martedì 7 giugno 2011

LA LAUREA PAGA, SALARIO MIGLIORE COL "PEZZO DI CARTA"
ISFOL: 'INVESTIRE NELLA PROPRIA ISTRUZIONE AIUTA'
"Anche se in misura ridotta rispetto al passato, investire nella propria istruzione continua ad essere una scelta premiante per i giovani italiani: i nostri laureati guadagnano di piu' rispetto ai diplomati e raggiungono tassi di occupazione piu' elevati". Aviana Bulgarelli, Direttore Generale dell'Isfol, commenta i risultati di uno studio che anticipa un progetto di ricerca dell'Istituto sui rendimenti dell'istruzione nel mercato del lavoro. Lo scenario italiano "mostra una elevata variabilita' della spendibilita' sul mercato delle diverse competenze acquisite". La laurea paga, dunque, ma non tutti scelgono il titolo giusto: in Italia si conferma un rendimento maggiore per le competenze tecniche e scientifiche, ma una bassa offerta di laureati in mqueste aterie ed una diminuzione della quota di giovani che seguono percorsi tecnici e professionali nell'istruzione secondaria superiore.
Intanto, comunque, i giovani che decidono di investire su se stessi, scommettendo sull'aumento della propria formazione e acquisendo un titolo di istruzione universitario, ottengono, spiega l'Isfol, risultati migliori rispetto a chi decide di entrare nel mercato del lavoro con un diploma di scuola secondaria: i giovani laureati guadagnano piu' dei diplomati e, in prospettiva, hanno tassi di occupazione piu' elevati. Per fare un esempio, fra i 25-34enni chi ha solo il diploma prende in media 1.108 euro al mese. Chi ha la laurea 1.289.
Il divario retributivo dei laureati rispetto ai diplomatiß-ßriferito ai soli lavoratori dipendentiß-ße' pari ad oltre il 16ß% sia nella classe di eta' compresa tra 15 e 24 anni che, tra 25 e 34 anni, per poi aumentare sistematicamente nel corso della carriera lavorativa.
Quanto al tasso di occupazione, le evidenze suggeriscono uno scenario migliore per i giovani diplomati, che nelle prime due fasce di eta' considerate hanno un tasso di occupazione piu' elevato. Ma va considerato che i diplomati entrano nel mercato del lavoro mediamente un quinquennio prima dei laureati, accumulando un'esperienza che porta progressivamente ad una maggiore occupabilita' e, in generale, ad uno scenario che vede i diplomati in condizioni mediamente migliori nella fascia di eta' fino ai 34 anni. Ma gia' prima dei 30 anni di eta' i laureati recuperano ampiamente le posizioni in termini di tasso di occupazione e di retribuzione media. Il divario osservato e' infatti recuperato interamente intorno ai 28-29 anni, eta' dalla quale il tasso di occupazione dei laureati supera sistematicamente quello dei diplomati. Nella classe di eta' compresa tra 25 e 34 anni il tasso di occupazione dei giovani diplomati e' superiore di oltre un punto percentuale rispetto ai laureati, ma nella fascia di eta' successiva, da 34 a 44 anni, il tasso di occupazione dei laureati sopravanza di quasi 7 punti percentuali quello dei diplomati. L'eta' al primo ingresso al lavoro dei laureati, oltre ad essere mediamente piu' alta di cinque anni rispetto ai diplomati, e' anche assai piu' variabile:
i diplomati generalmente iniziano la ricerca di lavoro subito dopo il conseguimento del titolo, tra i 19 e i 20 anni; i laureati con laurea triennale iniziano la ricerca tra 22 e 23 anni, quelli con laurea specialistica non prima dei 24 anni e coloro che proseguono il percorso formativo post-laurea si affacciano sul mercato del lavoro intorno ai 27-28 anni. Di cio' occorre tenere necessariamente conto nel valutare i livelli di occupazione di giovani con diverso titolo di studio nelle medesime fasce di eta'.
Notiziario Minori, 7 giugno 2011