martedì 12 aprile 2011

COSÌ I GENI DEI GIOVANI SI ADATTANO ALLA VITA AVVERSA
STUDIO DEL SAN RAFFAELE DI MILANO E DEL CNR
I ricercatori dell'Universita' San Raffaele di Milano e del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) hanno dimostrato, nell'uomo e nell'animale, cosa accade nella fisiologia respiratoria quando i giovani individui vivono difficolta' e avversita', come le esperienze di distacco precoce dai genitori. In estrema sintesi, si innesca una sorta di moltiplicazione del segnale genetico che orchestra le nostre risposte fisiologiche, con uno speciale elemento in piu': la respirazione. Infatti, un parametro chiave che cambia in risposta a questi frangenti e' la sensibilita' a stimoli soffocatori. Sia umani che topi manifestano risposte respiratorie molto piu' marcate, iperventilando in presenza d'aria lievemente arricchita in anidride carbonica, se hanno vissuto in infanzia delle difficolta' come la separazione precoce dai genitori. Le nuove evidenze raccolte dai ricercatori mostrano come il meccanismo alla base di questa esagerazione della risposta respiratoria sia una vera e propria interazione, che avviene tra il patrimonio genetico degli individui e l'esperienza ambientale avversa. L'eta' alla quale le avversita' colpiscono e' fondamentale: se l'esposizione avviene in eta' infantile, l'alterazione respiratoria si instaura e resta stabile almeno nella prima parte dell'eta' adulta. I dati umani e animali mostrano come un tipo di avversita' quale la separazione precoce dai genitori, che nulla hanno a che fare con la respirazione, alterino una funzione respiratoria fondamentale. Queste conclusioni sono state tratte dalla considerazione in parallelo di campioni di gemelli umani (studio pubblicato sull' 'American Journal of Medical Genetics') e di animali (pubblicato su 'PlosONE'), realizzata da ricercatori dell'Universita' Vita-Salute San Raffaele di Milano e dell'Istituto scientifico universitario San Raffaele, in collaborazione con l'Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Cnr di Roma. Nell'umano i ricercatori hanno intervistato centinaia di coppie di gemelli sulle avversita' in eta' pediatrica, nell'animale hanno separato dei topi dalla madre a 24 ore dalla nascita, dandoli 'in adozione' a madri diverse da quella biologica per i successivi 4 giorni. Mentre le madri topo adottano facilmente i cuccioli di altre madri, nutrendoli e accudendoli in misura adeguata, l'esperienza di separazione precoce dalla madre innesca una risposta iperventilatoria all'anidride carbonica del 150% maggiore di quella osservata in cuccioli allevati normalmente.
Studiando poi le cause di questa risposta, i ricercatori hanno dimostrato che l'esagerata risposta respiratoria era addebitabile ad un aumento specifico del segnale genetico, presente negli individui sottoposti a separazione precoce. Cio' suggerisce che in risposta alle avversita' ambientali vengono reclutati sistemi genici che sono altrimenti quiescenti, o che vengono espressi in modo diverso, qualora le condizioni ambientali siano piu' facili o meno stressanti.
Questo modello animale ha importanti implicazioni per comprendere disturbi ansiosi nell'uomo, perche' e' stato dimostrato precedentemente dallo stesso gruppo di ricerca che la sensibilita' alla CO2 e' presieduta da sistemi genetici che coincidono in buona misura con quelli che presiedono alle manifestazioni di panico e ansia da separazione. Studiare la regolazione della risposta alla CO2 coincide dunque in buona parte con lo studio della regolazione (genetica e ambientale) delle manifestazioni di panico o e ansia da separazione nell'uomo.
"Grazie a questa strategia che parte dall'osservazione sull'uomo, traslando sull'animale, sara' possibile riportare all'umano una serie di conoscenze di genomica e neurobiologia acquisite in laboratorio", spiega Marco Battaglia, professore di Psicopatologia dello sviluppo all'Universita' Vita-Salute San Raffaele.
Notiziario Minori, 12 aprile 2011