venerdì 29 aprile 2011

COSÌ I NONNI SALVANO LA CARRIERA 
DELLE MAMME RICERCA CONDOTTA
DALL'UNIVERSITA' BOCCONI DI MILANO 
I nonni salvano la carriera delle mamme: quando si prendono cura dei nipoti, per le donne e' piu' facile entrare nel mercato del lavoro o mantenere il proprio posto. Le probabilita', infatti, aumentano del 39% rispetto a chi non ha i nonni disposti a dare una mano nella cura dei piccoli. "C'e' un rapporto causa-effetto: se c'e' un nonno che puo' dare una mano, la donna riesce a restare sul mercato del lavoro o trovare un'occupazione", spiega Chiara Pronzato, ricercatrice presso il centro Dondena dell'Universita' Bocconi di Milano, autrice di varie ricerche sul tema. La scarsita' di asili pubblici (in media, solo il 10-15% dei bambini trovano posto) e le rette molto elevate dei privati rendono piu' che mai centrale il ruolo dei nonni. E ancora una volta, l'Italia si conferma la patria del welfare fai-da-te:
circa i 30% dei nonni italiani si prendono cura tutti i giorni dei propri nipotini. Una percentuale che scende al 15% in Germania e Austria e al 2% per Danimarca e Svezia. "In Italia i nonni diventano un sostituto dell'asilo -spiega Chiara Pronzato-.
E il confronto con il resto d'Europa e' schiacciante". Basti pensare, ad esempio, ai congedi parentali che in Germania permettono alla mamma di assentarsi dal lavoro fino a due anni, in Italia siamo fermi a 5 mesi. La presenza e la disponibilita' dei nonni influisce anche sulla scelta di avere un secondo figlio. Ma in questo caso i neo-genitori devono anche fare i conti con le esigenze dei fratelli e di altri nipotini che possono impegnare eccessivamente i nonni. "Se i tuoi genitori stanno gia' aiutando tuo fratello nella cura di un bambino piccolo aspetti il tuo turno -sintetizza Chiara Pronzato-. Gli anziani non hanno risorse infinite di energia e di tempo per dedicarsi a questi compiti". I nonni rappresentano quindi una risorsa importante, ma evidenziano dei limiti se li si considera come unica o prevalente attivita' di cura. Occorre quindi un investimento negli asili o in altre forme di tutela delle mamme lavoratrici per raggiungere gli obiettivi fissati dal Lisbona target che prevede, entro il 2010, il 60% di occupazione femminile. In Italia, siamo fermi al 45%.
Notiziario Minori, 29 aprile 2011