martedì 9 novembre 2010

UE: PERICOLO DROGHE INIZIA NEI LUOGHI DI SVAGO
SECONDO L'AGENZIA EUROPEA PER LE DROGHE

Agire nei luoghi di svago per prevenire i danni causati dall'abuso di droghe: questo secondo il Consiglio dell'Unione europea, che riunisce i ventisette governi, uno degli approcci che meglio possono garantire risultati in materia di riduzione del danno. Secondo i dati recentemente diffusi dall'Agenzia europea per le droghe (Emcdda), che domani presentera' a Lisbona il suo ultimo rapporto, e' nei luoghi ricreativi che - durante i periodi di vacanza o nei fine settimana - i piu' giovani corrono i maggiori rischi di cadere nell'uso di varie droghe, spesso assunte contemporaneamente, con l'alcol a fungere da base a un mix a volte letale.
Secondo l'opinione del Consiglio, riunito ieri per l'occasione nella formazione dei ministri degli Interni (assente pero' Roberto Maroni), si puo' ridurre il rischio di abusi provvedendo a mettere in pratica misure di salute pubblica che promuovano comportamenti sani tra i giovani, anche tramite una stretta collaborazione con l'industria del divertimento anche per quanto riguarda la distribuzione delle sostanze illecite presso bar e discoteche. Ma come il Consiglio stesso riconosce, al momento non esiste una base di dati e statistiche abbastanza ampia per poter stabilire un approccio che sia scientificamente valido, col rischio pertanto di intraprendere campagne di prevenzione che possono avere risultati contrari alle aspettative.
Per questo il Consiglio invita i suoi componenti a intraprendere interventi basati su prove scientifiche della loro efficacia.
Viene poi suggerito di prendere in considerazione l'adozione di misure concrete per i luoghi di intrattenimento, quali l'accesso illimitato e gratuito all'acqua, la disponibilita' di sale di 'decompressione' (chill-out), la presenza di mezzi di trasporto sicuri e alternativi alla vettura privata, fino a restrizioni sull'accesso per i minorenni. Viene inoltre incoraggiato un approccio trasversale che includa la partecipazione di tutti gli attori coinvolti, dai gestori di discoteche alle autorita' sanitarie, dalla polizia ai servizi sociali. Gli Stati dovrebbero anche prendere in considerazione strumenti per far fronte ai problemi collaterali derivanti dall'abuso di droghe, come l'uso pericoloso della macchina quando si e' sotto effetto, i rapporti sessuali non consenzienti e le gravidanze indesiderate, o ancora problemi generali di ordine pubblico. Andrebbe anche fornito agli addetti sanitari e di sicurezza un addestramento adeguato per far fronte a situazioni a rischio. L'Emcdda e la Commissione sono invece invitate a promuovere la raccolta di dati, buone pratiche e in generale la cooperazione a livello europeo, di modo da poter fornire al Consiglio e ai governi delle basi scientifiche solide per ridurre il danno negli ambienti ricreativi.
Notiziario Minori Roma, 9 novembre 2010