martedì 29 novembre 2011

LEGGERE PER CRESCERE: CAPPUCCETTO ROSSO
FIABA PIÙ LETTA MA 'IL PICCOLO PRINCIPE'
È L'AMICO FANTASTICO PER IL 63,4%
Gli italiani sono legati alla tradizione quando si tratta di far addormentare i figli con la splendida e antichissima 'ninna nanna' del racconto.
A dirlo e' la ricerca condotta da Doxa su un campione rappresentativo della popolazione composto da genitori e giovani, presentata a Verona in occasione del decimo anniversario del progetto di responsabilita' sociale di GlaxoSmithKline 'Leggere per crescere'. Nato sulla scorta delle iniziative realizzate negli Usa alla fine del secolo scorso per migliorare l'alfabetizzazione della popolazione, 'Leggere per crescere' si rifa' al progetto 'Born to read', rivolto a tutta la popolazione infantile e attivato dall'Associazione dei bibliotecari americani per sviluppare attraverso la lettura ad alta voce lo sviluppo mentale e l'amore per i libri.
Dall'indagine Doxa emerge che Cappuccetto rosso, con il lupo che spaventa quando si trasforma nella nonnina, sbaraglia tutti.
Tre persone su quattro, tra gli adulti, lo hanno letto e la percentuale cala di poco tra i giovani che ricordano le gesta della bambina nel bosco. Al secondo posto, distanziato di poco, l'immortale di Collodi, Le avventure di Pinocchio. Poi, tra giovani e adulti la classifica cambia: se Il piccolo principe e' stato l'amico fantastico per il 63,4 per cento dei teenagers. Per gli adulti Saint Exupery scende al quinto posto, raccontato ai piu' piccoli solo in un caso su due. E, a conferma di come il legame con le storie del passato sia indissolubile, e' Alice nel paese delle meraviglie a salire sul podio, ricordato come lettura dal 63,2 per cento delle persone. "Tra i tanti buoni motivi per rilanciare l'esperienza fertile della lettura e del racconto, uno mi sta particolarmente a cuore: nella lettura e nella narrazione, adulti e piccoli ascoltatori possono conoscersi meglio e in modo piu' autentico- commenta in una nota Fulvio Scaparro, psicoterapeuta e direttore scientifico dell'associazione Gea, Genitori ancora- Credo e sogno che piccoli e grandi, genitori e figli, nonni e nipoti, educatori e bambini che vogliano tentare di fare qualche escursione nel mondo dell'altro, riescano a farlo andando insieme altrove, come avviene nel bel raccontare, in un luogo in cui gli uni e gli altri siano stranieri. In quel luogo non conta soltanto essere vecchi o giovani, maschi o femmine, genitori o figli, maestri o allievi, perche' quello e' per tutti un luogo nuovo, sconosciuto e fascinoso. Ci sono molte occasioni in cui questo e' possibile, o almeno ce ne sono molte che possiamo creare: narrare una fiaba, raccontare le proprie esperienze, leggere o costruire storie, esplorare insieme luoghi fisici e immaginari, nuovi per entrambi".
Abituare il piccolo al racconto, quindi renderlo in futuro un lettore, e' un obiettivo che si raggiunge attraverso la partecipazione tra tutte le componenti che entrano nel processo di crescita del bimbo. Anche per questo famiglie, scuola, istituzioni (nel caso di Verona proprio il Comune e l'universita', insieme alla Regione Veneto, hanno accolto subito con grande interesse l'iniziativa), biblioteche, farmacie sono divenuti protagonisti attivi di 'Leggere per crescere', che vede comunque nei pediatri il punto di riferimento fondamentale.
"Il pediatra e' una parte fondamentale nel processo di crescita del bambino, perche' lo segue nel tempo monitorandone lo sviluppo e ha il ruolo di prevenire le malattie, e anche situazioni di possibile disagio, e di aiutare le famiglie a un accrescimento ottimale del bambino- e' il parere di Giampietro Chiamenti, pediatra di libera scelta, segretario regionale Fimp Veneto- Inoltre, la lettura ad alta voce al bambino deve iniziare nei primi periodi della vita, a partire dal sesto mese, con 'libri-giocattolo' adeguati per cui il pediatra curante e' in grado di dare il giusto consiglio a tutte le famiglie, nell'ambito dell'opera di prevenzione del pediatra che oltre a prevenire gli incidenti, a sensibilizzare sugli effetti nocivi del fumo passivo, ad aiutare il piccolo a nutrirsi e riposare bene e a controllare le normali funzioni fisiologiche deve valutare nel tempo lo sviluppo del bambino e favorire appunto il racconto gia' in tenerissima eta', obiettivo primo del progetto 'Leggere per crescere'".
La lettura ad alta voce, che dovrebbe iniziare a partire dal sesto mese di vita del bimbo, e' funzionale alla prevenzione delle difficolta' di apprendimento, soprattutto per i bambini che vivono in ambienti svantaggiati. La prova di questo viene da ricerche condotte negli Usa: un bambino che vive in una famiglia disagiata ascolta mediamente in un'ora 616 parole, sente 5 affermazioni e riceve 11 proibizioni. Se l'ambiente familiare e' migliore, le parole ascoltate in un'ora quadruplicano offrendo maggiori stimoli, le affermazioni sono 9 volte piu' numerose e le proibizioni si dimezzano, forse per il fatto che i tanti 'perche'' dei piu' piccoli ottengono risposte esaurienti. Il racconto, in questo senso, puo' diventare uno strumento eccezionale per una crescita psicofisica migliore.
'Leggere per crescere' punta a stimolare nelle famiglie con bambini in eta' prescolare la lettura e il racconto ad alta voce, perche' ascoltare la voce di un genitore o di un nonno che narrano aiuta lo sviluppo psicofisico dei bambini, li aiuta ad amare i libri e rafforza i legami affettivi nella famiglia.
Inoltre, l'ascolto favorisce lo sviluppo del linguaggio, arricchisce la memoria, stimola la fantasia, promuove le capacita' cognitiva. Da queste osservazioni il progetto ha progressivamente ampliato i suoi orizzonti con filoni specifici dedicati ai bambini con disabilita' intellettive, a quelli in ospedale, per ridurre attraverso il racconto lo stress e l'isolamento del ricovero e ai bambini di famiglie immigrate per favorirne l'integrazione. In Italia oggi, a fronte di una popolazione complessiva di oltre 60 milioni di abitanti, sono 3.415.793 i bambini da 0 a 5 anni e di questi 428.603 sono figli di genitori stranieri (fonte Istat, 2011). Il progetto e' uno dei cardini del programma di responsabilita' sociale di GlaxoSmithKline 'Salute & societa'' che vede l'azienda impegnata a favore delle fasce piu' deboli della popolazione popolazione, i bambini appunto, e gli anziani per i quali ha sviluppato 'benAttivi', un progetto mirato alla diffusione dell'attivita' fisica come strumento di prevenzione nell'eta' avanzata.
"Come ogni buon cittadino, Gsk desidera contribuire al benessere della comunita' cui appartiene e puo' farlo in due modi- ha commentato Luc Debruyne, presidente e amministratore delegato GlaxoSmithKline- Puo' favorire lo sviluppo economico attraverso l'eccellenza e l'innovazione delle proprie attivita' d'impresa e quello sociale attraverso progetti e collaborazioni sostenibili, utili e durature, come 'Leggere per crescere' che, in 10 anni, ha creato una vastissima rete di famiglie, operatori sanitari, educatori, istituzioni per prendersi cura dei nostri figli, del nostro futuro".
Notiziario Minori, 29 novembre 2011