martedì 31 maggio 2011

IMPIANTI COCLEARI, ANCHE DA PICCOLI: 
E L'UDITO È SALVO CHONG SUN KIM A 
UDINE PER IL CONGRESSO NAZIONALE SIO
L'udito e' il senso che ci da' la consapevolezza di essere immersi nel cosiddetto "bagno sonoro" che ci circonda in ogni istante della nostra vita e che ne e' espressione. E il "bagno" e' il punto di arrivo, il traguardo, se non un vero e proprio sogno della ricerca nel campo degli impianti cocleari. Per ora il presente piu' avanzato si chiama impianto cocleare bilaterale. Perche' sentire con un solo orecchio non solo riduce la capacita' di localizzare la provenienza di un suono, ma ostacola anche la capacita' di seguire una conversazione sia nel silenzio che in un ambiente rumoroso. E durante l'infanzia e l'adolescenza la perdita dell'udito da un orecchio puo' influire negativamente sullo sviluppo. Inoltre, la maturazione delle aree del cervello dedicate all'udito rimane, nelle sordita' di questo tipo, parzialmente deficitaria. Dunque, in attesa che la tecnologia ibrida diventi realta', il presidente della Societa' mondiale di otorinolaringoiatria, Chong Sun Kim ha colto l'occasione del 98^ congresso nazionale Sio, Societa' italiana di otorinolaringologia e chirurgia cervico-facciale per fare il punto sulla situazione: "Negli ultimi decenni c'e' stata una serie di proteste, anche su vasta scala, contro gli impianti cocleari, ma oggi e' una delle metodiche piu' consolidate sia per gli adulti che per i bambini.
Anzi, si puo' dire che l'impianto precoce e' ormai la regola.
L'efficacia negli impianti dopo i 12 mesi d'eta' da' esito favorevole nella maggioranza dei casi, e non c'e' stato un aumento di complicanze chirurgico-anestesiologiche. Certo, abbiamo bisogno di un follow up maggiore per un'evidenza ancor piu' solida di questi risultati, ma abbiamo il futuro dalla nostra parte".
Oggi, nella valutazione di un potenziale candidato all'impianto cocleare, si pone grande attenzione a migliorare le capacita' uditive di entrambe le orecchie. Ai pazienti viene proposta sia la stimolazione "bimodale", ossia con impianto cocleare da un lato e protesi acustica dall'altro, sia la stimolazione bilaterale, con un impianto cocleare per lato.
La scelta di uno dei due metodi non ha generalmente grande importanza se non nel bambino; difatti in questo caso, affinche' il sistema nervoso si sviluppi omogeneamente ed il piccolo possa avere un udito binaurale a tutti gli effetti, e' preferibile utilizzare la stimolazione bilaterale.
Diverse obiezioni in passato ed ancora oggi vengono mosse a questo tipo di impianto. Una di esse si basa sul fatto che il posizionamento dell'impianto in entrambe le orecchie preclude definitivamente l'accesso ad eventuali nuove possibilita' terapeutiche, in particolare alle cellule staminali. Questo e' sicuramente uno svantaggio. Ma lo stesso Chong Sun Kim ci tiene a sottolineare che "sono molto i vantaggi anche negli impianti bilaterali, soprattutto in eta' pediatrica. E' ormai una procedura sicura a tutti gli effetti. Le complicanze principali, poco sotto il 50% del totale, sono dovute solo al malfunzionamento del dispositivo. E in totale solo l'1,7% ha dato problemi. Da molti anni si parla di impianti ibridi, e dobbiamo essere pronti anche a quelli. Ma per ora ci proponiamo sicuramente di aumentare la quota di impianti bilaterali, e cominciare anche prima dei 12 mesi".
Notiziario Minori, 31 maggio 2011