hanno quasi le stesse probabilita' di frequentare la scuola primaria rispetto ai loro coetanei di sesso maschile, e che adesso milioni di bambini beneficiano di un migliore accesso all'acqua potabile e a cure essenziali come le vaccinazioni di routine", ha rilevato Vincenzo Spadafora, presidente dell'Unicef Italia, che ha aggiunto: "In Brasile, per esempio, tra il 1998 e il 2008 si e' salvata la vita a 26 mila bambini di meno di un anno, determinando una netta diminuzione della mortalita' infantile. Nello stesso decennio, pero', 81 mila adolescenti brasiliani tra i 15 e i 19 anni sono stati uccisi".
"L'adolescenza rappresenta un punto di svolta, un'opportunita' per consolidare i progressi compiuti nell'ambito della prima infanzia, che altrimenti si rischierebbe di vedere cancellati", ha dichiarato Anthony Lake, direttore generale dell'Unicef, auspicando una maggiore attenzione "su come raggiungere gli adolescenti, e soprattutto le adolescenti, investendo nell'istruzione, nella salute e in altre misure volte a coinvolgerli nel processo di miglioramento delle loro condizioni di vita". I rischi, numerosi, sono dietro l'angolo: interruzione del ciclo scolastico, disoccupazione (nel 2009 ne soffrivano 81 milioni di giovani), infortuni, cattiva alimentazione, uso di droghe, disagio mentale o comportamentale (si stima che ne soffra un adolescente su 5), sfruttamento, abusi sessuali, piu' alta incidenza di Hiv, violenze come il lavoro domestico e il matrimonio precoce, soprattutto per le ragazze: infatti nei Paesi in via di sviluppo (Cina esclusa), "le adolescenti povere hanno circa il triplo di probabilita' di sposarsi prima dei 18 anni rispetto alle loro coetanee appartenenti al quintile delle famiglie piu' ricche. Le ragazze che si sposano troppo presto rischiano maggiormente di cadere in un ciclo negativo di gravidanza precoce, di tassi elevati di mortalita' materna e di malnutrizione infantile", evidenzia il Rapporto.
Notiziario Minori, 26 febbraio 2011