martedì 22 febbraio 2011

ALIMENTAZIONE, LA VERDURA NON PIACE AI PIU' GIOVANI
SOLO IL 47% DEI 15ENNI LA CONSUMA ABITUALMENTE
Si e' svolta il 18 e il 19 febbraio a Parma la quinta edizione delle 'Giornate pediatriche A. Laurinsich', organizzata dalla Societa' italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) e dalla clinica pediatrica dell'Universita' degli studi di Parma. Tra i temi centrali dell'incontro: l'importanza dei vegetali nell'alimentazione, i gusti e le abitudini alimentari dei bambini ed i vantaggi-rischi dell'alimentazione vegetariana nell'infanzia.
"Una corretta alimentazione, iniziata fin dai primi anni di vita- sostiene Sergio Bernasconi, direttore della clinica pediatrica dell'Universita' degli studi di Parma- costituisce la migliore modalita' per prevenire le piu' importanti cause di morbilita' e mortalita' delle malattie cardiovascolari e di alcuni tumori della popolazione adulta".
Un recente studio, eseguito in tutta Italia su ragazzi di 15 anni, ha dimostrato pero' che solo il 43% dei maschi e il 47% delle femmine assume quotidianamente frutta e verdura, alimenti fondamentali per la cura e il mantenimento della salute.
Eppure, secondo un'indagine condotta da Italo Farnetani, pediatra dell'Universita' Milano-Bicocca, e presentata nell'ambito delle giornate di Parma, c'e' sempre almeno un tipo di verdura o di frutta che piace ai bambini ed e' compito dei genitori scoprire il gusto e le preferenze dei propri figli.
Stando alla ricerca eseguita, tra la frutta piu' amata vincono le banane e le spremute d'arance nei bimbi da 0 a 6 anni, le fragole e le ciliegie nei bambini dai 7 ai 12 anni e le sole spremute d'arancia negli adolescenti (13-18 anni). La pizza e le patatine fritte diventano cibi appetitosi dopo i 2 anni, con una preferenza per la pizza margherita (57,8%) e per quella ai wurstel (31,5%) fino ai 6 anni, poi i gusti cambiano e dai 7 ai 12 anni la classifica si trasforma in pizza ai wurstel (58,82%), margherita (20%) e al prosciutto (15%), mentre dai 13 ai 18 anni al top del gradimento figurano la pizza ai wurstel (40%) e la capricciosa (40%).
"Il gradimento e l'accettazione di frutta e verdura nei bambini e' legato principalmente a 3 fattori- spiegano gli esperti- forma, sicurezza ed ambiente. Frutta e verdura cucinata devono mantenere il piu' possibile la forma iniziale. I bambini, infatti, vogliono sempre riconoscere cio' che mangiano, non essendo ancora in grado di eseguire operazioni mentali complesse per poter immaginare ed individuare verdura o frutta tagliuzzata e mischiata; sono guardinghi e attenti alla comodita' nel mangiare un cibo e per questo preferiscono tutto cio' che sia facilmente masticabile. Infine- suggeriscono i pediatri- e' di estrema importanza l'ambiente in cui i bambini consumano il pasto: quando sono insieme ai genitori, e' importante che mangino gli stessi tipi di frutta e verdura, poiche' avere lo stesso cibo dei grandi e' uno stimolo irresistibile".
Durante il convegno, inoltre, Leonardo Pinelli, presidente della Societa' scientifica nutrizionale italiana (Ssnv), ha illustrato uno studio condotto su bambini, tra il 1° e il 2° anno di vita, nutriti con un regime alimentare esclusivamente vegetariano. Tutti i bambini osservati non erano controllati o seguiti nell'alimentazione dal pediatra, il cui parere era perlopiu' contrario alla scelta vegetariana; i genitori, da parte loro, si affidavano principalmente alla loro esperienza o ricorrevano a libri o siti internet, presentando cosi' errori fondamentali di impostazione. Nonostante gli errori "dietetici" di base, tutti i bambini "vegetariani" osservati, presentano una crescita normale e nei 21 bambini sottoposti ad analisi di laboratorio, i valori dei micronutrienti sono risultati regolari.
Solo in pochi casi si sono riscontrate alterazioni del ferro e della vitamina B12, in linea, comunque, col tipo di alimentazione comune in Italia. I bambini, che hanno preso parte allo studio, provenivano dal Centro e dal Nord Italia e la scelta di un'alimentazione prettamente vegetariana era legata nel 60% dei casi ad un orientamento etico dei genitori, nel 32% a motivi di salute, nel 4% a motivi religiosi ed infine, per un altro 4%, a motivazioni legate all'ambiente.
"Questo studio- concludono i ricercatori- ha dimostrato come, anche in eta' pediatrica, una dieta alimentare di tipo vegetariano non risulta dannosa per i bambini, anche se dovrebbe essere ben pianificata da pediatri esperti, affinche' possa essere sicura e valida per una buona crescita e un buon sviluppo dei piccoli".
Notiziario Minori, 22 febbraio 2011