martedì 1 marzo 2011

A MODENA RAGAZZI DISABILI GESTISCONO OSTERIA
E FATTORIA "NON VOGLIAMO FARE LAVORI PER FINTA"
"Non vogliamo fare lavori per finta". "Vogliamo fare i lavori che ci piacciono e che sappiamo fare". "Vogliamo stare insieme per aiutarci". "Non vogliamo essere trattati come bambocci". In queste parole di Nicola, Gregorio, Simona, Christian e altri ragazzi che hanno condiviso l'esperienza educativa e terapeutica del Centro di terapia integrata per l'infanzia "La Lucciola" c'e' tutta l'insoddisfazione dei giovani che si trovano alle prese con le problematiche del mondo del lavoro. E che, a causa di disabilita' di vario tipo (che vanno dalla Sindrome di Down alla psicosi alla paralisi cerebrale), si sono ritrovati a fare lavori al di sopra delle loro possibilita' o troppo al di sotto (lavori per finta).
È dalla loro voglia di poter fare un lavoro vero in un clima umano che nasce la cooperativa La lanterna di Diogene. "Ho avuto la fortuna di crescere con questi ragazzi- racconta Giovanni Cuocci, oste- e ho visto la loro insoddisfazione quando hanno dovuto affrontare l'ingresso nel mondo del lavoro".
Nasce cosi' la cooperativa sociale La Lanterna di Diogene, che gestisce una fattoria a Solara di Bomporto e un'osteria. "Abbiamo dato vita alle cose che ci piaceva fare- racconta Cuocci- in un ambiente sano". I ragazzi coltivano la terra, allevano gli animali e lavorano nell'osteria, aiutando i cuochi o servendo ai tavoli. Un modo per guadagnare denaro e soddisfazioni in un ambiente in un cui ognuno puo' crescere lavorando e, continua Cuocci, "per fare cio' che sappiamo fare". Alla Lanterna di Diogene ognuno partecipa al progetto svolgendo il lavoro che e' capace di fare, con l'ausilio di tecnici esperti: cosi' c'e' chi segue le galline, chi aiuta in cucina, chi coltiva l'orto e chi cura il frutteto.
Notiziario Minori, 1 marzo 2011