venerdì 8 maggio 2015


INCIDENTI STRADALI,
OGNI GIORNO NEL MONDO
MUOIONO PIÙ DI 500 UNDER 18

Petizione mondiale
"Se ci darete strade sicure ora, potremo dare e daremo il buon esempio per le generazioni a venire. Per favore ascoltateci ed agite. Salvate le vite dei bambini". Si conclude cosi' la Dichiarazione dei bambini per la sicurezza stradale della campagna Savekidslives2015 promossa dall'Onu. La dichiarazione e' un concreto appello ai leader e decisori di tutti i Paesi e a tutti gli adulti, che hanno l'obbligo di "assicurarsi che tutti i bambini possano viaggiare in sicurezza" ed e' frutto dei pensieri e delle preoccupazioni espresse dai ragazzi del mondo intero.
La "Settimana mondiale della sicurezza stradale" indetta dalle Nazioni Unite, che ha preso il via il 4 maggio, e' dedicata proprio alla protezione dagli incidenti per i piu' giovani. I dati forniti dall'Onu sono agghiaccianti: ogni giorno, nel mondo, piu' di 500 bambini e ragazzi sotto i 18 anni muoiono a causa di incidenti stradali. Un dramma che coinvolge anche l'Italia dove, guardando al 2013, sono morti una media di oltre 2 bambini a settimana, per un totale di 123 vittime con meno di 18 anni. Di queste, ben 47 avevano meno di 14 anni. Nell'ultimo anno tra gli under 14 si sono registrati anche 10.400 feriti per incidente stradale. Ancora piu' critica la situazione per la fascia di eta' compresa tra i 14 e i 17 anni, che fa registrare un totale di 76 vittime.
Comportamenti scorretti e superficiali degli adulti. "La mortalita' infantile e giovanile sulle strade e' un dramma nel dramma -spiega Umberto Guidoni, segretario generale della Fondazione Ania per la sicurezza stradale- anche perche' i bambini sono vittime di comportamenti superficiali, distratti e scorretti assunti dagli adulti quando sono al volante. Per questo noi li consideriamo all'interno della categoria degli utenti deboli o vulnerabili della strada. E' bene ricordare che l'incuria dei genitori che non usano i seggiolini o le cinture di sicurezza posteriori e' una delle principali cause di morte dei minori sulle strade".
Utilizzo di seggiolini e cinture. "Molti non si rendono conto -continua Guidoni- che l'utilizzo corretto dei seggiolini e dei sistemi di ritenuta puo' ridurre del 70% le possibilita' di conseguenze gravi in caso di incidente stradale. In molti casi, c'e' scarsa conoscenza delle norme del codice della strada. Per questo la Fondazione Ania in passato ha avviato importanti campagne di informazione proprio sul corretto trasporto dei minori in automobile e ha anche chiesto un inasprimento delle pene per chi non rispetta queste regole, che non valgono solo per l'automobile, ma anche per il trasporto dei bambini in bicicletta e sui motocicli".
Guardando agli adolescenti, "i morti sono imputabili anche all'utilizzo di ciclomotori e motocicli. Tra i 14 e i 17 anni, molte volte si paga la scarsa esperienza di guida e la non conoscenza delle norme. Anche per questo, in passato, la Fondazione Ania e' stata tra i principali promotori dell'introduzione della prova pratica per il conseguimento del patentino di guida per i ciclomotori".
Capitale umano. "Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i giovani e i giovanissimi - prosegue Guidoni - ed e' paradossale che un Paese come il nostro, che sta invecchiando, continui a perdere ogni anno sulle strade il proprio capitale umano. Ci auguriamo che l'iniziativa delle Nazioni Unite sensibilizzi in maniera importante gli utenti della strada e favorisca misure di prevenzione dedicate ai bambini". Disabili. Ingente anche il numero di coloro che restano disabili a seguito di incidenti stradali: la Fondazione Ania registra 100 mila casi l'anno di invalidita' permanenti, di cui 20 mila gravi (tetraplegie, paraplegie, perdita di arti).
Cause.... Tra le cause principali di incidente, le statistiche ufficiali mettono al primo posto la distrazione (per il 17% dei casi in media, che diventa il 20% sulle strade extraurbane e il 15% sulle strade urbane), seguita dal mancato rispetto delle regole di segnaletica (semaforo e precedenza) e velocita'.
 Da un'indagine dell'Ania e dell'Istituto superiore di sanita' emerge tuttavia un altro aspetto: 1 incidente su 3 e' dovuto all'alcol. Ma questo non rientra nelle statistiche ufficiali perche' l'alcol e' considerato "concausa", ci spiega l'Ania. Insomma, se si taglia la strada al semaforo e si e' ubriachi bevuto, l'incidente e' dovuto al mancato rispetto delle regole di segnaletica. "Ania da anni insiste sulla pericolosita' dell'alcol alla guida - ribadiscono dalla Fondazione - ha investito molto in prevenzione, per esempio donando un milione di etilometri usa e getta per discoteche e altri centri aggregativi; con la campagna "Guido con prudenza" che ha portato a dimezzare le cosiddette stragi del sabato sera; con gli spot televisivi "10 comandamenti per la sicurezza stradale" e impegnandosi per proposte di legge come quella che prevede alcol zero per i neopatentati".
Infrastrutture. Oltre l'80 per cento degli incidenti stradali sono imputabili all'errato comportamento umano, al non rispetto delle regole. Il restante quasi 20% e' dovuto, secondo i dati forniti dalla Fondazione Ania, alla condizione delle infrastrutture, alle strade sconnesse, alle curve pericolose.
Notiziario Minori,  8 maggio 2015