CUFFIETTE E DISCOTECHE NEMICHE DELL'UDITO,
PER L'OMS DATI PREOCCUPANTI
UN GIOVANE SU CINQUE AFFETTO DA IPOACUSIA
Il 3 marzo è stata celebrata la giornata
internazionale per la cura dell'udito. Un 'evento' voluto fortemente
dall'Organizzazione mondiale della Sanità per ribadire che i danni al sistema
uditivo non devono essere associati erroneamente alla sola età avanzata anzi,
colpa le cattive abitudini, questi coinvolgono sempre più la popolazione
giovane, quella compresa tra i 12 e i 35 anni.
"Circa 1,1 miliardi di teenager e
giovani adulti- sottolinea l'Oms- sono a rischio di sviluppare una perdita di
udito per via dell'ascolto non sicuro di musica con le cuffie e per
l'esposizione a livelli dannosi di rumore in eventi e luoghi di
intrattenimento". Tra questi ultimi le discoteche e gli stadi, solo per
citare alcuni esempi. L'allarme è serio ma nulla è irrecuperabile se si
utilizzano semplici e piccoli provvedimenti. L'uso delle cuffiette, ad esempio,
dovrebbe essere limitato a meno di due ore la giorno con 'stacchi' temporanei
di almeno un quarto d'ora. Un periodo, questo, di riposo acustico considerato
necessario. Il volume dei dispositivi, siano essi lettori Mp3 o smartphone,
dovrebbe non superare, poi, il 60% del massimo consentito. Il livello
quotidiano di esposizione raccomandato, avvertono gli esperti, per qualunque suono,
non dovrebbe superare gli 85 decibel per un massimo di 8 ore e per appena 15
minuti a 100dB.
Secondo gli esperti internazionali
dell'Oms ben un adolescente su cinque lamenta oggi un disturbo uditivo o
ipoacusia. Il vero dato preoccupante riguarda però l'impennata dei casi
riscontrati tra i giovani: negli ultimi quindici anni un più 30%. L'Oms
ricorda, infine, che "l'udito è una facoltà preziosa che impatta sullo
sviluppo educazionale, professionale e sociale", quindi bisogna averne
estrema cura sin dalla più giovane età anche perché i danni sono spesso
irreversibili.
Notiziario Minori, 8 marzo 2015